25 Dicembre - VIGILIA – GRANDE APODIPNON - Mattutino 9° Irmos
VIGILIA – GRANDE
APODIPNON
Stichirà alla litia
Il cielo e la terra si rallegrino oggi, al dir
del Profeta, gli angeli e gli uomini tripudino
spiritualmente; perché Dio è apparso nella carne
a coloro che vivono nelle tenebre e dimorano
nell’ombra. Nato dalla Vergine, accolto da una
grotta e da una mangiatoia; i pastori proclamano
la meraviglia, i magi dall’Oriente portano doni
a Betlemme. Noi, con labbra indegne, offriamogli
la lode degli angeli: Gloria a Dio nel più alto
dei cieli e pace sulla terra; è venuto infatti
il Desiderato delle genti e con la sua venuta ci
ha salvato dalla schiavitù del nemico.
I Magi, re della Persia, avendo saputo con
certezza che era nato in terra il Re dei cieli,
condotti da una stella luminosa, giunsero a
Betlemme portando doni preziosi: oro, incenso e
mirra. Prostrandosi, adorarono: videro infatti
giacere bambino nella mangiatoia il Signore del
tempo.
Danzano in coro tutti gli angeli del cielo e si
rallegrano gli uomini oggi; tutta la creazione
tripudia per la nascita a Betlemme del Salvatore
e Signore; perché è cessata la vanità degli
idoli e Cristo regna negli evi.
Apostica (Stihovnja)
Una meraviglia grande e gloriosa si compie oggi;
la Vergine partorisce e le sue viscere rimangono
incorrotte; il Logos s’incarna senza separarsi
dal Padre. Angeli e pastori cantano gloria. Con
essi anche noi esclamiamo; Gloria a Dio
nell’alto dei cieli e pace in terra.
Il Signore ha detto al mio Signore: siedi alla
mia destra.
Oggi la Vergine partorisce il Creatore di tutti;
l’Eden offre una grotta, la stella indica
Cristo, il Sole a chi è nelle tenebre. Con doni
i magi adorano illuminati dalla fede, i pastori
vedono la meraviglia, mentre gli angeli cantano
e dicono: Gloria a Dio nell’alto dei cieli!
Dal mio grembo ti ho generato prima dell’aurora.
Alla nascita del Signore Gesù a Betlemme di
Giudea, i magi, giunti dall’Oriente, adorarono
Dio fatto uomo ed avendo aperto con diligenza i
loro scrigni, offrirono doni preziosi: oro
provato, come al Re dei secoli; incenso, come al
Dio universale; all’Immortale come a un morto
triduano la mirra. Nazioni tutte, venite,
adoriamo Colui ch’è nato per salvare le nostre
anime.
Rallegrati Gerusalemme, tripudiate, voi tutti
che amate Sion; oggi è stata abrogata la
temporale condanna di Adamo, il paradiso ci
viene aperto, il serpente è disarmato; colei che
aveva anticamente sedotta, la vede adesso
divenuta Madre del Creatore! O abisso della
sapienza, della ricchezza, della intelligenza di
Dio! Colei che fu per il genere umano mediatrice
di morte e strumento del peccato, fu anche
inizio di salvezza per il mondo intero, nella
persona della Madre di Dio. Il Dio di ogni
perfezione da lei nasce bambino e con la sua
natività ne sigilla la verginità; con le sue
fasce scioglie i vincoli del peccato, con la sua
infanzia dissipa i dolori e le tristezze di Eva.
Danzi dunque in coro tutta la creazione e
tripudi: Cristo è venuto per rinnovare e salvare
le nostre anime.
Hai stabilito la tua dimora nella grotta, una
mangiatoia ti ha accolto, i pastori ed i magi ti
hanno adorato. Allora si compì l’oracolo
profetico; gli eserciti degli angeli furono
colpiti di stupore ed esclamarono: Gloria alla
tua condiscendenza, unico Amico degli uomini!
Mattutino 9° Irmos
Vedo un mistero inusitato e più che glorioso; la
grotta è cielo, la Vergine trono cherubico, la
mangiatoia un ricettacolo nel quale giace Cristo
Dio, l’Incontenibile; intonandogli un cantico,
magnifichiamolo!
Magnifica, anima mia, il Dio incarnato dalla
Vergineo e da lei partorito.
I magi videro il percorso straordinario di una
stella sconosciuta, nuova, risplendente di nuovo
splendore, che illuminava i cieli; era il segno
che Cristo Re era sulla terra, nato a Betlemme
per la nostra salvezza.
Magnifica, anima mia, il Re nato in una grotta.
Dove si trova il neonato Re di cui abbiam visto
la stella e che siam venuti ad adorare? –
chiedevano i Magi. Si stupì e si turbò Erode,
nemico di Dio, che ebbe l’arroganza di voler far
perire Cristo.
Magnifica, anima mia, il Dio adorato dai magi.
Erode si era informato circa il tempo
dell’apparizione della stella dalla quale i magi
erano stati condotti a Betlemme, per adorare con
doni il Cristo; ma da lui ricondotti al loro
paese, i magi abbandonarono il crudele uccisore
di bambini, prendendosene gioco.
Oggi la Vergine, dentro la grotta, partorisce il
Sovrano.
È facile, perché privo di pericolo,
accontentarci del silenzio, per timore; mentre è
cosa difficile intessere per amore, o Vergine,
inni di ardente fervore. Donaci dunque, o Madre,
forza adeguata all’intenzione.
Oggi da Madre Vergine, il Sovrano è partorito
come piccolo bimbo.
Gloria.
Magnifica, anima mia, la forza della Divinità
trisipostatica e indivisibile.
Dopo aver contemplato le immagini oscure e le
ombre ormai passate del Logos, o Madre pura, ora
che egli é apparso dalla porta chiusa, fatti
degni della luce della verità, noi giustamente
benediciamo il tuo grembo.
E ora.
Magnifica, anima mia, colei che ci ha riscattati
dalla maledizione.
Raggiunto l’oggetto del suo desiderio, e
ottenuta la venuta di Dio, il popolo che gode in
Cristo implora ora la rigenerazione, perché
questa gli dà la vita: tu dunque, o Vergine
tuttapura, concedigli la grazia di adorarne la
gloria.
Magnifica, anima mia, Colei che è più pura e più
gloriosa degli eserciti celesti.
Vedo un mistero inusitato…
Magi e pastori sono venuti ad adorare il Cristo,
nato nella città di Betlemme.
È facile, perché privo di pericolo…
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