domenica 7 dicembre 2014

8 dicembre SINASSARIO: PREORTIA DELLA CONCEZIONE DI SANT’ANNA , PROGENITRICE DI DIO. L’8 DI QUESTO STESSO MESE, MEMORIA DEL NOSTRO PADRE TRA I SANTI PATAPIO. PER LA SUA SANTA INTERCESSIONE, O DIO, ABBI PIETA’ DI NOI E SALVACI



SINASSARIO:

PREORTIA  DELLA CONCEZIONE DI SANT’ANNA , PROGENITRICE DI DIO.
L’8 DI QUESTO STESSO MESE, MEMORIA DEL NOSTRO PADRE TRA I SANTI PATAPIO.
PER LA SUA SANTA INTERCESSIONE, O DIO, ABBI PIETA’ DI NOI E SALVACI.


APOLYTIKION. TONO PL.4


IN TE, PADRE,* E’ STATA PERFETTAMENTE CUSTODITA  L’IMMAGINE DI DIO,* PERCHE’ TU, PRENDENDO LA CROCE,* HAI SEGUITO CRISTO,* E CON I FATTI HAI INSEGNATO A TRASCURARE LA CARNE,* PERCHE’ PASSA,* E A DARSI CURA DELL’ANIMA,* REALTA’ IMMORTALE:*  PER QUESTO INSIEME AGLI ANGELI* ESULTA IL TUO SPIRITO, O SAN PATAPIO.

KONDAKION. TONO 3. La Vergine oggi.
TROVANDO NEL TUO TEMPIO, O SANTO* UN LUOGO DI CURA SPIRITUALE,* LE FOLLE VENGONO SOLLECITE* PER CHIEDERE LA GUARIGIONE DEI LORO MALI* E LA REMISSIONE DELLE COLPE COMMESSE NELLA VITA:* POICHE’ TU TI SEI MOSTRATO PROTETTORE* DI QUANTI SONO NELLE ANGUSTIE ,* O SAN IPATAPIO



EXAPOSTILARION. Con i discepoli conveniamo


PERCOSSO A MORTE L’EGIZIANO E L’ASSIRO,* CIOE’ L’INTELLETTO PASSIONALE, O PATAPIO,  HAI SEGUITO CON GIOIA CRISTO, O TEOFORO,* PORTANDO LA TUA CROCE.* A IMITAZIONE DI ELIA DEL CARMELO, O PADRE,* HAI ABITATO NELL’ASCESI I DESERTI,* E HAI RAGGIUNTO IL VERTICE DELL’IMPASSIBILITA’,* UNENDOTI ALLA TRIADE.


Le poche notizie che si conoscono sulla vita di questo eremita sono raccolte in due antichi sinassari, il Patmensis 266 (sec. X) e il S. Croce 40 (secc. X-XI). S. Andrea di Creta (m. 740), vissuto in epoca vicina a quella di Patario, ne scrisse una Vita, una narrazione dei miracoli e un panegirico, ma non si dimo­stra molto informato, cosi come, del resto, Metafraste, che ha raccolto tutti i dati a lui relativi in una notìzia che risale al sec. XI. Giovanni di Euchaites (sec. XI) parla di una Vita antica, indicata già da s. An­drea di Creta, ma entrambi gli autori nelle loro opere si sono certamente attenuti alla tradizione, sviluppando soprattutto i luoghi comuni agiografici.
Patario, originario di Tebe in Egitto, passò un certo numero di anni in solitudine nei dintorni di questa città; quindi si recò a Costantinopoli fermandosi nel quartiere delle Blacherne, presso le mura di cinta della città, dove visse a lungo. La sua fama di santità attirò subito numerosi visitatori: ebbe occasione di guarire un cieco, un idropico, un ossesso e una donna affetta da cancro al seno. Alla sua morte, tra la venerazione popolare, fu sepolto nella chiesa di S. Giovanni Battista di un vicino monastero detto degli Egiziani, dove il suo corpo era ancora venerato fino al sec. XV.
Non abbiamo notizie certe sull'epoca della sua vita; alcuni indizi fanno pensare che fosse giunto a Costantinopoli al tempo in cui altri due egiziani, Bara e Rabula, vi fondarono alcuni monasteri (fine del sec. V, principio del sec. VI); i Bollandisti propongono il sec. VII. Nei menologi bizantini è ricordato l'8 o il 9 dic; mentre nel Martirologio Romano al giorno 8.

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