dal Vangelo di Luca (10,
25-37).
Ed ecco, un dottore della Legge si alzò per metterlo alla prova e
chiese: «Maestro, che cosa devo fare per ereditare la vita eterna?».
Gesù gli disse: «Che cosa sta scritto nella Legge? Come leggi?». Costui
rispose: «Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la
tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente, e il tuo
prossimo come te stesso». Gli disse: «Hai risposto bene; fa’ questo e
vivrai».
Ma quello, volendo giustificarsi, disse a Gesù: «E chi è mio
prossimo?». Gesù riprese: «Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico e
cadde nelle mani dei briganti, che gli portarono via tutto, lo
percossero a sangue e se ne andarono, lasciandolo mezzo morto. Per caso,
un sacerdote scendeva per quella medesima strada e, quando lo vide,
passò oltre. Anche un levita, giunto in quel luogo, vide e passò oltre.
Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto, vide e ne
ebbe compassione. Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi
olio e vino; poi lo caricò sulla sua cavalcatura, lo portò in un albergo
e si prese cura di lui. Il giorno seguente, tirò fuori due denari e li
diede all’albergatore, dicendo: “Abbi cura di lui; ciò che spenderai in
più, te lo pagherò al mio ritorno”. Chi di questi tre ti sembra sia
stato prossimo di colui che è caduto nelle mani dei briganti?». Quello
rispose: «Chi ha avuto compassione di lui». Gesù gli disse: «Va’ e anche
tu fa’ così».
Lettura Apostolica alla Divina Liturgia
nel typikòn della Sacra Arcidiocesi Ortodossa di Italia e Malta per il 13 Novembre 2016
Ebrei 7,26- 8,2
A noi infatti occorreva un tale sommo sacerdote, che fosse santo, innocente, immacolato, separato dai peccatori ed elevato al di sopra dei cieli,27 che non ha bisogno ogni giorno, come quei sommi sacerdoti, di offrire sacrifici prima per i propri peccati e poi per quelli del popolo, poiché egli ha fatto questo una volta per tutte, quando offerse se stesso. 28 La legge infatti costituisce come sommi sacerdoti uomini soggetti a debolezza, ma la parola del giuramento, che viene dopo la legge, costituisce il Figlio reso perfetto in eterno.1 Ora il punto essenziale delle cose che stiamo dicendo è questo: noi abbiamo un sommo sacerdote così grande, che si è posto a sedere alla destra del trono della Maestà nei cieli, 2 ministro del santuario e del vero tabernacolo, che ha eretto il Signore e non un uomo.nel Typikòn del Patriarcato di Romania per la XXV Domenica dopo Pentecoste
Efesini 4,1-7
1 Io dunque, il prigioniero per il Signore, vi esorto a camminare nel modo degno della vocazione a cui siete stati chiamati, 2 con ogni umiltà e mansuetudine, con pazienza, sopportandovi gli uni gli altri nell'amore, 3 studiandovi di conservare l'unità dello Spirito nel vincolo della pace. 4 Vi è un unico corpo e un unico Spirito, come pure siete stati chiamati nell'unica speranza della vostra vocazione. 5 Vi è un unico Signore, un'unica fede, un unico battesimo, 6 un Dio unico e Padre di tutti, che è al di sopra di tutti, fra tutti e in voi tutti. 7 Ma a ciascuno di noi è stata data la grazia secondo la misura del dono di Cristo.
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