sabato 25 febbraio 2017

Domenica dei latticini/domenica del perdono/ domenica dell'esilio di Adamo ed Eva ultima del triodion prequaresimale










Kontakion — Tone 6

Master, Teacher of wisdom, / Bestower of virtue, / you teach the thoughtless and protect the poor: / Strengthen and enlighten my heart. / Word of the Father, / let me not restrain my mouth from crying to you: / Have mercy on me, a transgressor, / O merciful Lord!
 
 
 Maestro di sapienza e guida dell’intelletto, che ti compiaci istruire gli ignoranti e proteggere i poveri, tu o Signore, fortifica e ammaestra il cuor mio. Tu che sei il Verbo del divin Padre, infondi anche a me la tua parola ed io non  frenerò le mie labbra dal ripeterti: o misericordioso, abbi pietà di me, miseramente caduto.





Romani 13,11-14,4

13,11 E questo tanto più dobbiamo fare, conoscendo il tempo, perché è ormai ora che ci svegliamo dal sonno, poiché la salvezza ci è ora più vicina di quando credemmo. 12 La notte è avanzata e il giorno è vicino; gettiamo dunque via le opere delle tenebre e indossiamo le armi della luce. 13 Camminiamo onestamente, come di giorno, non in gozzoviglie ed ebbrezze, non in immoralità e sensualità, non in contese ed invidie. 14 Ma siate rivestiti del Signor Gesù Cristo e non abbiate cura della carne per soddisfarne le sue concupiscenze.
14,1 Or accogliete chi è debole nella fede, ma non per giudicare le sue opinioni. 2 L'uno crede di poter mangiare d'ogni cosa, mentre l'altro, che è debole, mangia solo legumi. 3 Colui che mangia non disprezzi colui che non mangia, e colui che non mangia non giudichi colui che mangia, poiché Dio lo ha accettato. 4 Chi sei tu che giudichi il domestico altrui? Stia egli in piedi o cada, ciò riguarda il suo proprio signore, ma sarà mantenuto saldo, perché Dio è capace di tenerlo in piedi.


http://media.famigliacristiana.it/2013/6/peccato-originale_2899748_702180.jpg

Matteo 6,14-21

14 Perché, se voi perdonate agli uomini le loro offese, il vostro Padre celeste perdonerà anche a voi; 15 ma se voi non perdonate agli uomini le loro offese, neppure il Padre vostro perdonerà le vostre. 16 Ora, quando digiunate, non siate mesti d'aspetto come gli ipocriti; perché essi si sfigurano la faccia, per mostrare agli uomini che digiunano; in verità vi dico che essi hanno già ricevuto il loro premio. 17 Ma tu, quando digiuni, ungiti il capo e lavati la faccia, 18 per non mostrare agli uomini che tu digiuni, ma al Padre tuo nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, te ne darà la ricompensa pubblicamente».
19 «Non vi fate tesori sulla terra, dove la tignola e la ruggine guastano, e dove i ladri sfondano e rubano, 20 anzi fatevi tesori in cielo, dove né tignola né ruggine consumano, e dove i ladri non sfondano e non rubano. 21 Perché dov'è il vostro tesoro, là sarà anche il vostro cuore.


 


SABATO SERA AI VESPRI



Il mio Creatore, il Signore,

prendendo del fango della terra mi ha formato,
mi ha donato un’anima con il suo soffio vivificante,
mi ha messo a capo di tutte le cose visibili
e mi ha fatto concittadino degli Angeli;
ma satana, con l’intervento del serpente,
mi ha preso all’amo e mi ha separato dalla gloria di Dio,
abbandonandomi alla morte sulla terra;
ma tu, Signore della tenerezza, richiamami a te.
Ahimè, io mi sono spogliato dell’abito divino, Signore,
trasgredendo al tuo comandamento per il consiglio del Nemico;
mi sono coperto con le foglie del fico e con le tuniche di pelle;
ho mangiato il mio pane con il sudore della mia fronte,
e per colpa mia la terra fu condannata a portare cardi e spine;
ma tu, Signore, nato dalla Vergine in questi ultimi tempi,
richiamami per farmi rientrare nel paradiso.
Amabile paradiso, primaverile bellezza, dimora divinamente creata,
gioia e delizia senza fine, gloria dei giusti,
incanto dei profeti e residenza dei Santi,
supplica con il mormorio delle tue foglie il Creatore dell’universo
di schiudermi le porte che io stesso ho chiuso con la mia colpa
e di lasciarmi cogliere all’albero della Vita
la gioia che una volta trovavo in te.
Adamo per la sua disobbedienza fu cacciato dal paradiso
e privato delle sue delizie, ingannato dalle parole della donna;
e nudo se ne stava davanti al giardino piangendo.
Perciò accogliamo tutti con zelo questo tempo,
digiuniamo ed obbediamo agli insegnamenti evangelici,
al fine di essere graditi a Cristo e di abitare di nuovo nel paradiso. 
 
Gloria al Padre, tono 6
Adamo sedette davanti al giardino gemendo per la sua nudità:
Ahimè, con un inganno io fui sedotto e spogliato
e mi sono allontanato dalla gloria;
ahimè, io che prima me ne stavo nudo in tutta semplicità,
ora non so più che fare.
O Paradiso, io non gusterò mai più la tua gloria,
mai più vedrò il Signore, mio Dio, mio Creatore,
poiché devo tornare alla terra da cui fui creato.
Dio d’amore, a te io grido: Dopo la mia colpa, abbi pietà di me.