sabato 27 maggio 2017

Domenica dei Santi Padri di Nicea I °







Atti 20,16-18-  28-38

16 Paolo aveva deciso di oltrepassare Efeso, per non perdere tempo in Asia; egli si affrettava per trovarsi a Gerusalemme, se gli fosse stato possibile, il giorno della Pentecoste.
17 Da Mileto mandò a Efeso a chiamare gli anziani della chiesa. 18 Quando giunsero da lui, disse loro:
«Voi sapete in quale maniera, dal primo giorno che giunsi in Asia, mi sono sempre comportato con voi
 8 Badate a voi stessi e a tutto il gregge, in mezzo al quale lo Spirito Santo vi ha costituiti vescovi, per pascere la chiesa di Dio, che egli ha acquistata con il proprio sangue. 29 Io so che dopo la mia partenza si introdurranno fra di voi lupi rapaci, i quali non risparmieranno il gregge; 30 e anche tra voi stessi sorgeranno uomini che insegneranno cose perverse per trascinarsi dietro i discepoli. 31 Perciò vegliate, ricordandovi che per tre anni, notte e giorno, non ho cessato di ammonire ciascuno con lacrime.
32 E ora, vi affido a Dio e alla Parola della sua grazia, la quale può edificarvi e darvi l'eredità di tutti i santificati. 33 Non ho desiderato né l'argento, né l'oro, né i vestiti di nessuno. 34 Voi stessi sapete che queste mani hanno provveduto ai bisogni miei e di coloro che erano con me. 35 In ogni cosa vi ho mostrato che bisogna venire in aiuto ai deboli lavorando così, e ricordarsi delle parole del Signore Gesù, il quale disse egli stesso: "Vi è più gioia nel dare che nel ricevere"».
36 Quand'ebbe dette queste cose, si pose in ginocchio e pregò con tutti loro. 37 Tutti scoppiarono in un gran pianto; e si gettarono al collo di Paolo, e lo baciarono, 38 dolenti soprattutto perché aveva detto loro che non avrebbero più rivisto la sua faccia; e l'accompagnarono alla nave.





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Giovanni 17,1-13

1 Gesù disse queste cose; poi, alzati gli occhi al cielo, disse: «Padre, l'ora è venuta; glorifica tuo Figlio, affinché il Figlio glorifichi te, 2 giacché gli hai dato autorità su ogni carne, perché egli dia vita eterna a tutti quelli che tu gli hai dati. 3 Questa è la vita eterna: che conoscano te, il solo vero Dio, e colui che tu hai mandato, Gesù Cristo. 4 Io ti ho glorificato sulla terra, avendo compiuto l'opera che tu mi hai data da fare. 5 Ora, o Padre, glorificami tu presso di te della gloria che avevo presso di te prima che il mondo esistesse.
6 Io ho manifestato il tuo nome agli uomini che tu mi hai dati dal mondo; erano tuoi e tu me li hai dati; ed essi hanno osservato la tua parola. 7 Ora hanno conosciuto che tutte le cose che mi hai date, vengono da te; 8 poiché le parole che tu mi hai date le ho date a loro; ed essi le hanno ricevute e hanno veramente conosciuto che io sono proceduto da te, e hanno creduto che tu mi hai mandato. 9 Io prego per loro; non prego per il mondo, ma per quelli che tu mi hai dati, perché sono tuoi; 10 e tutte le cose mie sono tue, e le cose tue sono mie; e io sono glorificato in loro. 11 Io non sono più nel mondo, ma essi sono nel mondo, e io vengo a te. Padre santo, conservali nel tuo nome, quelli che tu mi hai dati, affinché siano uno, come noi. 12 Mentre io ero con loro, io li conservavo nel tuo nome; quelli che tu mi hai dati, li ho anche custoditi, e nessuno di loro è perito, tranne il figlio di perdizione, affinché la Scrittura fosse adempiuta. 13 Ma ora io vengo a te; e dico queste cose nel mondo, affinché abbiano compiuta in se stessi la mia gioia.





Vangelo al Mattutino

Giovanni 21,1-14


1 Dopo queste cose, Gesù si manifestò di nuovo ai discepoli presso il mare di Tiberiade; e si manifestò in questa maniera.
2 Simon Pietro, Tommaso detto Didimo, Natanaele di Cana di Galilea, i figli di Zebedeo e due altri dei suoi discepoli erano insieme. 3 Simon Pietro disse loro: «Vado a pescare». Essi gli dissero: «Veniamo anche noi con te». Uscirono e salirono sulla barca; e quella notte non presero nulla. 4 Quando già era mattina, Gesù si presentò sulla riva; i discepoli però non sapevano che era Gesù. 5 Allora Gesù disse loro: «Figlioli, avete del pesce?» Gli risposero: «No». 6 Ed egli disse loro: «Gettate la rete dal lato destro della barca e ne troverete». Essi dunque la gettarono, e non potevano più tirarla su per il gran numero di pesci. 7 Allora il discepolo che Gesù amava disse a Pietro: «È il Signore!» Simon Pietro, udito che era il Signore, si cinse la veste, perché era nudo, e si gettò in mare. 8 Ma gli altri discepoli vennero con la barca, perché non erano molto distanti da terra (circa duecento cubiti), trascinando la rete con i pesci.
9 Appena scesero a terra, videro là della brace e del pesce messovi su, e del pane. 10 Gesù disse loro: «Portate qua dei pesci che avete preso ora». 11 Simon Pietro allora salì sulla barca e tirò a terra la rete piena di centocinquantatré grossi pesci; e benché ce ne fossero tanti, la rete non si strappò. 12 Gesù disse loro: «Venite a fare colazione». E nessuno dei discepoli osava chiedergli: «Chi sei?» Sapendo che era il Signore. 13 Gesù venne, prese il pane e lo diede loro; e così anche il pesce.
14 Questa era già la terza volta che Gesù si manifestava ai suoi discepoli, dopo esser risuscitato dai morti.

 


sabato 6 maggio 2017

Domenica del Paralitico


 


Ikos.

O tu che con la tua mano* tieni in pugno i confini del
la terra,* o Gesù
Dio, che sei coeterno al Padre* e che con lo Spirito
 santo tutto domini,*
sei apparso nella carne sanando le malattie;* hai
cacciato i mali,* hai
illuminato i ciechi,* e con una parola divina hai
rialzato il paralitico,*
ordinandogli contemporaneamente di camminare* e di
prendere sulle
spalle il letto che prima portava lui.* Perciò noi tutti, insieme con lui,*
inneggiamo e acclamiamo:* O Cristo pietoso,* gloria
 al tuo potere.




Atti 9,32-42

Enea, il paralitico guarito da Pietro

32 Avvenne che mentre Pietro andava a far visita a tutti si recò anche dai santi residenti a Lidda. 33 Là trovò un uomo di nome Enea, che da otto anni giaceva paralitico in un letto. 34 Pietro gli disse: «Enea, Gesù Cristo ti guarisce; àlzati e rifatti il letto». Egli subito si alzò. 35 E tutti gli abitanti di Lidda e di Saron lo videro e si convertirono al Signore.

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Tabita risuscitata da Pietro

36 A Ioppe c'era una discepola, di nome Tabita, che, tradotto, vuol dire Gazzella: ella faceva molte opere buone ed elemosine. 37 Proprio in quei giorni si ammalò e morì. E, dopo averla lavata, la deposero in una stanza di sopra. 38 Poiché Lidda era vicina a Ioppe, i discepoli, udito che Pietro era là, mandarono due uomini per pregarlo che senza indugio andasse da loro. 39 Pietro allora si alzò e partì con loro. Appena arrivato, lo condussero nella stanza di sopra; e tutte le vedove si presentarono a lui piangendo, mostrandogli tutte le tuniche e i vestiti che Gazzella faceva, mentre era con loro. 40 Ma Pietro, fatti uscire tutti, si mise in ginocchio, e pregò; e, voltatosi verso il corpo, disse: «Tabita, àlzati». Ella aprì gli occhi; e, visto Pietro, si mise seduta. 41 Egli le diede la mano e la fece alzare; e, chiamati i santi e le vedove, la presentò loro in vita. 42 Ciò fu risaputo in tutta Ioppe, e molti credettero nel Signore.



Ap. Fapte 9, 32-42


În zilele acelea, Petru, trecând pe la toţi, a coborât şi la sfinţii care locuiau în Lida. Şi acolo a găsit pe un om, anume Enea, care de opt ani zăcea în pat, fiindcă era paralitic. Şi Petru i-a zis: Enea, te vindecă Iisus Hristos. Ridică-te şi strânge-ţi patul! Şi îndată s-a ridicat. Şi l-au văzut toţi cei ce locuiau în Lida şi în Saron, care s-au şi întors la Domnul. Iar în Iope era o uceniţă, cu numele Tavita, care, tâlcuindu-se, se zice Căprioară. Aceasta era plină de fapte bune şi de milosteniile pe care le făcea. Şi în zilele acelea ea s-a îmbolnăvit şi a murit. Şi, scăldând-o, au pus-o în camera de sus. Şi, fiind aproape Lida de Iope, ucenicii, auzind că Petru este în Lida, au trimis pe doi bărbaţi la el, rugându-l: Nu pregeta să vii până la noi. Şi Petru, sculându-se, a venit cu ei. Când a sosit, l-au dus în camera de sus şi l-au înconjurat toate văduvele, plângând şi arătând cămăşile şi hainele câte le făcea Căprioara, pe când era cu ele. Şi Petru, scoţând afară pe toţi, a îngenuncheat şi s-a rugat şi, întorcându-se către trup, a zis: Tavita, scoală-te! Iar ea şi-a deschis ochii şi, văzând pe Petru, a şezut. Şi, dându-i mâna, Petru a ridicat-o şi, chemând pe sfinţi şi pe văduve, le-a dat-o vie. Şi s-a făcut cunoscută aceasta în întreaga Iope şi mulţi au crezut în Domnul.


Giovanni 5,1-15

Gesù guarisce un paralitico a Betesda

1 Dopo queste cose ci fu una festa dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme.
2 Or a Gerusalemme, presso la porta delle Pecore, c'è una vasca, chiamata in ebraico Betesda, che ha cinque portici. 3 Sotto questi portici giaceva un gran numero d'infermi, di ciechi, di zoppi, di paralitici[, i quali aspettavano l'agitarsi dell'acqua; 4 perché un angelo scendeva nella vasca e metteva l'acqua in movimento; e il primo che vi scendeva dopo che l'acqua era stata agitata era guarito di qualunque malattia fosse colpito].
5 Là c'era un uomo che da trentotto anni era infermo. 6 Gesù, vedutolo che giaceva e sapendo che già da lungo tempo stava così, gli disse: «Vuoi guarire?» 7 L'infermo gli rispose: «Signore, io non ho nessuno che, quando l'acqua è mossa, mi metta nella vasca, e mentre ci vengo io, un altro vi scende prima di me». 8 Gesù gli disse: «Àlzati, prendi il tuo lettuccio e cammina». 9 In quell'istante quell'uomo fu guarito; e, preso il suo lettuccio, si mise a camminare.
10 Quel giorno era un sabato; perciò i Giudei dissero all'uomo guarito: «È sabato, e non ti è permesso portare il tuo lettuccio». 11 Ma egli rispose loro: «Colui che mi ha guarito mi ha detto: "Prendi il tuo lettuccio e cammina"». 12 Essi gli domandarono: «Chi è l'uomo che ti ha detto: "Prendi il tuo lettuccio e cammina?"» 13 Ma colui che era stato guarito non sapeva chi fosse; Gesù infatti si era allontanato, perché in quel luogo c'era molta gente. 14 Più tardi Gesù lo trovò nel tempio, e gli disse: «Ecco, tu sei guarito; non peccare più, ché non ti accada di peggio». 15 L'uomo se ne andò, e disse ai Giudei che colui che l'aveva guarito era Gesù.


Ev. Ioan 5, 1-15


În vremea aceea era o sărbătoare a iudeilor şi Iisus S-a suit la Ierusalim. Iar în Ierusalim, lângă Poarta Oilor, era o scăldătoare, care se numea pe evreieşte Vitezda, având cinci pridvoare. În acestea zăcea mulţime de bolnavi: orbi, şchiopi, uscaţi, aşteptând mişcarea apei. Căci un înger al Domnului se cobora din când în când în scăldătoare şi tulbura apa, şi cine intra întâi după tulburarea apei, se făcea sănătos de orice boală era cuprins. Şi era acolo un om care era bolnav de treizeci şi opt de ani. Iisus, văzându-l pe acesta zăcând şi, ştiind că este aşa încă de multă vreme, i-a zis: Voieşti să te faci sănătos? Bolnavul I-a răspuns: Doamne, nu am om ca să mă arunce în scăldătoare, când se tulbură apa; că, până când vin eu, altul se coboară înaintea mea. Iisus i-a zis: Scoală-te, ia-ţi patul tău şi umblă! Şi îndată omul s-a făcut sănătos, şi-a luat patul şi umbla. Dar în ziua aceea era sâmbătă. Deci ziceau iudeii către cel vindecat: Este zi de sâmbătă şi nu este îngăduit să-ţi iei patul. El le-a răspuns: Cel ce m-a făcut sănătos, Acela mi-a zis: Ia-ţi patul tău şi umblă. Ei l-au întrebat: Cine este omul care ţi-a zis: Ia-ţi patul tău şi umblă? Iar cel vindecat nu ştia cine este, căci Iisus Se dăduse la o parte din mulţimea care era în acel loc. După aceasta, Iisus l-a aflat în templu şi i-a zis: Iată că te-ai făcut sănătos. De acum să nu mai păcătuieşti, ca să nu ţi se întâmple ceva mai rău. Atunci, omul a plecat şi a spus iudeilor că Iisus este Cel Care l-a făcut sănătos.