giovedì 21 dicembre 2023

I Tropari e i Cantici presenti nei "sermoni partigiani" del caro fratello Claudio Tabacco (prima parte)




Subitamente questo suono uscìo

d’una de l’arche; però m’accostai,

temendo, un poco più al duca mio.

Ed el mi disse: «Volgiti! Che fai?

Vedi là Farinata che s’è dritto:

da la cintola in sù tutto ’l vedrai».

Io avea già il mio viso nel suo fitto;

ed el s’ergea col petto e con la fronte

com’avesse l’inferno a gran dispitto.

(Dante Canto X Inferno - Farinata degli Uberti-)


***

Non popolo arabo, non popolo balcanico, non popolo antico

ma nazione vivente, ma nazione europea:

e cosa sei? Terra di infanti, affamati, corrotti,

governanti impiegati di agrari, prefetti codini,

avvocatucci unti di brillantina e i piedi sporchi,

funzionari liberali carogne come gli zii bigotti,

una caserma, un seminario, una spiaggia libera, un casino!

Milioni di piccoli borghesi come milioni di porci

pascolano sospingendosi sotto gli illesi palazzotti,

tra case coloniali scrostate ormai come chiese.

Proprio perché tu sei esistita, ora non esisti,

proprio perché fosti cosciente, sei incosciente.

E solo perché sei cattolica, non puoi pensare

che il tuo male è tutto male: colpa di ogni male.

Sprofonda in questo tuo bel mare, libera il mondo.

Pier Paolo Pasolini

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«Io non credo che Cristo sia Figlio di Dio, perché non sono credente, almeno nella coscienza. Ma credo che Cristo sia divino; credo cioè che in lui l’umanità sia così alta, rigorosa, ideale da andare al di là dei comuni termini dell’umanità . Per questo dico “poesia”; strumento irrazionale per esprimere questo mio sentimento irrazionale per Cristo».

(PPP Scritti Corsari) 

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Il nostro diventare adulti ci conduce a riconoscere in modo più veritiero la nostra condizione davanti a Dio. Dio ci dà a conoscere che dobbiamo vivere come uomini capaci di far fronte alla vita senza Dio.

Il Dio che è con noi è il Dio che ci abbandona.

Il Dio che ci lascia vivere nel mondo senza l’ipotesi operante di Dio è il Dio davanti al quale permanentemente stiamo.

Di fronte a Dio e con Dio viviamo senza Dio. […]

Dio è debole e senza potere nel mondo e questa è esattamente la via, la sola via, nella quale Egli è con noi e ci aiuta. 

Dietrich Bonhoeffer. 

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LA MIA FELICITA' NELLA FELICITA' ALTRUI

C’è sempre stato  nella mia natura un difetto capitale: l’amore del fantastico, delle avventure straordinarie e inaudite, delle imprese dagli orizzonti illimitati e dei quali nessuno può prevedere il risultato. In un’esistenza ordinaria e calma soffocavo, mi sentivo a disagio. Gli uomini normalmente cercano la tranquillità e la considerano come il bene supremo; in quanto a me, mi metteva disperazione; il mio spirito era in continua agitazione, e voleva azione, movimento, vita.  

[…]  

Questo bisogno, aggiunto dopo all’esaltazione democratica, è stato per così dire il mio unico impulso. Questa esaltazione può essere definita con poche parole: l’amore della libertà ed un odio invincibile per ogni oppressione, odio tanto più intenso quando questa oppressione riguardava altri e non me. Cercare la mia felicità nella felicità altrui, la mia dignità personale nella dignità del mio prossimo, essere libero nella libertà degli altri, ecco tutto il mio credo, l’aspirazione di tutta la mia vita. Consideravo come il più sacro dei doveri quello di rivoltarmi contro ogni oppressione, chiunque ne fosse l’autore o la vittima.

(M. Bakunin, Confessione)

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«È necessario che l’anima continui ad amare a vuoto, o per lo meno a voler amare, anche soltanto con una parte infinitamente piccola di se stessa. Allora un giorno Dio stesso viene a rivelarsi a lei e a mostrarle la bellezza del mondo, come avvenne per Giobbe. Ma se l’anima cessa di amare precipita già qui sulla terra in uno stato quasi equivalente all’inferno».

(Simone Weil) 

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Vi sono dei momenti, nella vita, in cui la questione di sapere se si può pensare e vedere in modo diverso da quello in cui si pensa o si vede, è indispensabile per continuare a guardare o a riflettere. Mi si potrà forse obiettare che questi giochetti personali è meglio lasciarli dietro le quinte, e che, nel migliore dei casi, fanno parte di quei lavori di preparazione che si estinguono spontaneamente non appena han preso forma. Ma cosa è dunque la filosofia, oggi – voglio dire l’attività filosofica – se non è lavoro critico del pensiero su se stesso? Se non consiste, invece di legittimare ciò che si sa già, nel cominciare a sapere come e fino a qual punto sarebbe possibile pensare in modo diverso? 

Michel Foucault, L’uso dei piaceri, 1984

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PIERRE-JOSEPH PROUDHON

"Essere governato significa essere guardato a vista, ispezionato, spiato, diretto, legiferato, regolamentato, recintato, indottrinato, catechizzato, controllato, stimato, valutato, censurato, comandato, da parte di esseri che non hanno né il titolo, né la scienza, né la virtù. Essere governato vuol dire essere, ad ogni azione, ad ogni transazione, ad ogni movimento, annotato, registrato, censito, tariffato, timbrato, squadrato, postillato, ammonito, quotato, collettato, patentato, licenziato, autorizzato, impedito, riformato, raddrizzato, corretto. Vuol dire essere tassato, addestrato, taglieggiato, sfruttato, monopolizzato, concusso, spremuto, mistificato, derubato, e, alla minima resistenza, alla prima parola di lamento, represso, emendato, vilipeso, vessato, braccato, tartassato, accoppato, disarmato, ammanettato, imprigionato, fucilato, mitragliato, giudicato, condannato, deportato, sacrificato, venduto, tradito, e per giunta schernito, dileggiato, ingiuriato, disonorato, tutto con il pretesto della pubblica utilità e in nome dell'interesse generale!"

***

Si recò a Nazaret, dov’era stato allevato e, com’era solito, entrò in giorno di sabato nella sinagoga e si alzò per leggere[s]. (Luca 4.16)

Gli fu dato il libro del profeta Isaia e, aperto il libro[u], trovò quel passo dov’era scritto:(Luca 4.17)

«Lo Spirito del Signore è sopra di me, perciò mi ha unto per evangelizzare i poveri; #mi ha inviato[w]per annunciare la liberazione ai prigionieri #e il recupero della vista ai ciechi; #per rimettere in libertà gli oppressi, (Luca 4.18)

per proclamare l’anno accettevole del Signore»[x].(Luca 4.19)

(Bibbia da studio Nuova Riveduta 2006)



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