giovedì 29 gennaio 2015

30 GENNAIO IL 30 DI QUESTO STESSO MESE, MEMORIA DEI NOSTRI SANTI PADRI, MAESTRI UNIVERSALI E PONTEFICI, BASILIO IL GRANDE, GREGORIO IL TEOLOGO E GIOVANNI CRISOSTOMO..



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APOLYTIKION.  TONO 1.
QUANTI SIAMO INNAMORATI DEI LORO DISCORSI, CONVENIAMO TUTTI INSIEME PER ONRARE CON INNI I TRE SOMMI ASTRI DELLA DIVINITA’ TRISOLARE, CHE CON I RAGGI DELLE LORO DIVINE  DOTTRINE FANNO BRILLARE TUTTA LA TERRA; I FIUMI DI SAPIENZA FLUENTI MIELE CHE IRRIGANO TUTTO IL CREATO CON I RIVI DELLA CONOSCENZA DI DIO, IL GRANDE BASILIO E IL TEOLOGO GREGORIO, INSIEME ALL’ILLUSTRE GIOVANI DALL’AUREA ELOQUENZA: ESSI SEMPRE PER NOI INTERCEDONO PRESSO LA TRIADE.

KONDAKION. TONO 2. Gli araldi sicuri.
SACRI ARALDI DEL DIVINO PARLARE, I MIGLIORI FRAI MAESTRI, SIGNORE, TU LI HAI ACCOLTI NEL GODIMENTO DEI TUOI BENI E NEL RIPOSO: HAI INFATTI ACCETTATO LE LORO PENE E LE LORO FATICHE PIU’ DI QUALSIASI SACRIFICIO, TU CHE SOLO GLORIFICHI I TUOI SANTI.


EXAPOSTILARION. Tu che il cielo con le stelle.
 CELEBRIAMO TUTTI I RICETTACOLI DELLA LUCE, LE FOLGORI LAMPEGGIANTI: BASILIO IL GRANDE, GREGORIO IL TEOLOGO E GIOVANNI CRISOSTOMO.

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Vespro e Mattutino del 30 gennaio: Memoria dei nostri santi padri e maestri universali, Basilio il grande, Gregorio il teologo e Giovanni Crisostomo (italiano) 








Ebrei 13,7-16

7 Ricordatevi dei vostri conduttori, che vi hanno annunziato la parola di Dio e, considerando il risultato della loro condotta, imitate la loro fede. 8 Gesù Cristo è lo stesso ieri, oggi e in eterno. 9 Non lasciatevi trasportare qua e là da varie e strane dottrine, perché è bene che il cuore sia reso saldo dalla grazia e non da cibi, da cui non ebbero alcun giovamento quelli che ne fecero uso. 10 Noi abbiamo un altare del quale non hanno diritto di mangiare quelli che servono al tabernacolo. 11 Infatti i corpi degli animali, il cui sangue è portato dal sommo sacerdote nel santuario per il peccato, sono bruciati fuori del campo. 12 Perciò anche Gesù, per santificare il popolo con il proprio sangue, ha sofferto fuori della porta. 13 Usciamo dunque fuori del campo e andiamo a lui portando il suo vituperio. 14 Infatti non abbiamo quaggiù una città stabile, ma cerchiamo quella futura. 15 Per mezzo di lui dunque, offriamo del continuo a Dio un sacrificio di lode, cioè il frutto di labbra che confessano il suo nome. 16 E non dimenticate la beneficenza e di far parte dei vostri beni agli altri, perché Dio si compiace di tali sacrifici.


Matteo 5,14-19

14 Voi siete la luce del mondo; una città posta sopra un monte non può essere nascosta. 15 Similmente, non si accende una lampada per metterla sotto il moggio, ma sul candeliere, perché faccia luce a tutti coloro che sono in casa. 16 Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, affinché vedano le vostre buone opere e glorifichino il Padre vostro che è nei cieli».
Il sermone sul monte (seguito): L'adempimento della legge e dei profeti
17 «Non pensate che io sia venuto ad abrogare la legge o i profeti; io non sono venuto per abrogare, ma per portare a compimento. 18 Perché in verità vi dico: Finché il cielo e la terra non passeranno, neppure un iota o un solo apice della legge passerà, prima che tutto sia adempiuto. 19 Chi dunque avrà trasgredito uno di questi minimi comandamenti e avrà così insegnato agli uomini, sarà chiamato minimo nel regno dei cieli; ma colui che li metterà in pratica e li insegnerà, sarà chiamato grande nel regno dei cieli.

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