giovedì 13 settembre 2018

ESALTAZIONE DELLA CROCE


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ESALTAZIONE DELLA CROCE


ll sacerdote, alla fine della grande dossologia, trasporta solennemente la croce, su un vassoio ornato di foglie e fiori, dal santuario al centro della chiesa e la depone su un tavolino al canto del Tropario: «Salva, Signore...»; l’incensa, e, fatte tre grandi prostrazioni, la bacia. Poi, ripresa in mano la croce, con un rito semplice, ma di evidente significato cosmico, la ’esalta’, cioè la eleva al massimo possibile sopra il suo capo, successivamente verso i quattro punti cardinali, mentre i fedeli, ad ognuna delle elevazioni, ripetono circa cento volte: «Kyrie eleison /Doamne miluieste ».


Rivolto verso oriente, dice:
Abbi pietà di noi Signore, secondo la tua grande misericordia; te ne preghiamo, esaudiscici ed abbi pietà di noi!

Spostandosi al lato destro del tavolino, verso il nord, dice:
Preghiamo ancora per i nostri re (o:per i governantipii e custoditi da Dio.

Spostandosi dietro il tavolino, verso occidente, dice:
Preghiamo ancora per il nostro Patriarca N. e per tutta la nostra fraternità in Cristo.

Spostandosi al lato sinistro del tavolino, verso il sud, dice:
Preghiamo ancora per tutti i cristiani ortodossi, per la loro salute, salvezza e remissione dei peccati.

Ritornato al posto iniziale, guardando verso oriente, dice:
Preghiamo ancora per tutti coloro che servono ed hanno servito in questa santa chiesa (o:in questo santo monastero), per la loro salute, salvezza e remissione dei peccati.
Fatta l’ultima esaltazione, il sacerdote benedice i fedeli, e si canta il Kontàkion del giorno:«Tu che volontariamente..sei stato innalzato sulla croce, Cristo Dio, fa misericordia al tuo popolo che porta il tuo nome; allieta nella tua potenza i nostri re fedeli (o: governanti) dando loro vittoria contro i nemici; trovino nella tua alleanza, un’arma di pace, un trofeo invincibile.». 

Depone poi la croce sul tavolino ed intona:
Adoriamo la tua croce, Signore, e glorifichiamo la tua santa risurrezione! (3 volte)

Nel frattempo si prostra fino a toccar la terra con la fronte per due volte, bacia la croce e fa una terza prostrazione. Lo seguono ed imitano il clero e i fedeli, mentre il coro canta i seguenti inni:

Venite, fedeli, adoriamo il legno vivificante: su di esso Cristo, Re di gloria, stese le braccia e ci risollevò alla beatitudine iniziale, di cui ci aveva spogliato il nemico allettandoci, facendo di noi degli esiliati da Dio. Venite, fedeli, adoriamo il legno grazie al quale siamo giudicati degni di schiacciare le teste dei nemici invisibili. Venite, famiglie tutte delle genti, veneriamo con i nostri canti la croce del Signore. Salve, croce, perfetta liberazione di Adamo caduto; in te si glorificano i nostri re fedelissimi, poiché nella tua potenza sottomettono con forza il popolo d’Ismaele. Baciandoti ora con riverenza noi cristiani glorifichiamo il Dio che su di te fu inchiodato, dicendo: Signore, che sei stato crocefisso su di essa, abbi pietà di noi, Tu Buono e Amico dell’uomo.

Venite, popoli, contemplando la gloriosa meraviglia, adoriamo la potenza della croce; poiché l’albero nel Paradiso aveva prodotto la morte, questo invece ha prodotto la vita, sostenendo crocifisso l’innocente Signore. Tutti i popoli vi colgano l’incorruttibilità esclamando: Tu che con la croce hai abolito la morte e ci hai liberato, gloria a Te!

In questo giorno l’albero della vita, uscito dalle profondità della terra, conferma la fede nella risurrezione del Cristo che vi fu inchiodato; elevata dalle mani dei sacerdoti, annuncia la sua ascensione ai cieli, per la quale l’impasto di cui siamo fatti, risollevato dalla caduta terrestre, vive già nei cieli. Cantiamo quindi con riconoscenza: Signore, che su di essa sei stato innalzato e che, per essa, ci hai elevati con Te, rendi degni della gioia celeste coloro che ti cantano.

O Dio, si è compiuta la parola dei tuoi profeti Isaia e Davide, che diceva: «Tutte le stirpi verranno, Signore, e ti adoreranno»; ecco infatti, o Dio buono, nei tuoi cortili a Gerusalemme, le genti, ripiene di grazia. Tu che hai sofferto la croce per noi e ci hai vivificato con la tua risurrezione, proteggici e salvaci!

Le quattro estremità del mondo sono santificate in questo giorno in cui è esaltata la tua croce dai quattro rami ed insieme è esaltata la forza dei nostri re credenti che, per essa, spezzano la potenza dei nemici.

Tu sei grande, Signore, e ammirevole nelle tue opere: gloria a Te!

Le voci dei profeti hanno predetto il legno sacro sul quale Adamo è stato liberato dall’antica maledizione della morte; il creato, in questo giorno della sua esaltazione, eleva la voce chiedendo a Dio grande misericordia. E Tu, che solo compatisci oltre ogni misura, o Sovrano, sii la nostra espiazione e salvaci.

Si è compiuta, o Dio, la parola del tuo profeta Mosè che diceva: «Vedrete la vostra vita sospesa davanti ai vostri occhi». Oggi la croce è esaltata e il mondo liberato dall’errore. 

Oggi la risurrezione di Cristo è rinnovata e i confini della terra si rallegrano, offrendoti i loro canti con cembali davidici, e dicono: «Hai operato la salvezza in mezzo alla terra, o Dio, passando per la croce e la risurrezione. Con questo ci hai salvato, Tu che sei buono e amico dell’uomo: Onnipotente Signore, gloria a Te!»

sabato 1 settembre 2018

Quattordicesima domenica di Matteo-XIV Dopo Pentecoste

Evangelo mattutino III (Marco 16, 9-20)   

Risuscitato, al mattino presto, nel primo giorno dopo il sabato, Gesù apparve prima a Maria Maddalena dalla quale aveva cacciato sette demoni. Questa andò ad annunciarlo a quelli che erano stati con  lui, mentre erano in lutto e piangevano. Ma essi, udito che era vivo e che lei lo aveva visto, non vollero credere. Dopo di ciò, sotto altro aspetto apparve a due di loro che erano in cammino, mentre andavano verso la campagna. Anch'essi ritornarono ad annunciarlo agli altri, ma neanche a loro vollero credere. Infine apparve agli undici, mentre stavano a mensa, e li rimproverò per la loro incredulità e durezza di cuore, perché non avevano creduto a quelli che lo avevano visto risorto. E disse loro: "Andate in tutto il mondo e predicate il vangelo a tutto il creato. Chi crederà e verrà immerso, sarà salvo, ma chi non crederà sarà condannato. E questi segni accompagneranno i credenti: nel mio nome cacceranno demoni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano serpenti e, se berranno qualche veleno mortale, non recherà loro danno; imporranno le mani ai malati e questi avranno bene". Dopo aver parlato con loro, il Signore fu assunto al cielo e sedette alla destra di Dio. Allora essi uscirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore operava insieme e confermava la parola con i segni che la accompagnavano. Amin.



Prochimeno
Tu, Signore, ci custodirai e ci preserverai da questa generazione e in eterno.
Salvami, Signore, perché non resta un santo, perché scompaiono le verità dai figli degli uomini. (Ps 11, 8. 2)


Lettura della seconda epistola di Paolo ai Corinti (1, 21 – 2, 4)
Fratelli, Dio stesso ci conferma, insieme a voi, in Cristo e ci ha crismati e sigillati e ha dato la caparra dello Spirito nei nostri cuori. Io però chiamo Dio a testimonio sulla mia vita, che solo per risparmiarvi rimproveri non sono venuto più a Corinto. Noi non comandiamo sulla vostra fede, ma siamo i collaboratori della vostra gioia; ché, quanto alla fede, voi state saldi. Ritenni opportuno non venire di nuovo tra voi nell’afflizione. Perché se io vi affliggo, chi potrà rallegrarmi, tolto colui che da me viene afflitto? E vi ho scritto proprio in quei termini per non dover poi essere rattristato, alla mia venuta, da quelli che dovrebbero rendermi lieto, persuaso, riguardo a tutti voi, che la mia gioia è la vostra. Vi ho scritto invero in grande afflizione e col cuore angosciato, tra molte lacrime, non perché vi rattristiate, ma perché conosciate il grande amore che nutro per voi.


Alleluia
Le tue misericordie, Signore, canterò in eterno;
di generazione in generazione annuncerò la tua verità con la mia bocca



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Evangelo
secondo Matteo (22, 2-14)
 

Il Signore ha detto questa parabola: “Il regno dei cieli è come un uomo, un re, che fece un banchetto nuziale per suo figlio e inviò i suoi servi a chiamare gli invitati al banchetto delle nozze, ma non volevano venire. Inviò di nuovo altri servi, dicendo: Dite agli invitati: ecco che ho preparato il mio pranzo, sono stati macellati i miei buoi e sono stati uccisi gli animali ingrassati; tutto è pronto. Venite al pranzo di nozze! Essi invece, incuranti, andarono uno nella propria campagna, un altro per gli affari suoi, e gli altri presero i suoi servi, li maltrattarono e li uccisero. Allora il re si adirò e inviate le sue truppe, uccise quegli omicidi e incendiò la loro città. Poi dice ai suoi servi: Il banchetto di nozze è pronto ma gli invitati non erano degni; andate dunque agli incroci delle strade e quanti trovate, chiamate al banchetto di nozze. I suoi servi uscirono per le strade e radunarono tutti coloro che trovarono, cattivi e buoni, e fu piena di commensali la sala delle nozze. Essendo entrato allora il re per vedere i commensali, vide un uomo non vestito con l’abito da nozze e gli dice: Amico, come sei entrato qui senza avere l’abito da nozze? Ma egli tacque. Allora il re disse ai servi: Legatelo piedi e mani e gettatelo nella tenebra di fuori; là sarà pianto e stridore di denti. Molti infatti sono chiamati e pochi eletti”.

sabato 30 giugno 2018

Quinta Domenica dopo Pentecoste



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Dalla Lettera di Paolo Apostolo ai Romani Capitolo 1 versetti  1-10 
 
1Fratelli, il desiderio del mio cuore e la preghiera presso Dio per loro per la salvezza.
2 Infatti rendo ad essi testimonianza che hanno zelo per Dio, ma non secondo conoscenza.
3 Ignorando infatti la giustizia di Dio e cercando di stabilire la propria giustizia, alla giustizia di Dio non si sottomisero: 4 Fine infatti della legge è Cristo per la giustizia ad ogni credente.
5 Mosè infatti scrive la giustizia quella dalla legge: L’uomo che avrà fatto quelle cose vivrà per esse. 6 Invece la giustizia da fede così dice: Non dire nel tuo cuore: Chi salirà nel cielo? Questo è far discendere Cristo; 7 o, Chi discenderà nell’abisso? Questo è far risalire Cristo dai morti.
8 Ma cosa dice? Vicino a te è la parola, nella tua bocca e nel tuo cuore. Questa è la parola della fede che annunciamo.
9 Poiché se confessi con la tua bocca il Signore Gesù e credi nel tuo cuore che Dio lo risuscitò da morti sarai salvo.
10 Col cuore infatti si crede per la giustizia con la bocca invece si confessa per la salvezza. 11Dice infatti la Scrittura: ogni credente in lui non sarà svergognato.


Santo Vangelo   Matteo   dal  capitolo 8 
dal versetto 28 al capitolo 9 versetto 1 
 
28 Quando Gesù fu giunto all'altra riva, nel paese dei Gadareni, gli vennero incontro due indemoniati, usciti dai sepolcri, così furiosi, che nessuno poteva passare per quella via. 29 Ed ecco si misero a gridare: «Che c'è fra noi e te, Figlio di Dio? Sei venuto qua prima del tempo a tormentarci?» 30 Lontano da loro c'era un gran branco di porci al pascolo. 31 E i demòni lo pregavano dicendo: «Se tu ci scacci, mandaci in quel branco di porci». 32 Egli disse loro: «Andate». Ed essi, usciti, se ne andarono nei porci; e tutto il branco si gettò a precipizio giù nel mare e perirono nell'acqua. 33 Quelli che li custodivano fuggirono e, andati nella città, raccontarono ogni cosa e il fatto degli indemoniati. 34 Tutta la città uscì incontro a Gesù e, come lo videro, lo pregarono che si allontanasse dal loro territorio. 1 Gesù, entrato in una barca, passò all'altra riva e venne nella sua città


Nel typikòn Costantinopolitano la Lettura Apostolica è per la memoria dei Santi  osma e Damiano taumaturghi anargiri


1Corinzi Capitolo 12 dal versetto 27 al capitolo 13 versetto 8

 27 Ora voi siete il corpo di Cristo e membra di esso, ciascuno per parte sua. 28 E Dio ha posto nella chiesa in primo luogo degli apostoli, in secondo luogo dei profeti, in terzo luogo dei dottori, poi miracoli, poi doni di guarigioni, assistenze, doni di governo, diversità di lingue. 29 Sono forse tutti apostoli? Sono forse tutti profeti? Sono forse tutti dottori? Fanno tutti dei miracoli? 30 Tutti hanno forse i doni di guarigioni? Parlano tutti in altre lingue? Interpretano tutti? 31 Voi, però, desiderate ardentemente i doni maggiori!
Ora vi mostrerò una via, che è la via per eccellenza.
 1 Se parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non avessi amore, sarei un rame risonante o uno squillante cembalo. 2 Se avessi il dono di profezia e conoscessi tutti i misteri e tutta la scienza e avessi tutta la fede in modo da spostare i monti, ma non avessi amore, non sarei nulla. 3 Se distribuissi tutti i miei beni per nutrire i poveri, se dessi il mio corpo a essere arso, e non avessi amore, non mi gioverebbe a niente. 4 L'amore è paziente, è benevolo; l'amore non invidia; l'amore non si vanta, non si gonfia, 5 non si comporta in modo sconveniente, non cerca il proprio interesse, non s'inasprisce, non addebita il male, 6 non gode dell'ingiustizia, ma gioisce con la verità; 7 soffre ogni cosa, crede ogni cosa, spera ogni cosa, sopporta ogni cosa. 8 L'amore non verrà mai meno. Le profezie verranno abolite; le lingue cesseranno; e la conoscenza verrà abolita;



Vangelo  del Mattutino Aurorale V

Luca 24,12-35

 12 Ma Pietro, alzatosi, corse al sepolcro; si chinò a guardare e vide solo le fasce; poi se ne andò, meravigliandosi dentro di sé per quello che era avvenuto.
13 Due di loro se ne andavano in quello stesso giorno a un villaggio di nome Emmaus, distante da Gerusalemme sessanta stadi; 14 e parlavano tra di loro di tutte le cose che erano accadute. 15 Mentre discorrevano e discutevano insieme, Gesù stesso si avvicinò e cominciò a camminare con loro. 16 Ma i loro occhi erano impediti a tal punto che non lo riconoscevano. 17 Egli domandò loro: «Di che discorrete fra di voi lungo il cammino?» Ed essi si fermarono tutti tristi. 18 Uno dei due, che si chiamava Cleopa, gli rispose: «Tu solo, tra i forestieri, stando in Gerusalemme, non hai saputo le cose che vi sono accadute in questi giorni?» 19 Egli disse loro: «Quali?» Essi gli risposero: «Il fatto di Gesù Nazareno, che era un profeta potente in opere e in parole davanti a Dio e a tutto il popolo; 20 come i capi dei sacerdoti e i nostri magistrati lo hanno fatto condannare a morte e lo hanno crocifisso. 21 Noi speravamo che fosse lui che avrebbe liberato Israele; invece, con tutto ciò, ecco il terzo giorno da quando sono accadute queste cose. 22 È vero che certe donne tra di noi ci hanno fatto stupire; andate la mattina di buon'ora al sepolcro, 23 non hanno trovato il suo corpo, e sono ritornate dicendo di aver avuto anche una visione di angeli, i quali dicono che egli è vivo. 24 Alcuni dei nostri sono andati al sepolcro e hanno trovato tutto come avevano detto le donne; ma lui non lo hanno visto». 25 Allora Gesù disse loro: «O insensati e lenti di cuore a credere a tutte le cose che i profeti hanno dette! 26 Non doveva il Cristo soffrire tutto ciò ed entrare nella sua gloria?» 27 E, cominciando da Mosè e da tutti i profeti, spiegò loro in tutte le Scritture le cose che lo riguardavano. 28 Quando si furono avvicinati al villaggio dove andavano, egli fece come se volesse proseguire. 29 Essi lo trattennero, dicendo: «Rimani con noi, perché si fa sera e il giorno sta per finire». Ed egli entrò per rimanere con loro. 30 Quando fu a tavola con loro prese il pane, lo benedisse, lo spezzò e lo diede loro. 31 Allora i loro occhi furono aperti e lo riconobbero; ma egli scomparve alla loro vista. 32 Ed essi dissero l'uno all'altro: «Non sentivamo forse ardere il cuore dentro di noi mentr'egli ci parlava per la via e ci spiegava le Scritture?» 33 E, alzatisi in quello stesso momento, tornarono a Gerusalemme e trovarono riuniti gli undici e quelli che erano con loro, 34 i quali dicevano: «Il Signore è veramente risorto ed è apparso a Simone». 35 Essi pure raccontarono le cose avvenute loro per la via, e come era stato da loro riconosciuto nello spezzare il pane.






sabato 23 giugno 2018

24 Giugno Natività del Profeta, Precursore e Battista Giovanni

Alla Divina Liturgia

Lettura Apostolica

Romani 13,11-14,4

13,11 E questo tanto più dobbiamo fare, conoscendo il tempo, perché è ormai ora che ci svegliamo dal sonno, poiché la salvezza ci è ora più vicina di quando credemmo. 12 La notte è avanzata e il giorno è vicino; gettiamo dunque via le opere delle tenebre e indossiamo le armi della luce. 13 Camminiamo onestamente, come di giorno, non in gozzoviglie ed ebbrezze, non in immoralità e sensualità, non in contese ed invidie. 14 Ma siate rivestiti del Signor Gesù Cristo e non abbiate cura della carne per soddisfarne le sue concupiscenze.
Tolleranza verso i deboli nella fede
14,1 Or accogliete chi è debole nella fede, ma non per giudicare le sue opinioni. 2 L'uno crede di poter mangiare d'ogni cosa, mentre l'altro, che è debole, mangia solo legumi. 3 Colui che mangia non disprezzi colui che non mangia, e colui che non mangia non giudichi colui che mangia, poiché Dio lo ha accettato. 4 Chi sei tu che giudichi il domestico altrui? Stia egli in piedi o cada, ciò riguarda il suo proprio signore, ma sarà mantenuto saldo, perché Dio è capace di tenerlo in piedi.


Lettura della Pericope del Vangelo  

Luca 1,1-25

Prefazione
1 Poiché molti hanno intrapreso ad esporre ordinatamente la narrazione delle cose che si sono verificate in mezzo a noi, 2 come ce le hanno trasmesse coloro che da principio ne furono testimoni oculari e ministri della parola, 3 è parso bene anche a me, dopo aver indagato ogni cosa accuratamente fin dall'inizio, di scrivertene per ordine, eccellentissimo Teofilo, 4 affinché tu riconosca la certezza delle cose che ti sono state insegnate.
Annuncio della nascita di Giovanni
5 Ai giorni di Erode, re della Giudea, vi era un certo sacerdote di nome Zaccaria, della classe di Abia; sua moglie era discendente da Aaronne e si chiamava Elisabetta. 6 Erano entrambi giusti agli occhi di Dio, camminando irreprensibili in tutti i comandamenti e le leggi del Signore. 7 Ma non avevano figli, perché Elisabetta era sterile, ed entrambi erano già avanzati in età. 8 Or avvenne che, mentre Zaccaria esercitava il suo ufficio sacerdotale davanti a Dio nell'ordine della sua classe, 9 secondo l'usanza del servizio sacerdotale, gli toccò in sorte di entrare nel tempio del Signore per bruciare l'incenso. 10 Intanto l'intera folla del popolo stava fuori in preghiera, nell'ora dell'incenso. 11 Allora un angelo del Signore gli apparve, stando in piedi alla destra dell'altare dell'incenso. 12 Al vederlo Zaccaria fu turbato e preso da paura. 13 Ma l'angelo gli disse: «Non temere, Zaccaria, perché la tua preghiera è stata esaudita e tua moglie Elisabetta ti partorirà un figlio, al quale porrai nome Giovanni. 14 Ed egli sarà per te motivo di gioia e di allegrezza, e molti si rallegreranno per la sua nascita. 15 Perché egli sarà grande davanti al Signore; non berrà né vino né bevande inebrianti e sarà ripieno di Spirito Santo fin dal grembo di sua madre. 16 E convertirà molti dei figli d'Israele al Signore, loro Dio. 17 Ed andrà davanti a lui nello spirito e potenza di Elia, per ricondurre i cuori dei padri verso i figli e i ribelli alla saggezza dei giusti, per preparare al Signore un popolo ben disposto». 18 E Zaccaria disse all'angelo: «Da che cosa conoscerò questo? Poiché io sono vecchio e mia moglie è avanzata negli anni». 19 E l'angelo, rispondendo, gli disse: «Io sono Gabriele che sto alla presenza di Dio, e sono stato mandato per parlarti e annunziarti queste buone novelle. 20 Ed ecco, tu sarai muto e non potrai parlare fino al giorno in cui queste cose avverranno, perché non hai creduto alle mie parole che si adempiranno a loro tempo». 21 Intanto il popolo aspettava Zaccaria e si meravigliava che egli si trattenesse così a lungo nel tempio. 22 Ma, quando uscì, non poteva parlare loro; allora essi compresero che egli aveva avuto una visione nel tempio; egli faceva loro dei cenni, ma rimase muto. 23 E avvenne che, quando furono compiuti i giorni del suo servizio, egli ritornò a casa sua. 24 Ora, dopo quei giorni, sua moglie Elisabetta concepì; e si tenne nascosta per cinque mesi e diceva: 25 «Ecco cosa mi ha fatto il Signore nei giorni, in cui ha volto il suo sguardo su di me per rimuovere la mia vergogna tra gli uomini».

Luca 1,57-68

Nascita di Giovanni Battista
57 Ora giunse per Elisabetta il tempo di partorire, e diede alla luce un figlio. 58 I suoi vicini e i parenti, udendo che il Signore le aveva usato grande misericordia, si rallegrarono con lei. 59 Ed avvenne che nell'ottavo giorno vennero per circoncidere il bambino, e intendevano chiamarlo Zaccaria, col nome di suo padre; 60 ma sua madre intervenne e disse: «No, si chiamerà invece Giovanni». 61 Ed essi le dissero: «Non vi è alcuno nella tua parentela che si chiami con questo nome». 62 Così domandarono con cenni a suo padre, come voleva che lo si chiamasse. 63 Egli allora chiese una tavoletta e vi scrisse: «Il suo nome è Giovanni». E tutti si meravigliarono. 64 In quell'istante la sua bocca si aperse e la sua lingua si sciolse, e parlava benedicendo Dio. 65 E tutti i loro vicini furono presi da timore, e tutte queste cose erano divulgate per tutta la regione montuosa della Giudea. 66 E tutti coloro che le udirono, le riposero nel cuore loro, dicendo: «Chi sarà mai questo bambino?». E la mano del Signore era con lui.
Il cantico di Zaccaria
67 E Zaccaria, suo padre, fu ripieno di Spirito Santo e profetizzò, dicendo: 68 «Benedetto sia il Signore Dio d'Israele, perché ha visitato e compiuto la redenzione per il suo popolo;

Luca 1:76-80:76

1:76 E tu, o piccolo bambino, sarai chiamato profeta dell'Altissimo, perché tu andrai davanti alla faccia del Signore a preparare le sue vie, 77 per dare al suo popolo la conoscenza della salvezza, nel perdono dei loro peccati; 78 grazie alle viscere di misericordia del nostro Dio, per cui l'aurora dall'alto ci visiterà, 79 per illuminare quelli che giacevano nelle tenebre e nell'ombra della morte, per guidare i nostri passi nella via della pace». 80 Intanto il bambino cresceva e si fortificava nello spirito; e rimase nei deserti fino al giorno che egli doveva manifestarsi ad Israele.

 

sabato 9 giugno 2018

II Domenica dopo Pentecoste .-Memoria di tutti i Santi di Romania- ulteriori testi della Liturgia-

 

Ap. II Corinteni 5, 17, 20; 6,1, 3-7, 10; 13, 11

Fraților, dacă este cineva în Hristos, este făptură nouă; cele vechi au trecut, iată toate s-au făcut noi. În numele lui Hristos, așadar, ne înfățișăm ca mijlocitori, ca și cum Însuși Dumnezeu v-ar îndemna prin noi: Vă rugăm, împăcați-vă cu Dumnezeu! Fiind, dar, împeună lucrători cu Hristos, vă îndemnăm să nu primiți în zadar harul lui Dumnezeu. Să nu fie slujirea noastră defăimată, ci în toate înfățișându-ne pe noi înșine ca slujitori ai lui Dumnezeu, în multă răbdare, în necazuri, în nevoie, în strâmtorări, în bătăi, în temnițe, în tulburări, în osteneli, în privegheri, în posturi, în curăție, în cunoștiință, în îndelungă-răbdare, în bunătate, în Duhul Sfânt, în dragoste nefățarnică, în cuvântul adevărului, în puterea lui Dumnezeu, prin armele dreptății cele de-a dreapta și cele de-a stânga, ca niște întristați, dar purerea bucurându-ne, ca niște săraci, dar pe mulți îmbogățind, ca unii care n-au nimic, dar toate le stăpânesc. Deci, fraților, bucurați-vă! Desăvârșiți-vă, mângâiați-vă, fiți uniți în cuget, trăiți în pace și Dumnezeul dragostei și al păcii va fi cu voi.

 17 Se dunque uno è in Cristo, egli è una nuova creatura; le cose vecchie sono passate: ecco, sono diventate nuove 20 Noi dunque facciamo da ambasciatori per Cristo, come se Dio esortasse per mezzo nostro; vi supplichiamo nel nome di Cristo: siate riconciliati con Dio. 1 Come collaboratori di Dio, vi esortiamo a non ricevere la grazia di Dio invano; 3 Noi non diamo nessun motivo di scandalo affinché il nostro servizio non sia biasimato; 4 ma in ogni cosa raccomandiamo noi stessi come servitori di Dio, con grande costanza nelle afflizioni, nelle necessità, nelle angustie, 5 nelle percosse, nelle prigionie, nei tumulti, nelle fatiche, nelle veglie, nei digiuni; 6 con purezza, con conoscenza, con pazienza, con bontà, con lo Spirito Santo, con amore sincero; 7 con un parlare veritiero, con la potenza di Dio; con le armi della giustizia a destra e a sinistra 10 come afflitti, eppure sempre allegri; come poveri, eppure arricchendo molti; come non avendo nulla, eppure possedendo ogni cosa!11 Del resto, fratelli, rallegratevi, ricercate la perfezione, siate consolati, abbiate un medesimo sentimento, vivete in pace; e il Dio d'amore e di pace sarà con voi.

 

 

 

Ev. Matei 5,14-16; 10,32-33, 17-18,22

 Zis-a Domnul către ucenicii Săi: Voi sunteți lumina lumii. Nu poate o cetate aflată pe vârf de munte să se ascundă, nici nu aprind făclie și o pun sub obroc, ci o pun în sfeșnic și luminează tuturor celor din casă. Așa să lumineze lumina voastră înaintea oamenilor, pentru ca ei să vadă faptele voastre cele bune și să slăvească pe Tătăl vostru Cel din ceruri. Oricine va mărturisi pentru Mine înaintea oamenilor, voi mărturisi și Eu pentru el înaintea Tatălui Meu, Care este în ceruri. Iar de cel care se va lepăda de Mine înaintea oamenilor și Eu Mă voi lepăda de el înaintea Tatălui Meu, Care este în ceruri. Feriți-vă de oameni, că vă vor da pe mâna soboarelor de judecată și în sinagogile lor vă vor bate cu biciul; la dregători și la împărați veți fi duși pentru Mine, spre mărturie lor și păgânilor; și veți fi urâți de toți pentru numele Meu, dar cel care va răbda până la sfârșit acela se va mântui.

 14 Voi siete la luce del mondo. Una città posta sopra un monte non può rimanere nascosta, 15 e non si accende una lampada per metterla sotto un recipiente; anzi la si mette sul candeliere ed essa fa luce a tutti quelli che sono in casa. 16 Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, affinché vedano le vostre buone opere e glorifichino il Padre vostro che è nei cieli. 32 Chi dunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anch'io riconoscerò lui davanti al Padre mio che è nei cieli. 33 Ma chiunque mi rinnegherà davanti agli uomini, anch'io rinnegherò lui davanti al Padre mio che è nei cieli.17 Guardatevi dagli uomini; perché vi metteranno in mano ai tribunali e vi flagelleranno nelle loro sinagoghe; 18 e sarete condotti davanti a governatori e re per causa mia, per servire di testimonianza davanti a loro e ai pagani. 19 Ma quando vi metteranno nelle loro mani, non preoccupatevi di come parlerete o di quello che dovrete dire; perché in quel momento stesso vi sarà dato ciò che dovrete dire. 20 Poiché non siete voi che parlate, ma è lo Spirito del Padre vostro che parla in voi. 21 Il fratello darà il fratello a morte, e il padre il figlio; i figli insorgeranno contro i genitori e li faranno morire. 22 Sarete odiati da tutti a causa del mio nome; ma chi avrà perseverato sino alla fine sarà salvato.

 

sabato 2 giugno 2018

Domenica Dopo Pentecoste-Domenica di tutti i Santi

 
Alla Divina  Liturgia 
 
 
Rivestita come di porpora e bisso del sangue dei tuoi Martiri nel mondo intero la tua Chiesa per loro a te grida, o Cristo Dio: Fa scendere sul tuo popolo le tue pietà, agli abitanti della tua città dona la pace e alle nostre anime la grande misericordia. 


Cu sângiurile mucenicilor Tăi celor din toată lumea, ca cu o porfiră şi vison, Biserica Ta împodobită fiind, printr-înşii strigă către Tine, Hristoase Dumnezeule : Poporului Tău trimite-i îndurările Tale, pace obştei Tale dăruieşte şi sufletelor noastre mare milă.

Lettura dell'epistola di Paolo agli Ebrei (11, 33 - 12, 2)
Fratelli, tutti i santi per mezzo della fede hanno abbattuto regni, hanno operato la giustizia, hanno conseguito le promesse, hanno chiuso la bocca dei leoni, hanno spento la potenza del fuoco, sono sfuggiti al filo delle lame, sono stati rinvigoriti dalla malattia, sono diventati forti in guerra, hanno messo in fuga le schiere degli stranieri, le donne hanno ricevuto dopo la risurrezione i loro morti. Altri invece furono torturati, non accettando la liberazione onde ottenere una risurrezione migliore. Altri provarono scherni e flagelli, catene e prigione. Furono presi a sassate, furono segati, morirono assassinati a coltellate, vagarono coperti con pelli di pecore e capre, bisognosi, afflitti, maltrattati - di loro il mondo non era degno! - errando nei deserti e sui monti, nelle grotte e nelle fenditure della terra. Tutti questi, pur avendo ricevuto testimonianza per mezzo della fede, non hanno ottenuto la promessa avendo Dio previsto per noi qualcosa di meglio, affinché non giungessero alla perfezione senza di noi. Anche noi dunque, circondati da tale nube di testimoni, deposto tutto ciò che appesantisce e il peccato che ci irretisce, corriamo con pazienza nella corsa che ci sta davanti, tenendo fisso lo sguardo su Gesù, autore e perfezionatore della fede.
Vangelo secondo Matteo (10, 32-33. 37-38. 19, 27-30)
Il Signore ha detto ai suoi discepoli: "Chi mi riconoscerà davanti agli uomini, anch'io lo riconoscerò davanti al Padre mio che è nei cieli; chi invece mi rinnegherà davanti agli uomini, anch'io lo rinnegherò davanti al Padre mio che è nei cieli. Chi ama il padre o la madre più di me non è degno di me; chi ama il figlio o la figlia più di me non è degno di me; chi non prende la sua croce e mi segue, non è degno di me". Allora Pietro rispose e gli disse: "Ecco, noi abbiamo abbandonato tutto e ti abbiamo seguito; che ne sarà dunque a noi?" E Gesù disse loro: "In verità vi dico: voi che mi avete seguito, nella nuova creazione, quando il Figlio dell'uomo siederà sul trono della sua gloria, siederete anche voi su dodici troni a giudicare le dodici tribù di Israele. E chi ha lasciato case, o fratelli, o sorelle, o padre, o madre, o moglie, o figli, o campi per il mio nome, riceverà il centuplo e avrà in eredità la vita eterna. Molti primi saranno ultimi e gli ultimi primi".

sabato 26 maggio 2018

Domenica di Pentecoste

 

Al vespro del Sabato sera della Domenica di Pentecoste 

testo completo in

 http://www.ortodossia.it/w/media/com_form2content/documents/c17/a1423/f255/Vespro%20e%20Mattutino%20della%20Domenica%20della%20Pentecoste.pdf

 

Idiòmelon dell’imperatore Leone (Tono pl. 4) 

Venite, popoli,* adoriamo la Deità trisipostatica:* il Figlio nel Padre* insieme al santo 
Spirito.* Il Padre infatti ha intemporalmente generato* il Figlio coeterno e con lui 
regnante,* e lo Spirito santo era nel Padre,* glorificato insieme al Figlio;* una sola 
potenza, una sola sostanza,* una sola divinità* che noi tutti adoriamo dicendo:* Santo 
Dio,* che tutto hai creato mediante il Figlio,* con la sinergia del santo Spirito;*  Santo 
forte,* per il quale abbiamo conosciuto il Padre* e per il quale lo Spirito santo* è venuto 
nel mondo;* Santo immortale,* o Spirito Paraclito,* che dal Padre procedi* e nel Figlio 
riposi.* Triade santa, gloria a te.

 Lettura della profezia di Ezechiele (36, 24-28) 

Così dice il Signore: Vi prenderò di tra le genti, vi radunerò da tutte le terre e vi 
introdurrò nella vostra terra: vi aspergerò con acqua pura e sarete purificati da tutte le 
vostre impurità e da tutti i vostri idoli, e io vi purificherò: vi darò un cuore nuovo e uno 
spirito nuovo; toglierò il cuore di pietra dalla vostra carne e vi darò un cuore di carne, 
metterò in voi il mio Spirito e farò sì che camminiate nei miei precetti, che custodiate e 
mettiate in pratica i miei decreti. Abiterete nella terra che ho dato ai vostri padri, sarete il mio popolo e io sarò il vostro Dio. 


Alla litì. Stichirà idiòmela. (Tono 2) 

Con i profeti ci hai annunciato la via della salvezza,* e con gli apostoli, o Salvatore 
nostro,* è rifulsa la grazia del tuo Spirito.* Tu sei il nostro Dio,* sei Dio prima,* Dio 
dopo,* e per i secoli.

 
Gloria. Ora e sempre. (Tono pl. 4) 

Quando inviasti il tuo Spirito, Signore,* agli apostoli seduti in casa,* i figli degli Ebrei 
videro* e sbigottirono per la meraviglia:* li udivano infatti esprimersi in lingue straniere,* 
come lo Spirito concedeva loro;* infatti, da illetterati che erano,* essi erano divenuti 
sapienti* e conquistando le genti alla fede,* esponevano loro con eloquenza le cose 
divine.* Anche noi dunque a te acclamiamo:* O tu che sei apparso sulla terra* e ci hai 
salvati dall’errore,* Signore,* gloria a te. 


Agli Apostica

Gloria. Ora e sempre. (Tono pl. 4) 

Un tempo si confusero le lingue* per l’audacia che spinse a costruire la torre7
,* ma ora le lingue sono riempite di sapienza* per la gloria della scienza divina.* Là, Dio condannò gli empi per la loro colpa,* qui il Cristo illumina i pescatori con lo Spirito.* Allora si produsse come castigo l’impossibilità di parlarsi,* adesso si inaugura la concorde sinfonia delle voci* per la salvezza delle anime nostre. 


 Apolytìkion. (Tono pl. 4) 

Benedetto sei tu, Cristo Dio nostro:* tu hai reso sapientissimi i pescatori,* inviando 
loro lo Spirito santo,* e per mezzo loro* hai preso nella rete l’universo8
.* Amico degli  uomini, gloria a te. 


Al Mattutino  .testo completo in   

Vespro, Mattutino, Liturgia e Vespro della genuflessione della Domenica di Pentecoste (italiano)

http://www.ortodossia.it/w/media/com_form2content/documents/c17/a765/f255/Akolouth%C3%ACa%20intera%20di%20Pentecoste%20dalla%20parrocchia%20di%20Torino.pdf

Al Vangelo del Mattutino

Giovanni 20:19-23

19 La sera di quello stesso giorno, il primo dopo il sabato, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, si fermò in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!». 20 Detto questo, mostrò loro le mani e il costato. E i discepoli gioirono al vedere il Signore. 21 Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anch'io mando voi». 22 Dopo aver detto questo, alitò su di loro e disse: «Ricevete lo Spirito Santo; 23 a chi rimetterete i peccati saranno rimessi e a chi non li rimetterete, resteranno non rimessi».


Ufficio delle Letture alla Divina Liturgia 

Atti 2,1-11

La discesa dello Spirito Santo
1 Come giunse il giorno della Pentecoste, essi erano tutti riuniti con una sola mente nello stesso luogo. 2 E all'improvviso venne dal cielo un suono come di vento impetuoso che soffia, e riempì tutta la casa dove essi sedevano. 3 E apparvero loro delle lingue come di fuoco che si dividevano, e andarono a posarsi su ciascuno di loro. 4 Così furono tutti ripieni di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue, secondo che lo Spirito dava loro di esprimersi. 5 Or a Gerusalemme dimoravano dei Giudei, uomini pii, da ogni nazione sotto il cielo. 6 Quando si fece quel suono, la folla si radunò e fu confusa, perché ciascuno di loro li udiva parlare nella sua propria lingua. 7 E tutti stupivano e si meravigliavano, e si dicevano l'un l'altro: «Ecco, non sono Galilei tutti questi che parlano? 8 Come mai ciascuno di noi li ode parlare nella propria lingua natìa? 9 Noi Parti, Medi, Elamiti e abitanti della Mesopotamia, della Giudea e della Cappadocia, del Ponto e dell'Asia, 10 della Frigia e della Panfilia, dell'Egitto e delle parti della Libia che è di fronte a Cirene e noi residenti di passaggio da Roma, Giudei e proseliti, 11 Cretesi ed Arabi, li udiamo parlare delle grandi cose di Dio nelle nostre lingue!»


Giovanni 7:37-53- Giovanni 8,12


37 Nell'ultimo giorno, il giorno più solenne della festa, Gesù stando in piedi esclamò: «Se qualcuno ha sete, venga a me e beva. 38 Chi crede in me, come ha detto la Scrittura, fiumi d'acqua viva sgorgheranno dal suo seno». 39 Disse questo dello Spirito, che dovevano ricevere quelli che avrebbero creduto in lui; lo Spirito, infatti, non era ancora stato dato, perché Gesù non era ancora glorificato.


40 Una parte dunque della gente, udite quelle parole, diceva: «Questi è davvero il profeta». 41 Altri dicevano: «Questi è il Cristo». Altri, invece, dicevano: «Ma è forse dalla Galilea che viene il Cristo? 42 La Scrittura non dice forse che il Cristo viene dalla discendenza di Davide e da Betlemme, il villaggio dove stava Davide?» 43 Vi fu dunque dissenso, tra la gente, a causa sua; 44 e alcuni di loro lo volevano arrestare, ma nessuno gli mise le mani addosso.
45 Le guardie dunque tornarono dai capi dei sacerdoti e dai farisei, i quali dissero loro: «Perché non l'avete portato?» 46 Le guardie risposero: «Nessuno parlò mai come quest'uomo!» 47 Perciò i farisei replicarono loro: «Siete stati sedotti anche voi? 48 Ha qualcuno dei capi o dei farisei creduto in lui? 49 Ma questo popolino, che non conosce la legge, è maledetto!» 50 Nicodemo (uno di loro, quello che prima era andato da lui) disse: 51 «La nostra legge giudica forse un uomo prima che sia stato udito e che si sappia quello che ha fatto?» 52 Essi gli risposero: «Sei anche tu di Galilea? Esamina, e vedrai che dalla Galilea non sorge profeta».
53 [E ognuno se ne andò a casa sua.

Giovanni 8,12

Gesù parlò loro di nuovo, dicendo: «Io sono la luce del mondo; chi mi segue non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita».


Testo in greco,in slavonico e in georgiano  dell'Ufficio delle letture della Divina Liturgia
 http://www.ortodossia.it/w/media/com_form2content/documents/c17/a4838/f255/Domenica%20della%20Santa%20Pentecoste%20multilingue.pdf



testo in romeno dell'ufficio delle Letture della Divina Liturgia
 http://www.episcopia-italiei.it/diocesioortodossa/wwwroot/merinde/2018/MERINDE%20PENTRU%20SUFLET%2026%20MAI%202018.pdf


APOLITIKION

 Εὐλογητὸς εἶ, Χριστὲ ὁ Θεὸς ἡμῶν, ὁ πανσόφους τοὺς ἁλιεῖς ἀναδείξας, καταπέμψας αὐτοῖς τὸ Πνεῦμα τὸ ἅγιον, καὶ δι' αὐτῶν τὴν οἰκουμένην σαγηνεύσας, φιλάνθρωπε, δόξα σοι.

 Benedetto sei Tu, o Cristo Dio nostro, che hai mostrato sapienti i pescatori per aver mandato lo Spirito Santo, e per mezzo di essi hai preso nelle reti il mondo; o amico degli uomini, gloria a te.

 Binecuvântat ești, Hristoase, Dumnezeul nostru, Cela ce preaînțelepți pe pescari ai arătat, trimițându-le lor Duhul Sfânt și printr-înșii lumea ai vânat, Iubitorule de oameni, mărire ție.

 

 

Al Vespro della Domenica.Vespro delle Grandi Metanie/Genuflessione

testo intero in

 

IL GRANDE VESPERO DI PENTECOSTE O DELLA GENUFLESSIONE (italiano)

 

si trascrive la prima preghiera  della Genuflessione

 Signore purissimo, immacolato, eterno, invisibile, inaccessibile, imperscrutabile, immutabile, invincibile, incommensurabile, longanime, solo immortale, che abiti una luce inaccessibile; che hai creato il cielo e la terra, il mare e tutti gli esseri che essi contengono; Tu che esaudisci le nostre domande prima che Ti invochiamo. Ti preghiamo e Ti domandiamo, Sovrano che hai amore per gli uomini, Padre del nostro Signore e Dio e Salvatore Gesù Cristo, che per noi uomini e per la nostra salvezza è disceso dal cielo e si è incarnato di Santo Spirito dalla semprevergine Maria e gloriosa Madre di Dio; Cristo, che dapprima insegnando con le parole e poi mostrando con le opere, cioè quando sopportò la salvifica Passione ci diede l’esempio e ci mostrò come dei servitori umili, peccatori ed indegni, devono offrirti le loro preghiere inchinando la fronte e flettendo le ginocchia per i propri peccati e le ignoranze del popolo. Tu stesso, pieno di misericordia ed amico degli uomini, ascoltaci nel giorno in cui Ti invochiamo e soprattutto in questo cinquantesimo giorno, nel quale, dopo la Sua Ascensione ai cieli e la sua sessione alla Tua destra, Dio Padre, inviasti il Santo Spirito sui suoi santi discepoli ed apostoli; e lo Spirito sostò sopra ciascuno di essi e tutti furono ripieni della Sua grazia inesauribile e si misero a diffondere nelle lingue straniere le Tue grandezze e ad annunciarle. Adesso ascolta noi che Ti preghiamo e ricordati di noi, umili e condannati, e riconduci dall’esilio e dalla prigionia le nostre anime, poiché la Tua misericordia invoca in nostro favore. Accoglici allorché ci prostriamo innanzi a Te e gridiamo: “Abbiamo peccato!”. In Te siamo stati gettati alla nascita; dal seno materno Tu sei il nostro Dio. Ma poiché i nostri giorni sono svaniti nelle vanità, siamo stati spogliati del Tuo soccorso, siamo stati privati di ogni difesa. Fatti coraggiosi dalla Tua generosità, invochiamo: Non ricordare i peccati della nostra giovinezza e le nostre ignoranze; purificaci dalle nostre colpe occulte e non abbandonarci nel tempo della vecchiaia; quando le nostre forze declineranno, non ci lasciare; prima che ritorniamo alla terra, rendici degni di convertirci a Te e prestaci attenzione con benevolenza e grazia; misura le nostre iniquità alle Tue larghezze; opponi alla moltitudine dei nostri peccati l’abisso delle Tue misericordie. Guarda dall’alto del Tuo santuario, Signore, il Tuo popolo qui presente che attende da Te copiosa misericordia; visitaci con la Tua grazia, liberaci dalla violenza del demonio; sostieni la nostra vita nelle Tue sacrosante leggi. Affida il Tuo popolo ad un fedele angelo custode, riuniscici tutti nel Tuo regno; accorda il perdono a chi spera in Te, rimetti a lui ed a noi i peccati; purificaci per l’azione del Tuo Santo Spirito; dissipa le insidie a noi tese dal nemico.

 Sei benedetto, Signore e Padrone onnipotente, che illumini il giorno della luce del sole e che rischiari la notte con splendori di fuoco; che ci hai accordato di trascorrere la durata del giorno e di avvicinarci all’inizio della notte. Ascolta le nostre preghiere e di tutto il Tuo popolo; ed avendo perdonato a noi tutti i peccati volontari ed involontari, accogli le nostre preghiere serali e spandi la moltitudine delle Tue misericordie e delle Tue larghezze sul Tuo retaggio; circondaci come di un muro dei Tuoi santi angeli; armaci dell’arma della Tua giustizia; la Tua verità ci sia difesa; conservaci nella Tua forza; liberaci da ogni insidia, da ogni incursione dell’avversario; fa che la sera presente sia perfetta e la notte ventura santa, pacifica, senza peccato, senza tentazioni, senza incubi: e così tutti i giorni della nostra vita, per le preghiere sella Santa Madre di Dio e di tutti i Santi che Ti hanno servito in ogni tempo.

 

 

 

venerdì 25 maggio 2018

Sabato delle Anime prima di Pentecoste


 Risultati immagini per icone del sabato dei defunti nella chiesa ortodossa


1Tessalonicesi 4,13-17
 Non vogliamo poi lasciarvi nell'ignoranza, fratelli, circa quelli che sono morti, perché non continuiate ad affliggervi come gli altri che non hanno speranza.  Noi crediamo infatti che Gesù è morto e risuscitato; così anche quelli che sono morti, Dio li radunerà per mezzo di Gesù insieme con lui.  Questo vi diciamo sulla parola del Signore: noi che viviamo e saremo ancora in vita per la venuta del Signore, non avremo alcun vantaggio su quelli che sono morti.  Perché il Signore stesso, a un ordine, alla voce dell'arcangelo e al suono della tromba di Dio, discenderà dal cielo. E prima risorgeranno i morti in Cristo;  quindi noi, i vivi, i superstiti, saremo rapiti insieme con loro tra le nuvole, per andare incontro al Signore nell'aria, e così saremo sempre con il Signore.


Giovanni 21,14-25
 Questa era la terza volta che Gesù si manifestava ai discepoli, dopo essere risuscitato dai morti.
 Quand'ebbero mangiato, Gesù disse a Simon Pietro: «Simone di Giovanni, mi ami tu più di costoro?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti amo». Gli disse: «Pasci i miei agnelli».  Gli disse di nuovo: «Simone di Giovanni, mi ami?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti amo». Gli disse: «Pasci le mie pecorelle».  Gli disse per la terza volta: «Simone di Giovanni, mi ami?». Pietro rimase addolorato che per la terza volta gli dicesse: Mi ami?, e gli disse: «Signore, tu sai tutto; tu sai che ti amo». Gli rispose Gesù: «Pasci le mie pecorelle.  In verità, in verità ti dico: quando eri più giovane ti cingevi la veste da solo, e andavi dove volevi; ma quando sarai vecchio tenderai le tue mani, e un altro ti cingerà la veste e ti porterà dove tu non vuoi».  Questo gli disse per indicare con quale morte egli avrebbe glorificato Dio. E detto questo aggiunse: «Seguimi».
 Pietro allora, voltatosi, vide che li seguiva quel discepolo che Gesù amava, quello che nella cena si era trovato al suo fianco e gli aveva domandato: «Signore, chi è che ti tradisce?».  Pietro dunque, vedutolo, disse a Gesù: «Signore, e lui?».  Gesù gli rispose: «Se voglio che egli rimanga finché io venga, che importa a te? Tu seguimi».  Si diffuse perciò tra i fratelli la voce che quel discepolo non sarebbe morto. Gesù però non gli aveva detto che non sarebbe morto, ma: «Se voglio che rimanga finché io venga, che importa a te?».
 Questo è il discepolo che rende testimonianza su questi fatti e li ha scritti; e noi sappiamo che la sua testimonianza è vera.  Vi sono ancora molte altre cose compiute da Gesù, che, se fossero scritte una per una, penso che il mondo stesso non basterebbe a contenere i libri che si dovrebbero scrivere.

Tropari 

  
Te che, con profonda sapienza, amorosamente tutto governi e distribuisci a ciascuno ciò che gli è utile, o solo Creatore, concedi il riposo, o Signore alle anime dei tuoi servi, poiché hanno riposto la loro speranza in Te, Creatore e fattore e Dio nostro.



Te abbiamo qual difesa e riparo e interceditrice ben accetta presso Dio, che hai generato, o Deipara, sposa inviolata, salvezza dei fedeli.



 Assieme ai tuoi santi fa’ che riposino, o Cristo, le anime dei tuoi servi, là dove non vi è affanno, né dolore, né gemito, ma vita sempiterna.


 


  Dio degli spiriti e di ogni carne, che hai calpestato la morte, hai annientato la forza del diavolo, e hai donato la vita al mondo tuo: tu stesso, Signore, fa' che l'anima del tuo servo defunto (...) riposi in un luogo luminoso, in un luogo verdeggiante, in un luogo di riposo, da dove sono fuggiti dolore, tristezza e gemito. Perdona, qual Dio buono e amico degli uomini, ogni peccato da lui commesso con la parola, o con l'azione, o con il pensiero, poiché non c'è uomo che viva senza peccare: tu sei infatti il solo senza peccato, la tua giustizia è la giustizia nei secoli, e la tua parola è verità Poiché sei tu la risurrezione, la vita e il riposo dei defunti tuoi servi (...), Cristo Dio nostro, e a te innalziamo la gloria, con il tuo eterno Padre e con il tuo Spirito tuttosanto, buono e vivifico, ora e sempre, e nei secoli dei secoli.