Al Vangelo del Mattutino
Vangelo di Giovanni 10,9-16
9 Io sono la porta; se uno entra per me, sarà salvato, entrerà e uscirà, e troverà pastura. 10 Il ladro non viene se non per rubare, ammazzare e distruggere; io sono venuto perché abbiano la vita e l'abbiano in abbondanza. 11 Io sono il buon pastore; il buon pastore dà la sua vita per le pecore. 12 Il
mercenario, che non è pastore, a cui non appartengono le pecore, vede
venire il lupo, abbandona le pecore e si dà alla fuga (e il lupo le
rapisce e disperde), 13 perché è mercenario e non si cura delle pecore. 14 Io sono il buon pastore, e conosco le mie, e le mie conoscono me, 15 come il Padre mi conosce e io conosco il Padre, e do la mia vita per le pecore. 16 Ho
anche altre pecore, che non sono di quest'ovile; anche quelle devo
raccogliere ed esse ascolteranno la mia voce, e vi sarà un solo gregge,
un solo pastore.
Alla Divina Liturgia
Atti 26,1; 26,12-20
Agrippa disse a Paolo: «Ti è concesso di parlare a tua difesa». Allora
Paolo, stesa la mano, si difese così: in tali circostanze, mentre stavo
andando a Damasco con autorizzazione e pieni poteri da parte dei sommi
sacerdoti, verso mezzogiorno vidi sulla strada, o re, una luce dal
cielo, più splendente del sole, che avvolse me e i miei compagni di
viaggio. Tutti cademmo a terra e io udii dal cielo una voce che mi
diceva in ebraico: Saulo, Saulo, perché mi perseguiti? Duro è per te
ricalcitrare contro il pungolo. E io dissi: Chi sei, o Signore? E il
Signore rispose: Io sono Gesù, che tu perseguiti. Su, alzati e
rimettiti in piedi; ti sono apparso infatti per costituirti ministro e
testimone di quelle cose che hai visto e di quelle per cui ti apparirò
ancora. Per questo ti libererò dal popolo e dai pagani, ai quali ti
mando ad aprir loro gli occhi, perché passino dalle tenebre alla luce e
dal potere di satana a Dio e ottengano la remissione dei peccati e
l'eredità in mezzo a coloro che sono stati santificati per la fede in
me.
Pertanto, o re Agrippa, io non ho disobbedito alla visione celeste; ma prima a quelli di Damasco, poi a quelli di Gerusalemme e in tutta la regione della Giudea e infine ai pagani, predicavo di convertirsi e di rivolgersi a Dio, comportandosi in maniera degna della conversione.
Pertanto, o re Agrippa, io non ho disobbedito alla visione celeste; ma prima a quelli di Damasco, poi a quelli di Gerusalemme e in tutta la regione della Giudea e infine ai pagani, predicavo di convertirsi e di rivolgersi a Dio, comportandosi in maniera degna della conversione.
Vangelo di Giovanni 10,1-9
«In
verità, in verità vi dico: chi non entra nel recinto delle pecore per
la porta, ma vi sale da un'altra parte, è un ladro e un brigante. Chi
invece entra per la porta, è il pastore delle pecore. Il guardiano gli
apre e le pecore ascoltano la sua voce: egli chiama le sue pecore una
per una e le conduce fuori. E quando ha condotto fuori tutte le sue
pecore, cammina innanzi a loro, e le pecore lo seguono, perché conoscono
la sua voce. Un estraneo invece non lo seguiranno, ma fuggiranno via da
lui, perché non conoscono la voce degli estranei». Questa similitudine disse loro Gesù; ma essi non capirono che cosa significava ciò che diceva loro.
Allora Gesù disse loro di nuovo: «In verità, in verità vi dico: io sono la porta delle pecore. Tutti coloro che sono venuti prima di me, sono ladri e briganti; ma le pecore non li hanno ascoltati. Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvo; entrerà e uscirà e troverà pascolo
Allora Gesù disse loro di nuovo: «In verità, in verità vi dico: io sono la porta delle pecore. Tutti coloro che sono venuti prima di me, sono ladri e briganti; ma le pecore non li hanno ascoltati. Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvo; entrerà e uscirà e troverà pascolo
Il typikon della Diocesi Ortodossa Romena in italia al 21 Maggio prevede anche le seguenti due letture alla Divina Liturgia
https://doxologia.ro/calendar-ortodox/2018-05
Ap. Fapte 21, 8-14 Atti degli Apostoli 21,8-14
Atti 21,8-14
8 Ripartiti il giorno dopo, giungemmo a Cesarea; ed entrati in casa di Filippo l'evangelista, che era uno dei sette, restammo da lui. 9 Egli aveva quattro figlie non sposate, le quali profetizzavano. 10 Eravamo là da molti giorni, quando scese dalla Giudea un profeta, di nome Agabo. 11 Egli venne da noi e, presa la cintura di Paolo, si legò i piedi e le mani e disse: «Questo dice lo Spirito Santo: "A Gerusalemme i Giudei legheranno così l'uomo a cui questa cintura appartiene, e lo consegneranno nelle mani dei pagani"». 12 Quando udimmo queste cose, tanto noi che quelli del luogo lo pregavamo di non salire a Gerusalemme. 13 Paolo allora rispose: «Che fate voi, piangendo e spezzandomi il cuore? Sappiate che io sono pronto non solo a essere legato, ma anche a morire a Gerusalemme per il nome del Signore Gesù». 14 E, poiché non si lasciava persuadere, ci rassegnammo dicendo: «Sia fatta la volontà del Signore».Ev. Ioan 14, 27-31; 15, 1-7
Giovanni 14,27-31
27 Vi lascio pace; vi do la mia pace. Io non vi do come il mondo dà. Il vostro cuore non sia turbato e non si sgomenti.28 Avete udito che vi ho detto: "Io me ne vado, e torno da voi"; se voi mi amaste, vi rallegrereste che io vada al Padre, perché il Padre è maggiore di me. 29 Ora ve l'ho detto prima che avvenga, affinché, quando sarà avvenuto, crediate. 30 Io non parlerò più con voi per molto, perché viene il principe di questo mondo. Egli non può nulla contro di me; 31 ma così avviene affinché il mondo conosca che amo il Padre e opero come il Padre mi ha ordinato. Alzatevi, andiamo via di qui.
Giovanni 15,1-7
La vite e i tralci1 «Io sono la vera vite e il Padre mio è il vignaiuolo. 2 Ogni tralcio che in me non dà frutto, lo toglie via; e ogni tralcio che dà frutto, lo pota affinché ne dia di più. 3 Voi siete già puri a causa della parola che vi ho annunciata. 4 Dimorate in me, e io dimorerò in voi. Come il tralcio non può da sé dare frutto se non rimane nella vite, così neppure voi, se non dimorate in me. 5 Io sono la vite, voi siete i tralci. Colui che dimora in me e nel quale io dimoro, porta molto frutto; perché senza di me non potete fare nulla. 6 Se uno non dimora in me, è gettato via come il tralcio, e si secca; questi tralci si raccolgono, si gettano nel fuoco e si bruciano. 7 Se dimorate in me e le mie parole dimorano in voi, domandate quello che volete e vi sarà fatto.
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