sabato 19 settembre 2015

TYPIKON DELLA DOMENICA DOPO LA ESALTAZIONE DELLA VENERATA CROCE


TYPIKON DELLA DOMENICA DOPO LA ESALTAZIONE DELLA VENERATA CROCE 



Anastasimon - modo grave: 

Distruggesti con la Croce tua la morte, * apristi al ladrone il Paradiso. * Alle Mirofore il lamento hai trasformato * ed ai tuoi apostoli, * hai ordinato di proclamare, * che sei risorto Cristo Dio, * concedendo al mondo la grande misericordia.

 Apolitikion - modo 1: 

Salva o Signore, il tuo popolo * e benedici la tua eredità, * donando vittorie ai Re contro i Barbari * e proteggendo con la tua Croce la tua città.

Dei Martiri - modo 4


 I tuoi Martiri Signore, con le loro lotte, * han conseguito le corone dell’incorruttibilità, da te o Dio nostro.* Avendo infatti la forza tua, hanno sconfitto i persecutori,* dei demoni hanno infranto, l’audacia impotente;* per le loro suppliche, Cristo Dio, salva le nostre anime.

Della Chiesa.

Kontakion - modo 4: 


O Tu che sei stato innalzato sulla Croce volontariamente,* al tuo popolo denominato nuovo,* i tuoi sentimenti di pietà dona, *Cristo o Dio:*rallegra nella tua forza *i fedeli regnanti nostri *, fornendo loro vittorie* contro gli avversari. *Possano avere l’alleanza tua *, arma di pace, * invitto trofeo.


Galati 2,16-20

16 sapendo che l'uomo non è giustificato per le opere della legge, ma per la fede di Gesù Cristo, abbiamo ancora noi creduto in Cristo Gesù, acciocchè fossimo giustificati per la fede di Cristo, e non per le opere della legge; perciocchè niuna carne sarà giustificata per le opere della legge. 17 Or se, cercando d'esser giustificati in Cristo, siam trovati ancor noi peccatori, è pur Cristo ministro del peccato? Così non sia. 18 Perciocchè, se io edifico di nuovo le cose che ho distrutte, io costituisco me stesso trasgressore. 19 Poichè per una legge io son morto ad un'altra legge, acciocchè io viva a Dio. 20 Io son crocifisso con Cristo; e vivo, non più io, ma Cristo vive in me; e ciò che ora vivo nella carne, vivo nella fede del Figliuol di Dio, che mi ha amato, e ha dato sè stesso per me.


Marco 8,34-9,1

8,34 E CHIAMATA a sè la moltitudine, coi suoi discepoli, disse loro: Chiunque vuol venir dietro a me, rinunzi a sè stesso, e prenda  la sua croce, e mi segua. 35 Perciocchè, chiunque avrà voluto salvar la vita sua la perderà; ma, chi avrà perduta la vita sua, per amor di me, e dell'evangelo, esso la salverà. 36 Perciocchè, che gioverà egli all'uomo, se guadagna tutto il mondo, e fa perdita dell'anima sua? 37 Ovvero, che darà l'uomo in iscambio dell'anima sua? 38 Perciocchè, se alcuno ha vergogna di me, e delle mie parole, fra questa generazione adultera e peccatrice, il Figliuol dell'uomo altresì avrà vergogna di lui, quando sarà venuto nella gloria del Padre suo, co' santi angeli.
9,1 Oltre a ciò disse loro: Io vi dico in verità, che alcuni di coloro che son qui presenti non gusteranno la morte, che non abbian veduto il regno di Dio, venuto con potenza.


Dio va anteposto anche al valore della vita
            "Chi vorrà salvare la propria vita la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia la salverà" (Mc 8,35). E` come se si dicesse al contadino: Se tu serbi il tuo grano lo perdi; se invece lo semini, lo rinnovi. Chi ignora, infatti, che il grano, una volta seminato sparisce alla vista e muore sotto terra? Ma proprio perché marcisce nella polvere, vigoreggia poi rinnovato!
            Per la Chiesa, vi è un tempo di persecuzione e un tempo di pace; e il Redentore dà precetti diversi a seconda dei vari tempi. In tempo di persecuzione, ordina di dare la propria vita; in tempo di pace, impone di dominare quei desideri terreni che più si rivelano prepotenti in noi. Ecco perché, anche oggi dice: "Che giova all`uomo guadagnare il mondo intero, se poi perde la propria anima?" (Mc 8,36; Mt 16,26). Quando cessa la persecuzione da parte dei nemici, è tempo di custodire più attentamente il cuore. Infatti, in tempo di pace, quando ci è concesso un quieto vivere, ci assalgono desideri smodati. E` questo stato di avarizia che va tenuto a freno con l`attenta considerazione della condizione di colui che viene assalito. In effetti, a che pro dovrebbe insistere nell`ammassare, chi di per sé non può rimanere quaggiù ad ammassare? Consideri perciò ognuno la propria durata e si accorgerà che gli può bastare senz`altro il poco che possiede! O ha paura, per caso, che lungo il cammino della vita gli venga a mancare il sostentamento? La brevità del cammino è però un rimprovero ai nostri desideri a lungo termine; è inutile, infatti, caricarsi di molte provviste, quando la meta cui si tende è vicina!
            Spesso capita che ci è facile aver ragione dell`avarizia, mentre ci arrestiamo poi davanti ad un altro ostacolo, trascurando in pratica l`impegno verso la perfezione. Ci lasciamo vincere dal rispetto umano, che ci impedisce di esprimere con la voce la rettitudine che sentiamo nell`intimo. In tal modo, di tanto trascuriamo gli interessi di Dio, con la difesa della giustizia, di quanto cediamo alla mentalità degli uomini, contro ogni giustizia. Ma anche per questo malanno, il Signore suggerisce il rimedio appropriato, quando dice: "Chiunque si vergognerà di me e delle mie parole [davanti a questa generazione adultera e peccatrice], anche il Figlio dell`uomo si vergognerà di lui, quando verrà nella gloria del Padre suo con gli angeli santi" (Mc 8,38).
(Gregorio Magno, Hom. in Ev., 32, [4] 5)

http://www.episcopia-italiei.it/diocesioortodossa/wwwroot/merinde/2015/DOMENICA%20DOPO%20ESALTAZIONE%20DELLA%20SANTA%20CROCE.pdf

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