sabato 31 dicembre 2022

A Coloro che verranno -Da Bertolt Brecht, Poesie e canzoni, Einaudi, 1959, A cura di Ruth Leiser e Franco Fortini


Davvero, vivo in tempi bui!
La parola innocente è stolta. Una fronte distesa
vuol dire insensibilità. Chi ride,
la notizia atroce
non l’ha ancora ricevuta.

Quali tempi sono questi, quando
discorrere d’alberi è quasi un delitto,
perché su troppe stragi comporta silenzio!
E l’uomo che ora traversa tranquillo la via
mai piú potranno raggiungerlo dunque gli amici
che sono nell’angoscia?

È vero: ancora mi guadagno da vivere.
Ma, credetemi, è appena un caso. Nulla
di quel che fo m’autorizza a sfamarmi.
Per caso mi risparmiano. (Basta che il vento giri, sono perduto).

«Mangia e bevi, –mi dicono: –E sii contento di averne».
Ma come posso io mangiare e bere, quando
quel che mangio, a chi ha fame lo strappo, e
manca a chi ha sete il mio bicchiere d’acqua?
Eppure mangio e bevo.

Vorrei anche essere un saggio.
Nei libri antichi è scritta la saggezza:
lasciar le contese del mondo e il tempo breve
senza tema trascorrere.
Spogliarsi di violenza,
render bene per male,
non soddisfare i desideri, anzi
dimenticarli, dicono, è saggezza.
Tutto questo io non posso:
davvero, vivo in tempi bui!

II.

Nelle città venni al tempo del disordine,
quando la fame regnava.
Tra gli uomini venni al tempo delle rivolte
e mi ribellai insieme a loro.
Cosí il tempo passò
che sulla terra m’era stato dato.

Il mio pane, lo mangiai tra le battaglie.
Per dormire mi stesi in mezzo agli assassini.
Feci all’amore senza badarci
e la natura la guardai con impazienza.
Cosí il tempo passò
che sulla terra m’era stato dato.

Al mio tempo, le strade si perdevano nella palude.
La parola mi tradiva al carnefice.
Poco era in mio potere. Ma i potenti
posavano piú sicuri senza di me; o lo speravo.
Cosí il tempo passò
che sulla terra m’era stato dato.

Le forze erano misere. La meta
era molto remota.
La si poteva scorgere chiaramente, seppure anche per me
quasi inattingibile.
Cosí il tempo passò
che sulla terra m’era stato dato.

III.

Voi che sarete emersi dai gorghi
dove fummo travolti
pensate
quando parlate delle nostre debolezze
anche ai tempi bui
cui voi siete scampati.

Andammo noi, piú spesso cambiando paese che scarpe,
attraverso le guerre di classe, disperati
quando solo ingiustizia c’era, e nessuna rivolta.

Eppure lo sappiamo:
anche l’odio contro la bassezza
stravolge il viso.
Anche l’ira per l’ingiustizia
fa roca la voce. Oh, noi
che abbiamo voluto apprestare il terreno alla gentilezza,
noi non si poté essere gentili.

Ma voi, quando sarà venuta l’ora
che all’uomo un aiuto sia l’uomo,
pensate a noi
con indulgenza.

Bertolt Brecht
(Traduzione di Franco Fortini)


https://www.acro-polis.it/2022/12/25/a-coloro-che-verranno/

venerdì 30 dicembre 2022

la sana ecclesiologia non dogmatica di mia nipote Maya (anni otto)

LA CASA IN VIA DEI MATTI NUMERO ZERO 

La canzone per bambini La Casa fu cantata da Sergio Endrigo nel 1969  la musica e il testo originali sono di Vinicius de Moraes.

Era una casa molto carina,

senza soffitto, senza cucina;

non si poteva entrarci dentro,

perché non c’era il pavimento;

non si poteva andarci a letto,

in quella casa non c’era il tetto;

non si poteva fare pipì,

perché non c’era il vasino lì.

Ma era bella, bella davvero,

in Via dei Matti numero zero.

Ma era bella, bella davvero,

in Via dei Matti numero zero.


la mia nipotina la conosce (ovviamente) anche in tedesco


Es war ein sehr schönes Haus Ohne Decke, ohne Küche
Man konnte nicht hineingehen, Weil es keinen Boden gab.

Man konnte nicht ins Bett gehen
In diesem Haus gab es kein Dach.
Man konnte nicht pinkeln,
Weil es dort kein Töpfchen gab
Aber sie war wunderschön, wirklich wunderschön. Im “Verrücktestr. n. null”.

Aber sie war wunderschön, wirklich wunderschön. Im “Verrücktestr. n. null”.


https://www.europaschule-evropskasola.com/homelearning/wp-content/uploads/2020/04/Via-dei-matti-numero-zero.pdf




casa-in-via-dei-matti-numero-zero-sergio-endrigo

sabato 24 dicembre 2022

Il cantico del Benedictus di Zaccaria padre. del Battista e il subcomandante Marcos.

 




Dalla. bacheca facebook. del fratello Claudio Tabacco 

https://www.facebook.com/cldtabacco/posts/pfbid0ZPhpDknh2iMUtux7hdaVKfiFmfEBTHV1XQbiPCqYw1YyK3mr3b93axH4Snzey3zJl

UN'ALTRA CANDELA PER OMBRA.

L'alba.

Il sole inizia ad aiutare le case e gli edifici ...  nel loro languido inclinarsi verso ovest...

L'altro jalisco affila la parola e accorda 

l'orecchio.

Fuori chiedono:

"Pronto"? 

Dentro l' ombra piega con cura il desiderio,

lo mette nella tasca sinistra della camicia,

vicino al cuore, e risponde: 

"Sempre".

Subcomandante Insurgente Marcos. 


«Benedetto il Signore, Dio d'Israele,

perché ha visitato e redento il suo popolo,

e ha suscitato per noi un Salvatore potente

nella casa di Davide, suo servo,

come aveva detto

per bocca dei suoi santi profeti d'un tempo:

salvezza dai nostri nemici,

e dalle mani di quanti ci odiano.

Così egli ha concesso misericordia ai nostri padri

e si è ricordato della sua santa alleanza,

del giuramento fatto ad Abramo, nostro padre,

di concederci, liberati dalle mani dei nemici,

di servirlo senza timore, in santità e giustizia

al suo cospetto, per tutti i nostri giorni.

E tu, bambino, sarai chiamato profeta dell'Altissimo

perché andrai innanzi al Signore a preparargli le strade,

per dare al suo popolo la conoscenza della salvezza

nella remissione dei suoi peccati.

Grazie alla tenerezza e misericordia del nostro Dio,

ci visiterà un sole che sorge dall'alto,

per risplendere su quelli che stanno nelle tenebre

e nell'ombra di morte,

e dirigere i nostri passi

sulla via della pace

(Luca 1,68-79)


***

 voci della Comunità Essenziale dei Credenti nel Buon Annuncio della Liberazione che stanno alla frontiera estrema, sulla barricata più avanzata non per difendere una territorialità conquistata, ma per spostare di un metro più avanti la barricata e liberare nuovi orizzonti. 

Amen

(Claudio Ze'ev Tabacco )





mercoledì 30 novembre 2022

Albert Camus.Ho orrore di tutte le verità assolute,(L'uomo in rivolta)



"Ho orrore di tutte le verità assolute,

delle loro applicazioni totali,

dei loro presunti detentori d’ogni risma.

Prendete una verità,

portatela con cautela ad altezza d’uomo,

guardate chi colpisce,

chi uccide,

cosa risparmia,

cosa elimina,

annusatela a lungo,

accertatevi che non puzzi di cadavere,

assaggiatela

tenendola un po’ sulla lingua,

ma siate sempre pronti

a sputarla immediatamente.

L’uomo libero è questo:

il diritto di sputare".


Albert Camus

https://mariapiadellomo.wordpress.com/2016/10/02/albert-camus-sulla-verita/

lunedì 28 novembre 2022

La luna di Kiev di Gianni Rodari



La luna di Kiev

di

Gianni Rodari

 

Chissà se la luna

di Kiev

è bella

come la luna di Roma,

chissà se è la stessa

o soltanto sua sorella…

 

“Ma son sempre quella!

– la luna protesta –

non sono mica

un berretto da notte

sulla tua testa!

 

Viaggiando quassù

faccio lume a tutti quanti,

dall’India al Perù,

dal Tevere al Mar Morto,

e i miei raggi viaggiano

senza passaporto”.




 

sabato 19 novembre 2022

anche se ci sentiamo e ci pensiamo assolti, siamo lo stesso e per sempre coinvolti



Canzone Del Maggio

Storia Di Un Impiegato

1973

Fabrizio De André

Composta da: Fabrizio De André, Giuseppe Bentivoglio


(Il testo di questa canzone è inserito in questo sito solo come citazione per cercare di spiegarne il significato.

É una divulgazione culturale per gli amanti della musica e per chi è curioso: non ci sono fini economici e tutti i diritti sul testo sono riservati agli autori.)


Anche se il nostro maggio

Ha fatto a meno del vostro coraggio

Se la paura di guardare

Vi ha fatto chinare il mento

Se il fuoco ha risparmiato

Le vostre Millecento

Anche se voi vi credete assolti

Siete lo stesso coinvolti

E se vi siete detti

Non sta succedendo niente

Le fabbriche riapriranno

Arresteranno qualche studente

Convinti che fosse un gioco

A cui avremmo giocato poco

Provate pure a credervi assolti

Siete lo stesso coinvolti

Anche se avete chiuso

Le vostre porte sul nostro muso

La notte che le pantere

Ci mordevano il sedere

Lasciandoci in buonafede

Massacrare sui marciapiede

Anche se ora ve ne fregate

Voi quella notte, voi c'eravate

E se nei vostri quartieri

Tutto è rimasto come ieri

Senza le barricate

Senza feriti, senza granate

Se avete preso per buone

Le "verità" della televisione

Anche se allora vi siete assolti

Siete lo stesso coinvolti

E se credete ora

Che tutto sia come prima

Perché avete votato ancora

La sicurezza, la disciplina

Convinti di allontanare

La paura di cambiare

Verremo ancora alle vostre porte

E grideremo ancora più forte

Per quanto voi vi crediate assolti

Siete per sempre coinvolti

Per quanto voi vi crediate assolti

Siete per sempre coinvolti


https://www.youtube.com/watch?v=K3Dgofep1eI

***

Inizialmente il testo di Canzone Del Maggio era più crudo. Censurato su pressioni della casa discografica, De André e Bentivoglio lo cambiano in un secondo momento.


Testo originale


Anche se il nostro maggio

ha fatto a meno del vostro coraggio

se la paura di guardare

vi ha fatto guardare in terra

se avete deciso in fretta

che non era la vostra guerra

voi non avete fermato il vento

gli avete fatto perdere tempo.


E se vi siete detti

non sta succedendo niente,

le fabbriche riapriranno,

arresteranno qualche studente

convinti che fosse un gioco

a cui avremmo giocato poco

voi siete stati lo strumento

per farci perdere un sacco di tempo.


Se avete lasciato fare

ai professionisti dei manganelli

per liberarvi di noi canaglie

di noi teppisti di noi ribelli

lasciandoci in buonafede

sanguinare sui marciapiede

anche se ora ve ne fregate,

voi quella notte voi c’eravate.


E se nei vostri quartieri

tutto è rimasto come ieri,

se sono rimasti a posto

perfino i sassi nei vostri viali

se avete preso per buone

le “verità” dei vostri giornali

non vi è rimasto nessun argomento

per farci ancora perdere tempo.


Lo conosciamo bene

il vostro finto progresso

il vostro comandamento

“Ama il consumo come te stesso”

e se voi lo avete osservato

fino ad assolvere chi ci ha sparato

verremo ancora alle vostre porte

e grideremo ancora più forte

voi non potete fermare il vento

gli fate solo perdere tempo.


https://www.youtube.com/watch?v=FHX1q3vJ0nY

giovedì 10 novembre 2022

DOLCE SIGNORA CHE BRUCI (Francesco De Gregori-Antonello Venditti)





dolce signora che bruci, per che cosa stai bruciando? 

i gerani al tuo balcone si stanno consumando...

dolce signora che bruci, qual'è il tuo peccato originale 

quanta acqua è passata sul tuo corpo di sale... 

il tuo album di foto sta andando alla deriva 

e il tuo amante prezioso se ne è andato un'ora f, 

...ma io posso capire la tua età...


dolce signora che bruci, i soldati che aspettavi

sono tutti alla tua porta che chiedono le chiavi...

stanotte puoi trovare sul mio letto di velluto

gli specchi che hai spezzato, i figli che hai perduto...

il tuo album di foto sta andando alla deriva 

e il tuo amante prezioso se ne è andato un'ora fa

...ma io posso capire la tua età...


dolce signora che bruci, per che cosa stai bruciando? 

i gerani al tuo balcone si stanno consumando...


https://www.youtube.com/watch?v=H5cRLkVC53w


https://www.giunti.it/extracts/giunti/83562R/francesco_de_gregori_i_testi_estratto.pdf

giovedì 29 settembre 2022

Sempre presunto innocente *

 







"Infatti, se pure è vero che la presunzione di non colpevolezza dovrebbe essere un principio acquisito sia a livello giuridico che culturale, assistiamo spesso a una indifferenza diffusa nei confronti della violazione di tale principio, nonché di alcuni tra i diritti individuali la cui tutela dovrebbe contraddistinguere uno Stato di diritto: il diritto all’onore e alla reputazione, alla riservatezza, all’equo processo. Che ne è di questi diritti quando il contenuto delle ordinanze e delle intercettazioni, rilevanti e non, è pubblicato sui media in maniera indiscriminata, magari prima che i soggetti direttamente coinvolti ne possano venire a conoscenza? Che ne è di questi diritti quando gli inquirenti proclamano l’indegnità morale degli indagati in scenografiche conferenze stampa che precedono qualsiasi vaglio del giudice terzo? Come si conciliano le gogne mediatiche e le corrispondenti condanne anticipate con la presunzione di innocenza? In nome del diritto di cronaca, si può correre il rischio di condizionare l’operato del giudice compromettendone l’imparzialità?"

https://www.huffingtonpost.it/entry/sempre-presunto-innocente_it_60696ecec5b6c00165c23160/



* autore  :Alessio Lo Giudice è Professore Ordinario di Filosofia del diritto presso il Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Messina e Coordinatore del Corso di Laurea Magistrale in Giurisprudenza. Si è formato presso le Università degli Studi di Catania e di Milano, l’Università di Tilburg nei Paesi Bassi e l’Université Catholique de Louvain in Belgio.


mercoledì 28 settembre 2022

MANIFESTO DEL DIRITTO PENALE E DEL GIUSTO PROCESSO



sono sempre attuali le parole di Giuseppe Zanardelli pronunciate il 15 febbraio 1875: «L’avvocatura può dirsi essere non una professione soltanto ma una istituzione, che si lega con vincoli invisibili a tutto l’organamento politico e sociale. L’avvocato senza avere pubblica veste, senza essere magistrato, è strettamente interessato all’osservanza delle leggi, veglia alla sicurezza dei cittadini, alla conservazione delle libertà civiche, porta la sua attenzione su tutti gli interessi, ha gli occhi aperti su tutti gli abusi, ed è chiamato a segnalarli senza usurpare i diritti delle autorità [...] l’avvocato, involto in tutte le agitazioni, in tutte le tempeste, in tutte le lotte della società, deve continuamente difendere i diritti che voglionsi conculcare, le persone di coloro su cui grava l’odiosa mano dell’arbitrio, deve affrontare con serena costanza ogni amarezza ed ogni pericolo per combattere impavidamente, pensoso più d’altrui che di sé stesso, qualsiasi ingiustizia o pressione ed abuso».



Perché il diritto penale non può non essere liberale


La materia che etichettiamo come diritto penale –sostanziale e processuale- ci porta a un nucleo comune ed essenziale: esso è specifico ed appartiene alla filosofia pratica del penalista, potremmo dire alla sua deontologia. Liberale, liberalismo, sono lemmi policromi, che si riempiono di significati diversi a contatto con le esperienze storiche degli ultimi due secoli. Il liberalismo si connota come pensiero politico riconducibile alla filosofia pratica, alla tradizione di un sapere critico capace di individuare i valori che orientano l’azione umana. Il diritto si misura con le azioni umane e il diritto penale, sostanziale e processuale, interroga da vicino, in maniera necessaria, il rapporto tra agire umano, libertà e ragioni che ne giustificano la restrizione. Ma torniamo all’affermazione iniziale: perché chi esercita, a vario titolo, il mestiere delle leggi penali non può non dirsi liberale. Una delle ragioni che attribuiscono alla “libertà liberale” la forza di un fermento che attraversa la storia superandone i momenti più oscuri sta nel distinguersi dalle teologie secolarizzate. Il nucleo del pensiero liberale è costituito, da un lato, dalla protezione dei diritti individuali, civili e politici; dall’altro, dal delineare una organizzazione del potere capace di tutelarli e garantirli.

A questo contribuiscono alcuni fattori essenziali, che fanno marciare nella medesima direzione liberalismo e democrazia:

a) l’idea di istituzioni rappresentative, che sostituisce all’utopia della democrazia diretta la competizione davanti all’opinione pubblica;
b) lo Stato costituzionale, cioè un governo e un legislatore limitati da una Costituzione scritta e rigida, con leggi frutto di procedure predeterminate;
c) la tutela e la garanzia dei diritti civili dell’individuo contro gli abusi dello Stato, delle maggioranze e dei gruppi, come elemento capace di confermare -rendendola giustiziabile- l’essenza del liberalismo.

Vi è un’attribuzione di significato non rinunciabile al sintagma “diritto penale”: quella che pone l’accento sul primo termine –diritto a scapito di una prevalenza della funzione del punire. Il diritto penale “liberale” fornisce, nel nostro campo, gli argini da opporre al facile asservimento dell’afflizione punitiva al perseguimento di ideologie o di scorciatoie demagogiche. Si tratta di avere la precisa cognizione dei rapporti di potere che si esprimono nella più grave ed invasiva forma di coercizione della libertà individuale; di maturare la consapevolezza che questo strumento terribile si può legittimare solo nel contesto di una rappresentanza democratica, di istituzioni non onnipotenti che agiscono nel solco della separazione dei poteri.


martedì 27 settembre 2022

La Costituzione. è Antigone -La nostra Antigone ha oggi le fattezze della Corte costituzionale






"..nella Costituzione, più ancora che nelle Carte europee, è delineato un mirabile equilibrio tra i diritti e una giustizia penale dal “volto umano”, aliena da quel furore punitivo che oggi si intende accreditare in nome di una falsa democrazia. Nella Costituzione, come è venuta precisandosi attraverso la consolidata interpretazione di giurisprudenza e dottrina, circola il senso del limite e della ragionevolezza del diritto penale e il riconoscimento fondamentale che la giustizia penale non può essere modellata solo sui fatti criminosi ma anche e soprattutto sull’uomo che delinque. E la Costituzione è la radice prima e vera della nostra democrazia, che non s’identifica certo con la volontà del “legislatore” di turno.
La nostra Antigone, dunque, sarà “oppositiva” se non addirittura “ribelle” in  quanto deve avere il coraggio e la forza di contestare il Creonte legislatore e la sua
interessata accondiscendenza verso la vox populi (oggi enfatizzata dai mass-media).
Ma sarà anche un’Antigone “conservatrice” in quanto sappia ritrovare nella “vecchia” nostra Costituzione le ragioni della contestazione, essendo anche consapevole del fatto
che Creonte non potrà mai distogliere lo sguardo dalle miserie della quotidianità ed essere insensibile alle esigenze del “potere” e del suo esercizio.
La nostra Antigone ha oggi le fattezze della Corte costituzionale. La Corte, negli ultimi tempi, sta sviluppando una giurisprudenza maggiormente contestativa in proporzione al crescente allontanamento del legislatore dallo spirito costituzionale. L’auspicio è che il rapporto tra il nostro Creonte e la nostra Antigone riesca a rimanere nei
limiti dell’equilibrio costituzionale, lasciando al capolavoro sofocleo la tragicità dello scontro dal quale alla fine tutti escono perdenti."(DIRITTI, PENA E…ANTIGONE Francesco Palazzo-capitolo  6. La Corte costituzionale e (è) Antigone.)


https://discrimen.it/wp-content/uploads/Palazzo-Diritti-pena-e...Antigone.pdf

sabato 24 settembre 2022

«Amici, dove state andando? Allora, amici, dove state andando?»










 film del 1966 di Pier Paolo Pasolini Uccellacci e Uccellini in cui un corvo (interpretato dal poeta Francesco Leonetti) interroga i due protagonisti Totò e Ninetto sul senso della vita, della morte e sul destino dell’umanità.   «Amici, dove state andando?   Allora, amici, dove state andando?»


venerdì 2 settembre 2022

di notte le emozioni sembrano più intense




https://www.facebook.com/226429794072240/photos/a.538309482884268/5258498040865365/



Un ragazzo di 24 anni guardando attraverso la finestra del bus gridò:

"Papà guarda, gli alberi ci vengono incontro! "

Il padre alzò lo sguardo, lo guardò e sorrise.

Una giovane coppia seduta vicino rise per il comportamento infantile del ragazzo.

Il ragazzo tornò a esclamare: " Guarda papà, le nuvole ci seguono!"

La coppia non potè resistere e disse al padre del ragazzo:

" Perché non porta  suo figlio da un buon medico ?"

L'uomo sorrise e rispose: " Ci siamo appena stati, siamo usciti ora dall'ospedale. Mio figlio era cieco dalla nascita e oggi per la prima volta può vedere!"

OGNI persona ha una storia,

NON giudicatele!

martedì 12 luglio 2022

in memoria di Taliesin * The Kingdom Of Summer





The Kingdom Of Summer

testo in inglese 

“I have seen a land shining with goodness where each man protects his brother’s dignity as readily as his own, where war and want have ceased and all races live under the same law of love and honour.


I have seen a land bright with truth, where a man’s word is his pledge, and falsehood is banished, where children sleep safe in their mothers’ arms and never know fear or pain. I have seen a land where kings extend their hands in justice rather than reach for the sword, where mercy, kindness and compassion flow like deep water over the land, and men revere virtue, revere truth, revere beauty, above comfort, pleasure, or selfish gain. A land where peace reigns in the hearts of men, where faith blazes like a beacon from every hill, and love like a fire from every hearth, where the True God is worshipped and his ways acclaimed by all.”


Stephen R. Lawhead from TALIESIN


per un tentativo di traduzione in italiano


Il regno dell'estate


"Ho visto una terra che risplende di bontà, dove ogni uomo protegge la dignità del fratello con la stessa facilità con cui protegge la propria, dove la guerra e la fame sono cessate e tutte le razze vivono sotto la stessa legge di amore e onore.


Ho visto una terra splendente di verità, dove la parola di un uomo è il suo pegno e la falsità è bandita, dove i bambini dormono al sicuro tra le braccia delle loro madri e non conoscono mai paura o dolore. Ho visto una terra dove i re tendono le mani per la giustizia piuttosto che per la spada, dove la misericordia, la gentilezza e la compassione scorrono come acque profonde sulla terra, e gli uomini rispettano la virtù, rispettano la verità, rispettano la bellezza, al di sopra della comodità, del piacere o del guadagno egoistico. Una terra in cui la pace regna nei cuori degli uomini, in cui la fede arde come un faro da ogni collina e l'amore come un fuoco da ogni focolare, in cui il Vero Dio è adorato e le sue vie acclamate da tutti".


Stephen R. Lawhead da TALIESIN




Tradotto con www.DeepL.com/Translator (versione gratuita)

* Poeta gallese semileggendario (forse seconda metà del sec. 6º), ricordato nell'Historia Britonum attribuita a Nennio. Al suo nome s'intitola un manoscritto del sec. 14º, The book of T., raccolta di componimenti poetici a lui attribuiti, dodici dei quali potrebbero essere autentici; sono versi in lode di Urien, re dell'antico territorio di Rheged (oggi nella Scozia merid.). Molte leggende del Galles s'ispirano alla sua figura


https://www.treccani.it/enciclopedia/taliesin/

https://it.wikipedia.org/wiki/Taliesin#:~:text=La%20tradizione%2C%20le%20cui%20fonti,tardi%20divenne%20re%20del%20Ceredigion.

lunedì 4 luglio 2022

I Salmi nella Traduzione di Padre David Maria Turoldo ( terza parte- dal Salmo 21 al Salmo 30)




La prima parte. sta in


https://sottoscalaortodossopalermo.blogspot.com/2022/07/i-salmi-nella-traduzione-di-padre.html

con tutti i riferimenti necessari 


Seconda parte. in

https://sottoscalaortodossopalermo.blogspot.com/2022/07/i-salmi-nella-traduzione-di-padre-david.html


***


Salmo 21 (20)

TI CHIESE VITA E VITA GLI DESTI

«Al presente non vediamo ancora

che ogni cosa è a Lui sottomessa»:

ma noi come monaci nella battaglia

preghiamo con lo Spirito di lui,

nostro unico Kyrios.

2 Nella tua forza è riposta

la gioia del re:

il suo giubilo trabocca

per la tua vittoria.

3 Hai risposto a quanto bramava il suo cuore.

quanto le sue labbra invocavano

non hai respinto .

4 L 'hai precorso con fausti auspici,

di oro puro un diadema gli poni sul capo.

5 Ti chiese vita e vita gli desti:

lunghi giorni, in eterno, per sempre.

6 Gloria grande a lui per la vittoria tua:

di splendore e maestà tu l'ammanti.

7 Di benedizioni e favori l'adorni per sempre,

il tuo volto lo inonda di gioia.

8 Certo, è nel Signore la fiducia del re,

per la fedeltà dell' Altissimo mai scosso sarà.

9 I nemici tutti la tua mano raggiunga

le afferri chiunque ti odia:

10 ne farai un'ardente fornace

appena mostrerai il tuo volto:

nel fuoco dell'ira di Dio già tutti riarsi.

11 La loro prole sradicherai dalla terra:

perfino il seme sia estinto

da mezzo gli uomini:

12 per che contro te hanno ordito malizie,

hanno tramato congiure,

non avranno successo:

13 subito volteranno le spalle, tutti in fuga

appena tu punti

contro di loro il tuo arco.

14 Sorgi, Signore nella tua potenza:

inni e inni canteremo al tuo valore.


***

Salmo 22 (21)

GRIDO DI PASSIONE E DI GLORIA

«Padre, che debbo dire: salvami da quest'ora?

Ma no: è per quest'ora che sono venuto!».

«Padre, non la mia volontà, ma la tua!».

2 Dio mio, Dio mio, perché,

ma perché mi hai abbandonato,

Dio mio assente e lontano !

Così piango nel mio lamento:

3 io ti chiamo di giorno e tu muto,

senza pace io urlo la notte.

4 Eppur sei nel tempio il santo,

Dio assiso su un trono di lodi

che Israele ti innalza da sempre.

5 In te ebbero fede i padri:

han sperato e li hai soccorsi,

6 ti invocarono e furono salvi.

Non fu vana la loro speranza:

7 io invece un verme, non uomo,

un obbrobrio di uomo, un rifiuto!

Per la folla oggetto di scherno:

8 al vedermi sorridono tutti,

sono favola al mondo intero.

Tutti scuotono il capo e dicono:

9 «Si è rivolto a Dio, lo liberi,

lui lo salvi, s'è vero che l'ama».

10 Eppur fosti tu a trarmi dal grembo,

a raccogliermi fin dalla nascita,

tu mia pace dal seno materno.

11 Fin dall'utero a te son votato,

dall'origine sei il mio Dio,

mia vita succhiata col latte.

12 Ed allora non starmi lontano,

un assediò d' angoscia s ' approssima

e nessuno mi viene in aiuto.

13 In gran numero a cerchio mi stringono:

i nemici m'assalgono insieme,

come i tori di Basan potenti.

14 Mi spalancano contro le bocche

da sembrar delle fauci affamate

di leoni già pronti a sbranare.

15 E svanisco come acqua versata:

le mie ossa son tutte slogate,

una cera disfatta è il mio cuore.

16 La mia gola è creta riarsa,

incollata la lingua al palato,

già la morte mi sparge qual cenere.

17 Sono stato così assalito

da un branco di cani mastini:

assediato da turbe di iniqui.

Mani e piedi mi hanno forato:

18 tutte le ossa mie vado contando,

mentre loro mi stanno a guardare.

E gli occhi si pascono lieti:

19 la mia veste divi don tra loro,

la mia tunica giocano a sorte.

20 Ma tu, Dio, non stare lontano:

vieni presto, mia forza, in aiuto,

21 dalle spade accorri a scamparmi.

La mia carne, Dio, salva dai cani,

22 dalla bocca del leone riparami

dall'assalto del bufalo liberami.

Esaudito, esaudito mi hai,

23 ora annunzio il tuo nome ai fratelli,

a te inni in piena assemblea.

24 O voi, quanti temete il Signore,

degne lodi a lui innalzate,

di Giacobbe la stirpe lo canti.

Israele lo tema per sempre:

25 mai respinse il Signore infelici,

mai sdegnato i lamenti del povero !

Dal suo povero Dio non toglie

mai lo sguardo, e il grido di aiuto

egli ascolta e sempre esaudisce.

26 O Dio, fonte del mio cantare:

nella grande assemblea i miei voti

scioglierò in presenza dei giusti.

27 Pane ai poveri, siano sazi,

quanti cercano Dio lo cantino:

al cuor loro sia vita per sempre!

28 Del Signore essi fanno memoria

per la terra intera, al Signore

vorran tutti i paesi tornare:

le nazioni verranno a prostrarsi

adorando il santo suo volto,

in ginocchio le genti pentite.

29 Del Signore è di esser regale:

egli domina i popoli tutti.

30 tutti devon curvarsi a lui:

prima d' esser preda alla morte !

E anche chi giace sotto la polvere,

al cospetto suo deve inchinarsi.

31 È per lui che vive il mio sangue,

la mia stirpe lo serve per sempre,

e lo canta all'età che già viene:

32 La salvezza sarà annunciata

a un popolo prossimo a nascere;

si dirà: «Questo ha fatto il Signore».



Salmo 23 (22)

IL SIGNORE È IL MIO PASTORE

Dio, o pastore di costellazioni, Spirito che apri il volo agli infiniti stormi di uccelli verso i  terminali delle loro migrazioni; Spirito che spiri avanti tutti i pensieri degli uomini buoni e  giusti; Spirito che conduci i pellegrini dello spirito negli incantati pascoli della santità, e gli erranti riconduci da sperduti deserti sulle vie della vita, e mai desisti, Divino mendicante, di cercare la pecorella smarrita: se il vederti con gli occhi del corpo è di troppo in questa  valle oscura, che almeno sempre oda i tuoi passi mentre mi cammini accanto, oCompagno di traversata; e ciò sia a tua gloria più ancora che il prestarti a guidare le stelle nella notte. Amen.

1 I1 Signore è il mio pastore:

nulla manca ad ogni attesa,

2 in verdissimi prati mi pasce,

mi disseta a placide acque.

3 È il ristoro dell' anima mia,

in sentieri diritti mi guida

per amore del santo suo nome,

dietro lui mi sento sicuro.

4 Pur se andassi per valle oscura

non avrò a temere alcun male:

perché sempre mi sei vicino,

mi sostieni col tuo vincastro.

5 Quale mensa per me tu prepari

sotto gli occhi dei tuoi nemici !

Del tuo olio profumi il mio capo,

il mio calice è colmo di ebbrezza!

6 Bontà e grazia mi sono compagne

quanto dura il mio cammino:

io starò nella casa di Dio

lungo tutto il migrare dei giorni.


***

Salmo 24 (23)

APPARTIENE AL SIGNORE LA TERRA

Pure se il velo del Tempio

si è rotto alla sua morte

e la «Presenza» ora si posa sopra un patibolo,

anche se più non credete, o pellegrini,

aiutateci a cantare ad altra gloria.

1 Appartiene al Signore la terra,

l'universo e la sua pienezza,

ogni cosa e tutti i viventi.

2 L 'ha fondata lui sopra le acque,

lui è stato a renderla stabile

sopra i fiumi e sopra gli abissi.

3 Chi può mai salire al monte

ove tiene dimora Iddio,

chi sostare nel suo santuario?

4 Chi ha monde le mani e il cuore,

chi non segue dei culti bugiardi,

chi non giura a danno del prossimo.

5 Dal Signore avrà ogni bene,

solo lui otterrà la giustizia,

sua salvezza sarà il Signore.

6 Così è benedetta la stirpe

di chi cerca il Dio di Giacobbe,

di ognuno che cerca il suo volto.

7 Sollevate, o porte, i vostri archi,

spalancatevi, soglie immortali:

fate entrare il re della gloria!

8 Ma chi è questo re della gloria ?

È il Signore potente, il forte,

il Signore potente in battaglia.

9 Sollevate, o porte, i vostri archi,

spalancatevi, soglie immortali:

fate entrare il re della gloria!

10 Ma chi è questo re della gloria?

È il Signore degli astri del cielo,

egli Iddio è il re della gloria.


***

Salmo 25 (24)

IL TUO AMORE RICORDA, SIGNORE

Di lettera in lettera il cuore ti canti, Signore.

Per tutte le ore del giorno fioriscano salmi:

Dio è più grande del nostro cuore,

più grande di ogni peccato è l'Amore...

1 La mia vita ti affido, Signore,

2 solo in te, mio Dio, ho speranza

e di questo mai abbia a pentirmi!

Ne mai rida di me il nemico,

3 chi in te spera non resti deluso:

arrossisca chi sceglie il suo nulla!

4 Le tue vie, Signore, rivelami,

Dio, insegnami i tuoi sentieri,

5 sii mia guida sul vero cammino !

Fammi esperto del tuo volere,

tu sei l'unico Dio che salva,

in te spero ogni ora del giorno !

6 Il tuo amore ricorda, Signore,

come sempre tu fosti fedele,

o bontà che permani nei secoli!

7 Ma le colpe dimentica, Dio,

che ho commesse ancora fanciullo,

solo il tuo amore ricorda!

8 Buono e giusto è Dio, il Signore,

agli erranti addita la via:

9 guida gli umili in retti sentieri!

La via giusta insegna ai poveri;

10 verità e grazia: vie di Dio

per chi vive la sua alleanza!

11 Pur se grande è il mio peccato

perdonarmi tu puoi, Signore,

sempre a causa del santo tuo nome!

12 C'è qualcuno che teme il Signore?

Iddio stesso al beato rivela

il cammino che deve seguire !

13 Egli ha colma la vita di beni,

la sua stirpe possiede la terra;

14 il Signore si dona a chi l'ama:

a lui svela la sua alleanza!

15 Il mio sguardo è fisso al Signore

che mi libera d'ogni inganno.

16 O Dio, guardami e abbi pietà,

perché sono infelice e solo

17 e allevia le ansie del cuore.

Dagli affanni tu salvami, Dio!

18 Guarda in quale miseria io vivo

e perdona il mio peccato.

19 Guarda e conta, o mio Signore,

quanti sono i miei nemici,

come ardon di odio violento.

20 Che non debba io mai arrossire

per averti chiamato a difesa:

21 innocenza e giustizia è il mio scudo !

O mia sola speranza, Signore:

22 Israele, il tuo popolo salva

dal dolore e da ogni sventura!


***

Salmo 26 (25)

IN ACQUE PURISSIME LAVO LE MANI

Di chiunque a nominarti appena

oppure che osi accostarsi all'altare,

come dev'essere pura la bocca,

e devono essere innocenti le mani,

e deve essere libero il cuore!

1 Voglio, Signore, tu sia il mio giudice:

in piena innocenza cammino da sempre,

da sempre in Dio è la mia fiducia,

il mio passo non può vacillare.

2 Come vuoi, o Dio, scrutami e vagliami,

e mettimi pure alla prova:

le mie viscere passa al crogiolo

mente e cuore raffinami al fuoco.

3 Mi sta davanti agli occhi il tuo amore,

mi cammina a fianco la tua verità.

4 Mai mi vedranno a convegni di idolatri,

mai siederò con orditori d'inganni:

5 le assemblee dei perfidi detesto:

con i malvagi nessun compromesso.

6 In acqua purissima lavo le mani

e con corone di danze circondo l'altare:

7 mentre nel tempio risuona la lode

e continua il racconto delle tue meraviglie.

8 La casa, la tua casa, Signore, io amo,

il rifugio ove tu dimori,

la tenda della tua Presenza e Gloria.

9 Non mischiarmi con empi assassini,

non mi perdere in ciurme di violenti:

10 hanno mani che grondan delitti,

con regali corrompono tutti.

11 lo invece integro continuo il cammino:

da te fatto libero,

custodito dalla tua pietà.

12 Su terra piana sta saldo il mio piede:

nella assemblea elevo al Signore

il canto di benedizione.


***

Salmo 27 (26)

AVVOLTO NEL SEGRETO DELLA TENDA

«Non paura» di te o dell'uomo

e più, brama di vederti è la fede:

il tuo santuario ora è la terra,

e il nido della mia fiducia il tuo cuore.

1 Mia luce, salvezza mia è Dio:

di chi devo avere paura?

Dio è la mia roccaforte,

chi mai io posso temere?

2 Si scatenino pure i malvagi

a divorarmi in lauti bocconi la carne:

sono essi, avversari e nemici,

a inciampare e soccombere!

3 Pure se intera un' armata mi assale

io so che il mio cuore non trema:

e anche se battaglia divampa intorno

pure allora mi sento tranquillo.

4 Una cosa solamente io chiedo,

questo invoco e bramo:

abitare nella casa di Dio

tutti i giorni che vita mi dona.

E contemplare la sua bellezza,

e la notte vegliare nel suo santuario:

5 e sentirmi al riparo per il giorno nero

nel suo tabernacolo:

avvolto nel segreto della sua Tenda,

piantato sulla Rupe alta e sicura.

6 E da là il capo ancora sollevo

sopra la ciurma nemica in assalto.

Nella sua tenda canterò al trionfo

con sacrifici di lode:

inni di lode e danze innalzerò al mio Signore.

7 La mia voce ascolta, Signore:

pietà - grido -, ti prego, rispondimi!

8 Di te il mio cuore mi dice:

cerca il suo volto !

Il tuo volto io cerco, Signore:

9 non nascondermi il tuo volto

non respingere il tuo servo,

non mi scacci il tuo furore!

Sei il mio aiuto, Signore:

non mi lasciare,

non mi abbandonare,

Dio, salvezza mia!

10 Padre e madre mi hanno abbandonato,

il Signore -lui solo -mi raccolse!

11 Mostrami la tua via, Signore,

guidami tu per strade sicure,

lontano da sguardi maligni.

12 Non espormi alla gola bramosa

dei miei avversari:

testimoni bugiardi

contro di me sono insorti e mi accusano,

tutti aspirare violenza.

13 Non mi soccorre forse certezza

di contemplare la bontà del Signore

nella terra dei viventi?

14 Nel Signore tu spera, e sii forte:

nel Signore tu spera

con fermissimo e libero cuore


***

Salmo 28 (27)

MUTO COME UNA LAPIDE

Oh, le attese al colloquio impossibile!

Le tue labbra sigillate sono la lapide sulla mia preghiera.

Ti parlo, ti parlo, Signore, e tu non rispondi.

Perché? Saranno un monologo ancor disperato

queste confidenze a te solo aperte, uguali a primule nella notte?

Ma ora oltre la paura a presenza di lui ci compensa:

anch'egli, anch'egli è con noi  nell'orto: sola risposta al grande silenzio.

1 Grido a te, Signore: mia roccia,

non starmi davanti muto come una lapide.

Tu incombi, indifferente e muto, io

uguale a uno calato nella fossa.

Da se la mia voce grida: ascolta!

2 Ascolta quando ti supplico, quando

protendo verso il tuo rifugio le mani.

3 Non strapparmi via cogli empi,

coi perversi operatori di sortilegi:

tutti che parlano di pace allor prossimo,

mentre non hanno in cuore che malizia.

4 A misura del male che fanno ripagali,

da' loro un salario conforme alle azioni:

la paga secondo le opere,

un compenso adatto al merito.

5 poiché non sanno, ne voglion sapere,

come sono le opere di Dio

com'è l'agire delle sue mani,

egli li demolisce senza rimedio.

6 Benedetto sia il Signore

che ha voluto ascoltare

il grido della mia voce !

7 Mia fortezza e mio scudo il Signore,

in lui si è abbandonato il mio cuore.

E perché lui mi ha soccorso

e il mio cuore esulta

e io col cantare gli rendo la lode.

8 Fortezza è Dio per il popolo suo,

torre di salvezza per il suo Eletto.

9 Il tuo popolo salva, Signore,

benedici la tua eredità:

Sii tu il nostro pastore,

portaci con te nel tempo per sempre.


***

Salmo 29 (28)

LA VOCE DEL SIGNORE TUONA SULLE ACQUE

E a Dio si prostra adorante

tutto quello che è sui cieli e sulla terra,

di buona voglia o a dispetto,

e le ombre loro ancora

al sorgere dell'alba e al calar della sera.

1 Date al Signore, o figli di Dio,

date al Signore onore e potenza,

2 date al Signore la gloria del suo nome. i

A lui prosternatevi,

all'apparire della sua santità.

3 La voce del Signore tuona sulle acque

- il Dio della gloria folgora e tuona –

sulle acque immense incombe il Signore.

4 Potente e maestosa è la voce del Signore,

5 la voce del Signore schianta i cedri,

il Signore sradica e schianta i cedri del Libano.

6 Fa ballare come torello il Libano,

il Sirion come un giovane bufalo.

7 La voce del Signore semina fuoco,

8 alla voce del Signore trema la steppa,

tutta atterrita è la steppa di Kades.

9 Scatena le doglie alle cerve,

le pecore selvatiche costringe alI' aborto .

E tutti a gridare nel tempo: «Gloria!».

10 Sopra l'oceano è assiso il Signore,

siede il Signore quale re in eterno.

11 Il Signore doni la forza al suo popolo,

il Signore benedica il suo popolo nella pace


***

Salmo 30 (29)

MA IL MATTINO RIDONA LA GIOIA

Basta che l'alba appena sorrida

e subito qual fumo è dissolta la notte,

e il giorno si alza sovrano sul mondo:

così, è così del tuo volto, Signore.

Nel gioco alterno di gioia e pianto

sono i nostri giorni, Signore,

secondo che il tuo volto appare e dispare...

2 Signore, ti voglio esaltare:

salvo mi traesti dal pozzo,

ne lasciasti i nemici beffarsi di me.

3 Signore, mio Dio, ho gridato

e subito tu mi hai guarito.

4 Dal regno buio dei morti

mi hai fatto, Signore,

risalire alla luce:

quando stavo per scendere la fossa

hai voluto ridarmi la vita.

5 Componete salmi al Signore, o fedeli,

evocate la santa memoria:

6 la sua collera dura un istante,

l'amore suo tutta la vita.

s'allunga e perdura il pianto la notte

ma il mattino ridona la gioia.

7 Nella mia fortuna dicevo:

nulla mai mi potrà turbare.

8 Come un monte stabile e forte

l'mi aveva reso la tua grazia, Signore;

ma bastò che appena mi celassi il volto

che subito io mi sentissi un perduto.

9 È a te, Signore, che elevo il mio grido,

è da te, mio Signore Iddio,

che imploro pietà.

10 Forse ti giova versare il mio sangue,

farmi scendere giù nella fossa?

Potrà forse lodarti la polvere,

potrà mai cantare al tuo nome?

11 Signore, ascolta e abbi pietà,

sii tu la mia forza, Signore.

12 Hai mutato il mio pianto in danza,

il mio sacco in vesti di gioia:

13 perché il mio cuore ti possa cantare,

cantare inni senza mai fine:

lodarti per sempre Signore, mio Dio.