Il libro-nell'edizione Oscar Mondadori con le traduzioni poetiche di Turoldo e i commenti di Ravasi è scaricabile senza oneri
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Salmo 1
CANTO DELLE DUE VIE
Alef.. Apri, Signore, la mia bocca
la mia lingua apprenda a lodarti:
di lettera in lettera dell'intero alfabeto
canti dispiega, mio cuore, al Santo:
nel nome di ogni creatura.
1 Beato l'uomo che dei perversi non batte le vie
né dei maldicenti i ritrovi frequenta
né siede nelle assemblee degli empi,
2 ma sua gioia è la Legge di Dio,
la Legge sua, che giorno e notte
mormora in cuore.
3 Egli sarà come un albero alto
piantato sulle rive del fiume,
che il frutto matura ad ogni stagione
e foglie non vede avvizzite:
a compimento egli porta ogni cosa.
4 Non così, non così degli empi:
pula dispersa dal vento!
5 Malvagi e perversi mai
siederanno a giudizio coi giusti, mai
avran parte all'assemblea dei santi:
6 è il Signore l'approdo degli uomini pii,
mentre gli empi svaniscon nel nulla.
***
Salmo 2
BACIATEGLI I PIEDI CON CUORE TREMANTE
Almeno da noi sgorghi un umile canto
al Dio che sopra ogni cosa ci ama:
un canto al suo regno di pace,
composto da liberi figli.
1 Perché le nazioni sono sempre in tumulto
e tramano vani progetti i popoli?
2 Contro il Signore e contro il suo Messia
complottano i principi insieme,
3 «Rompiamo - dicono - le loro catene,
il loro giogo spezziamo e gettiamo»,
4 Colui che siede nei cieli sorride,
il Signore si beffa di loro e ne ride;
5 ad essi tuona nella sua ira
e li sgomenta nel suo furore:
6 «Sono io che ho stabilito il Sovrano
sopra il mio monte santo di Sion» .
7 Di Dio il bando ora annunzio,
è quanto egli mi disse:
«Figlio mio tu sei:
oggi io stesso ti ho generato»,
8 Chiedimi e ti darò le genti in possesso,
le terre più remote saranno tua eredità.
9 Li spezzerai con scettro di ferro,
farai di essi dei vasi infranti.
10 E dunque, o re, tornate in voi stessi,
riprendete coscienza, o grandi del mondo:
11 servite Dio in timore e amore,
baciategli i piedi con cuore tremante,
12 perché non esploda nell'ira sua grande
e voi non abbiate a finire per via:
divampa infatti in fulmineo furore.
Solo è beato
chi in lui si rifugia.
***
Salmo 3
A TESTA ALTA MI FA CAMMINARE
Pure nel cuore della notte
qualcuno veglia per te:
pure tentato di dirti perduto
perduto non sei se in lui confidi.
2 Quanti, oh quanti oppressori, Signore:
troppi sono ad accanirsi su di me:
3 senza numero sono, e tutti a dire:
«più nemmeno il suo Dio 10 salva» .
4 Invece tu sei il mio scudo; Signore,
la gloria mia
che a testa alta mi fa camminare.
5 Appena salga a lui la mia voce
egli dal santo suo monte risponde.
6 Mi corico, mi coglie il sonno e già al risveglio
è lui che mi tiene per mano:
7 più non temo nemici a miriadi
pur se schierati intorno a battaglia.
8 Sorgi e salvami mio Dio,
rompi loro la faccia:
spezza i denti al malvagio!
9 È dal Signore soltanto il salvare:
benedizione sopra il suo popolo
***
Salmo 4
COSÌ ATTENDO SERENO LA NOTTE
È Dio il nostro libero spazio,
la fiducia in lui la nostra terra tranquilla:
grande dono la quiete della sera,
ma dono ancora più grande
è la quiete dell'ultima sera.
2 Dio, mia giustizia, io grido, rispondimi:
dall' angustia portami in liberi spazi ;
la tua pietà mi rinfranchi:
conforto mi doni il sapermi esaudito.
3 Fino a quando, uomini, adorerete il nulla?
Cultori d'illusioni, fino a quando
offenderete la mia gloria?
4 Cose prodigiose compie il Signore
per il suo fedele, sappiatelo:
appena io grido, il Signore ascolta.
5 Trepidate sgomenti e più non peccate,
sui vostri giacigli meditate in silenzio,
coricatevi quieti nelle vostre stanze.
6 Offrite degni sacrifici di lode,
nel Signore riposi la vostra fiducia.
7 Molti vanno gridando: chi mai
potrà mostrarci come esser felici?
Risplenda, Signore, su noi il tuo volto,
nella tua luce conosceremo il bene.
8 Tu hai colmato di gioia il mio cuore
più di quando abbondano vino e frumento
a pieno raccolto.
9 Così attendo sereno la notte, Signore,
e in pace subito il sonno mi coglie:
solo tu mi fai riposare tranquillo.
***
Salmo 5
I TUOI AMANTI INVECE SIANO IN FESTA
Forse geme invano il leone ferito?
O forse non sente Iddio
anche il pianto dell'umile cerva?
Ma più ancora il Signore ascolta
il grido del giusto.
2 Dio, porgi l'orecchio a me che ti parlo:
3 tu m 'intendi se pure mormoro o grido,
al mio lamento presta attenzione,
tu sei il mio Re e il mio Signore.
4 Fin dal mattino la mia voce ascolta,
la mia richiesta ti espongo dal primo mattino
e in ansia attendo che tu mi risponda.
5 Tu non sei un Dio che del male si goda,
non può essere il malvagio tuo ospite,
6 lo stolto al tuo sguardo non regge,
tu ogni iniquo respingi con odio.
7 I fabbricanti d'illusioni tu hai in orrore, Signore,
fraudatori e violenti tu detesti e distruggi.
8 lo invece entrerò nel tuo tempio
portato dal grande tuo amore:
mi prostrerò nella santa tua casa
con timoroso e umile cuore.
9 Guidami tu nella tua giustizia,
salvami dai miei avversari,
tu stesso appianami il tuo cammino.
10 Mai quelle bocche che dicano il vero,
nei loro visceri non c'è che malizia,
sepolcri aperti le loro gole,
lingue piene di mielose parole.
11 Colpiscili, Dio: i loro stessi intrighi
siano la loro rovina;
perdili dentro i lor crimini innumeri,
tutti divenuti ribelli a te.
12 I tuoi amanti invece siano in festa,
di gioia senza fine esultino
i devoti del santo tuo nome:
tutti gioiscano e cantino !
13 Il giusto tu benedici, Signore:
e dentro lo cinge una corazza d'amore.
***
Salmo 6
INZUPPATO DI LACRIME È IL MIO GIACIGLIO
Se riusciste a cantare, o disperati!
Anche il pianto più nero
si muterà in luminosa rugiada.
2 Non colpirmi nella tua ira, Signore,
non annientarmi nel tuo furore.
3 Pietà di me, Signore,
più non resisto.
Ridammi la vita, Signore,
le mie ossa sono tutte uno sfascio.
4 L 'intero mio corpo, Signore,
trema e stride di paura.
5 Ma tu fino a quando?
Alla tua pietà ritorna.
La tua grazia mi salvi,
mi renda libero, Signore.
6 Nessuno mai dagli inferi ti canta,
mai che uno ti canti dal regno dei morti.
7 Un estenuante ininterrotto gemere sono le mie notti,
inzuppato di lacrime è il mio giaciglio,
8 Sì, ormai spenti mi sono gli occhi dal lungo piangere,
occhi di vecchio fra tanti avversari.
9 Via da me tutti voi, operatori del Male:
il Signore ha udito il mio pianto.
10 Il Signore ha udito il mio grido,
il Signore ha raccolto la mia preghiera.
11 Siano i miei nemici ad arrossire e a tremare,
all'istante inghiottiti da vergogna e ludibrio
***
Salmo 7
È LA MIA INNOCENZA A DARMI RAGIONE
Una volta che tu ci hai creati
nemmeno tu puoi negare, Signore,
il diritto all'innocente e al giusto di gridare.
Anche se tu trovi macchie perfino negli angeli,
sei tu a dire: «discutiamone pure».
2 Signore, mio Dio, in te mi rifugio:
di salvarmi ti grido e di liberarmi
dalla furia che mi perseguita,
3 che non mi addenti il leone e mi sbrani
senza che nulla e nessuno mi scampi.
4 Signore, mio Dio: avessi una sola colpa commesso,
vi fosse traccia d'ingiustizia nelle mie mani!
5 Avessi ricambiato con il male l'amico
e a torto spogliato nemici:
6 allora irrompa l'avversario e m'insegua,
mi raggiunga e mi calpesti al suolo
e trascini nel fango la mia vita.
7 Sorgi, Signore, nel tuo furore
levati contro la rabbia nemica:
mio Dio, svegliati, e raduna
il consiglio dei popoli:
8 assiso sull' alto trono
tuoni su tutti la tua sentenza.
9 Tu che giudichi i popoli, o Altissimo,
rendi giustizia alla mia pietà:
è la mia innocenza a darmi ragione.
10 Poni fine alla malizia degli empi,
stabilità abbia da te il giusto, o giusto Iddio,
scrutatore dei reni e del cuore.
11 Mio scudo è il Signore, l' Altissimo,
che salva la gente dal cuore sincero.
12 Giusto giudice è Dio,
ogni giorno s'incendia di sdegno.
13 E torna ad affilare la spada
e a tendere l'arco, pronto a puntarlo.
14 E ancora prepara ordigni di morte,
e frecce arroventa.
15 Continui pure l'empio a ordire ingiustizie,
a concepire delitti, a partorire menzogne:
16 non farà che scavarsi un pozzo
sempre più fondo
e sarà la sua fossa
ove lui stesso affonderà.
17 Gli cascherà il suo male sul capo,
la sua stessa violenza gli piomberà sulla testa.
18 lo invece canterò alla giustizia di Dio,
al nome di Dio Altissimo
innalzerò la mia lode per sempre.
***
Salmo 8
QUANDO IL CIELO CONTEMPLO E LA LUNA
E pur l'occhio di una colomba
può riflettere il cielo e il sole:
così il grembo di una Fanciulla
l'Infinito in se ha racchiuso!
2 Come splende, Signore Dio nostro,
il tuo nome su tutta la terra:
la bellezza tua voglio cantare,
essa riempie i cieli immensi.
3 Da fanciullo e lattante balbetto:
un baluardo a tua casa innalzasti
costringendo al silenzio i superbi,
confondendo ogni tuo avversario.
4 Quando il cielo contemplo e la luna
e le stelle che accendi nell'alto,
5 io mi chiedo davanti al creato:
cosa è l'uomo perché lo ricordi?
Cosa è mai questo figlio dell'uomo
che tu abbia di lui tale cura?
6 Inferiore di poco a un dio,
coronato di forza e di gloria!
7 Tu l'hai posto signore al creato,
a lui tutte le cose affidasti:
8 ogni specie di greggi e d'armenti,
e animali e fiere dei campi.
9 Le creature dell' aria e del mare
e i viventi di tutte le acque:
10 come splende, Signore Dio nostro,
il tuo nome su tutta la terra
***
Salmo 9-10 ***
EGLI NON DIMENTICA IL GRIDO DEI POVERI.
Noi sappiamo che pregare è fare giustizia,
noi sappiamo che Dio è sempre dalla parte dei poveri:
donaci la forza di cambiare le cose
le stare dalla parte tua, Signore.
I(9)
2 Dal cuore trabocca una lode al Signore,
le tue meraviglie io voglio narrare:
3 Alla tua gioia ispirarmi e danzare,
cantare al tuo nome, o Altissimo:
4 Mentre i nemici davanti a te.
arretrano e inciampano e cadono;
5 e tu nelle mani tue hai preso,
il mio diritto e la causa mia,
tu assi so sul trono, Giudice giusto.
6 Terrore .agli increduli tu sei, agli empi sterminio
sia cancellato il loro nome in eterno.
7 Siano i nemici un' eterna e infinita rovina,
e delle loro città si sradichi perfino il ricordo.
8 Ecco, il Signore ha eretto il suo trono,
in perpetuo vi siede a giudizio:
9 con giustizia egli giudica il mondo,
con rettitudine decide le cause dei popoli.
10 Dell'oppresso e umiliato e offeso
baluardo si farà lo stesso Signore:
rocca sicura, e riparo all'oppresso
per ogni tempo di pena e angoscia.
11 Rifugio in te ritrovino quanti
conoscono il tuo nome, Signore:
quanti ti cercano tu non deludi.
12 A Dio che abita in Sion cantate,
le sue gesta narrate alle genti.
13 Egli vendica il sangue versato,
egli si ricorda di loro,
egli non dimentica il grido dei poveri.
14 Pietà di me, Signore,
vedi in che misero stato mi trovo
a causa dei miei oppressori.
15 Che io possa annunziar le tue lodi,
e poiché tu mi hai salvato
io danzi davanti alle porte di Sion.
16 Nella fossa che hanno scavato
sprofondano gli oppressori.
Nella tagliola da essi nascosta
li resti impigliato il lor piede.
17 Il Signore si è rivelato:
giustizia è fatta!
L'empio è caduto nella rete
tesa dalle stesse sue mani.
18 Morte agli empi: vadano agli inferi
i miscredenti che rinnegano Dio.
19 Non per sempre Dio dimentica il misero,
non per sempre andrà delusa
la speranza dei disperati.
20 Sorgi, Signore, non prevalga l'uomo,
tutte le genti raduna a giudizio.
21 Spavento di te le sommerga:
sappiano tutti che son figli di morte
II (10)
1 Perché, Signore, te ne stai lontano
e ti nascondi in tempo di angoscia?
2 Il povero è braccato dall'orgoglio dell'empio,
travolto dai suoi intrighi:
3 Di sè si vanta il traditore,
l'ingordo bestemmia, si fa scherno di Dio.
4 È sempre l'empio che dice
dall'alto della sua insolenza:
«Dio non se ne cura, Dio non esiste»
queste le sue convinzioni.
5 E i suoi piani hanno sempre successo:
Tu stai troppo in alto per i suoi pensieri,
con disprezzo tiene a bada i suoi avversari.
6 Così egli pensa: «Mai nulla e nessuno
mi potrà soppiantare,
sventura non ml tocca» .
7 Di spergiuri e frodi e inganni ha piena la
bocca. " Sotto la lingua nasconde sopruso e malizia.
8 Dietro la siepe attende in agguato,
restando nascosto, assassina innocenti.
9 Con gli occhi avvolge la vittima:
in agguato, nell'ombra, continua
come un leone nel covo.
In agguato, a ghermire infelici,
a ghermire poveri entro la rete.
10 Di nascosto, in agguato,
s'accovaccia e rannicchia,
e infelici cadono sotto i suoi colpi.
11 «Dio è senza memoria», dice fra se,
«Ha bendato gli occhi: nulla egli vede».
12 Sorgi, Signore, innalza la tua mano,
non scordarti dei tuoi infelici.
13 Perché l'empio può beffarsi di Dio
e dire: «No, il conto non chiede, ne chiederà».
14 Eppure ogni dolore e affanno tu vedi
e li guardi, e li prendi nelle tue mani.
A te si affida il misero,
dell'orfano tu sei l'aiuto.
15 All'empio, al malvagio tu spezzagli il braccio,
scruta e indaga sul loro peccato,
di essi non resti più nulla.
16 Il Signore è re in eterno, per sempre:
via dalla sua terra i pagani !
17 Signore, esaudisci le attese dei miseri,
il loro cuore rinfranca, ascoltali, Dio:
18 Giustizia sia fatta all'oppresso e all'orfano
te nessun mortale più sulla terra incuta sgomento.
***
La numerazione adottata per i singoli salmi è quella del testo ebraico; tra parentesi si è sempre messa anche quella della versione greca (detta «dei Settanta») e latina (la Vulgata di Gerolamo), usata nella liturgia cristiana. Lo scompenso è causato da alcuni frazionamenti diversi di salmi: così, ad esempio, i Salmi 9 e 10 del testo ebraico trasmesso dai rabbini detti «Masoreti» «tradizionali» ) sono nelle versioni greca e latina l'unico Salmo 9. Donde il numero inferiore di un'unità nel resto di quasi tutto il Salterio
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