mercoledì 27 aprile 2016

lavanda dei Piedi al Grande Giovedi






Grande e Santo Giovedi alla Lavanda dei Piedi

alla Lavanda
secondo Giovanni (13, 3-17)
(I) In quel tempo, sapendo che il Padre gli aveva dato tutto nelle mani e che da Dio era uscito e presso Dio tornava, Gesù si alza dalla cena, depone le vesti e, preso un asciugatoio, cinse se stesso. Poi mette acqua nel catino e cominciò a lavare i piedi dei discepoli e ad asciugarli con l'asciugatoio con cui era cinto. Viene dunque da Simon Pietro e questi gli dice: "Signore, tu lavi i miei piedi?" Rispose Gesù e gli disse: "Quel che io faccio, tu ora non sai, ma lo conoscerai dopo queste cose". Gli dice Simon Pietro: "Non laverai i piedi in eterno!" Gli rispose Gesù: "Se non ti lavo, non hai parte con me". Gli dice Simon Pietro: "Signore, non solo i miei piedi, ma anche le mani e la testa!" Gli dice Gesù: "Chi ha fatto il bagno non ha bisogno di lavarsi se non i piedi ed è tutto puro; e voi siete puri, ma non tutti".
Sapeva infatti chi lo consegnava; per questo disse: "Non tutti siete puri".
(II) Quando dunque ebbe lavato loro i piedi e riprese le vesti, sedette di nuovo e disse loro: "Capite cosa vi ho fatto? Voi mi chiamate Maestro e Signore e dite bene, perché lo sono. Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i vostri piedi, anche voi dovete lavarvi i piedi gli uni gli altri. Vi ho dato infatti l'esempio, perché come ho fatto io, facciate anche voi. In verità, in verità vi dico: un servo non è più grande del suo padrone, né un apostolo è più grande di chi lo ha mandato. Se queste cose capite, siete beati se le farete".

(II) Quando dunque ebbe lavato loro i piedi e riprese le vesti, sedette di nuovo e disse loro: "Capite cosa vi ho fatto? Voi mi chiamate Maestro e Signore e dite bene, perché lo sono. Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i vostri piedi, anche voi dovete lavarvi i piedi gli uni gli altri. Vi ho dato infatti l'esempio, perché come ho fatto io, facciate anche voi. In verità, in verità vi dico: un servo non è più grande del suo padrone, né un apostolo è più grande di chi lo ha mandato. Se queste cose capite, siete beati se le farete".
 
 
Mattutino del Giovedi Santo
Mentre i gloriosi discepoli venivano illuminati con la lavanda della cena, ecco che l’empio Giuda, malato di avarizia, si ottenebrava; e consegnava a giudici iniqui te, il giusto Giudice. Vedi come l’amante del denaro proprio per questo finisce impiccato; fuggi anima insaziabile che tanto ha osato contro il Maestro. O tu, buono con tutti, Signore, gloria a te
 
 
 
 

Grande e Santo Giovedi Vangelo alla Divina Liturgia



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Grande e Santo Giovedi Vangelo alla Divina Liturgia
secondo Matteo (26, 2-20. Gv 13, 3-17. Mt 26, 21-39. Lc 22, 43-44. Mt 26, 40 - 27, 5)
 


Il Signore ha detto ai suoi discepoli: "Sapete che tra due giorni c'è la pasqua, e il Figlio dell'Uomo sarà consegnato per essere crocifisso". Allora i sommi sacerdoti, gli scribi e gli anziani del popolo si riunirono nel palazzo del sommo sacerdote chiamato Kaiafa e tennero il Consiglio per prendere con inganno Gesù e ucciderlo. Dicevano però: "Non durante la festa, perché non ci sia tumulto tra il popolo". Mentre Gesù si trovava a Betania, in casa di Simone il lebbroso, gli si avvicinò una donna con un vaso di alabastro di unguento molto prezioso, e glielo versò sul capo mentre lui stava a mensa. I discepoli vedendo ciò si sdegnarono e dissero: "Perché questo spreco? Quest'unguento lo si poteva vendere caro, e dare ai poveri!" Ma Gesù, accortesene, disse loro: "Perché date fastidio alla donna? Essa ha fatto una cosa bella per me. I poveri infatti li avete sempre con voi, me, invece, non sempre mi avete. Versando quest'unguento sul mio corpo, lo ha fatto per la mia sepoltura. In verità vi dico: dovunque sarà predicato questo vangelo, nel mondo intero, sarà detto anche ciò che essa ha fatto, in memoriale per lei". Allora uno dei dodici, chiamato Giuda Iscariota, andò dai sommi sacerdoti e disse: "Che mi volete dare perché io ve lo consegni?" E quelli allora stabilirono per lui trenta pezzi d'argento. Da quel momento cercava il momento favorevole per consegnarlo. Il primo giorno degli azzimi si avvicinarono a Gesù i discepoli, dicendo: "Dove vuoi che ti prepariamo per mangiare la pasqua?" Egli allora disse: "Andate in città dal tale e ditegli: Il Maestro dice: Il tempo è vicino; faccio Pasqua da te insieme ai miei discepoli". E i discepoli fecero come aveva ordinato loro Gesù e prepararono la pasqua. Venuta sera, sedeva a mensa con i dodici. Sapendo che il Padre gli aveva dato tutto nelle mani e che da Dio era uscito e presso Dio tornava, Gesù si alza dalla cena, depone le vesti e, preso un asciugatoio, cinse se stesso. Poi mette acqua nel catino e cominciò a lavare i piedi dei discepoli e ad asciugarli con l'asciugatoio con cui era cinto. Viene dunque da Simon Pietro e questi gli dice: "Signore, tu lavi i miei piedi?" Rispose Gesù e gli disse: "Quel che io faccio, tu ora non sai, ma lo conoscerai dopo queste cose". Gli dice Simon Pietro: "Non mi laverai i piedi, in eterno!" Gli rispose Gesù: "Se non ti lavo, non hai parte con me". Gli dice Simon Pietro: "Signore, non solo i miei piedi, ma anche le mani e la testa!" Gli dice Gesù: "Chi ha fatto il bagno non ha bisogno di lavarsi se non i piedi ed è tutto puro; e voi siete puri, ma non tutti".
Sapeva infatti chi lo consegnava; per questo disse: "Non tutti siete puri". Quando dunque ebbe lavato loro i piedi e riprese le vesti, sedette di nuovo e disse loro: "Capite cosa vi ho fatto? Voi mi chiamate Maestro e Signore e dite bene, perché lo sono. Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i vostri piedi, anche voi dovete lavarvi i piedi gli uni gli altri. Vi ho dato infatti l'esempio, perché come ho fatto io, facciate anche voi. In verità, in verità vi dico: un servo non è più grande del suo padrone, né un apostolo è più grande di chi lo ha mandato. Se queste cose capite, siete beati se le farete". Mentre mangiavano, Gesù disse: "In verità vi dico che uno di voi mi consegnerà". Ed essi, molto rattristati, cominciarono a dirgli l'uno dopo l'altro: "Forse sono io, Signore?" Egli allora rispose e disse: "Chi intinge la mano con me nel piatto, questi mi consegnerà. Il Figlio dell'Uomo va, come è scritto di lui; guai però a quell'uomo dal quale il Figlio dell'uomo viene consegnato. Era ben per lui se non fosse nato quell'uomo". Rispose allora Giuda, il suo traditore, e chiese: "Forse sono io, Ravvì?" Dice a lui: "Tu hai parlato". Mentre mangiavano, Gesù prese il pane, lo benedisse, lo spezzò e lo diede ai discepoli, dicendo: "Prendete, mangiate, questo è il mio corpo". Poi prese il calice, rese grazie e lo diede loro, dicendo: "Bevetene tutti; questo è il mio sangue dell'alleanza, versato per molti in remissione dei peccati. Io vi dico: Non berrò di questo frutto della vite da ora fino al giorno in cui lo berrò con voi nuovo, nel regno del Padre mio". Dopo aver cantato l'inno, uscirono verso il Monte degli Ulivi. Allora Gesù dice loro: "Questa notte tutti voi sarete scandalizzati in me; sta scritto infatti: Percuoterò il pastore e saranno disperse le pecore del gregge: ma dopo che io sarò risuscitato, vi precederò in Galilea". Rispose allora Pietro e gli disse: "Se tutti saranno scandalizzati in te, io non sarò mai scandalizzato". Gli disse Gesù: "In verità ti dico che questa notte, prima che gallo canti, mi rinnegherai tre volte". Gli dice Pietro: "Anche se dovessi morire con te, non rinnegherò". Lo stesso dissero tutti i discepoli. Allora Gesù viene con loro in un podere chiamato Gethsemani e dice ai discepoli: "Sedete qui mentre io vado là a pregare". Presi con sé Pietro e i due figli di Zebedeo, cominciò a rattristarsi ed essere angosciato. Allora dice loro: "La mia anima è triste fino alla morte; rimanete qui e vegliate con me". Andato un poco avanti, cadde faccia a terra e pregava dicendo: "Padre mio, se è possibile, passi da me questo calice; però non come voglio io ma come vuoi tu". Gli apparve allora un angelo al cielo che lo confortava. E giunto al combattimento, più intensamente pregava: il suo sudore divenne come grumi di sangue che cadevano sulla terra. Alzatosi dalla preghiera, viene dai discepoli e, trovatili addormentati, dice a Pietro: "Così non siete stati capaci di vegliare una sola ora con me? Vegliate e pregate per non entrare in tentazione. Sì, lo spirito è pronto, ma la carne è debole!" Si allontanò di nuovo, per una seconda volta, e pregò dicendo: "Padre mio, se esso non può passare senza che io lo beva, sia fatta la tua volontà". Ritornato di nuovo, li trovò addormentati; i loro occhi, infatti, erano appesantiti. Lasciatili, se ne andò di nuovo e per la terza volta pregò ripetendo le stesse parole. Quindi viene dai discepoli e dice loro: "Dormite ormai e riposate. Ecco, l'ora è vicina e il Figlio dell'uomo viene consegnato nelle mani degli empi. Alzatevi, andiamo! Ecco, è vicino chi mi consegna". Stava ancora parlando, ed ecco arriva Giuda, uno dei dodici, insieme a molta folla con coltelli e bastoni, da parte dei sommi sacerdoti e degli anziani del popolo. Chi lo consegnava aveva dato loro un segno, dicendo: "Chi bacerò, è lui: prendetelo". Subito si avvicinò a Gesù e gli disse: "Salve, Ravvì!" E lo baciò. E Gesù a lui: "Compagno, perché sei qui?" Allora si avvicinarono, misero le mani su Gesù e lo presero. Ed ecco, uno di quelli con Gesù, stese la mano e tirò fuori il coltello; colpì il servo del sommo sacerdote e gli staccò l'orecchio. Allora Gesù gli dice: "Metti il coltello al suo posto; chi prende il coltello, nuore di coltello. Ritieni che non posso supplicare mio Padre, e che non metterebbe subito accanto a me più di dodici legioni di angeli? Ma allora come si compirebbero le Scritture secondo le quali così deve accadere?" In quell'ora Gesù disse alle folle: "Come contro un brigante siete usciti con lame e bastoni per catturarmi? Ogni giorno ero seduto nel tempio a insegnare e non mi avete preso. Tutto ciò è accaduto perché si compiano le Scritture dei profeti". Allora tutti i discepoli lo abbandonarono e fuggirono. Quelli che avevano preso Gesù, lo condussero dal sommo sacerdote Kaiafa, presso il quale erano riuniti gli scribi e gli anziani. Pietro lo seguiva da lontano fin nel cortile del sommo sacerdote, ed essendo entrato dentro sedeva con i servi per vedere la fine. I sommi sacerdoti e tutto il sinedrio cercavano una falsa testimonianza contro Gesù per metterlo a morte, ma non trovarono pur essendo venuti molti falsi testimoni. Infine vennero due a dire: "Costui ha detto: posso distruggere il tempio di Dio e riedificarlo in tre giorni". Si alzò il sommo sacerdote e gli disse: "Non rispondi niente? Cosa testimoniano contro di te?" Ma Gesù taceva. Il sommo sacerdote gli disse: "Ti scongiuro per il Dio vivente: di' a noi se tu sei il Cristo, il Figlio di Dio!" Gesù gli dice: "Tu l'hai detto che Io Sono; anzi vi dico che da ora vedrete il Figlio dell'uomo seduto a destra della Potenza, mentre viene sulle nubi del cielo". Allora il sommo sacerdote si stracciò le vesti dicendo: "Ha bestemmiato! Che bisogno abbiamo ancora di testimoni? Ecco: ora avete udito la bestemmia! Che vi pare?" Essi allora risposero dicendo: "E' reo di morte!" E gli sputarono in faccia, e lo schiaffeggiarono; alcuni poi lo bastonarono dicendo: "Profetizza, Cristo: chi ti ha colpito?" Pietro se ne stava seduto fuori, nel cortile. Gli si avvicinò una serva e disse: "Anche tu eri con Gesù il Galileo!" Ma egli negò davanti a tutti, dicendo: "Non so cosa dici". Uscito nell'atrio, lo vide un'altra serva che dice ai presenti: "Costui era con Gesù il Nazoreo!" E di nuovo negò giurando: "Non conosco l'uomo!" Dopo un poco gli astanti si avvicinarono e dissero a Pietro: "E' vero, anche tu sei dei loro; infatti la tua parlata ti fa scoprire". Allora cominciò a imprecare e a giurare: "Non conosco l'uomo!" E subito il gallo cantò. E Pietro si ricordò della parola di Gesù che aveva detto: "Prima che il gallo canti, mi rinnegherai tre volte". E uscito fuori pianse amaramente. Venuto il mattino, tutti i sommi sacerdoti e gli anziani tennero il Consiglio contro Gesù per metterlo a morte. Dopo averlo legato, lo condussero e lo consegnarono al governatore Pilato.
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domenica 24 aprile 2016

Grande e Santo Lunedi-Ufficio dello Sposo





Ecco, lo Sposo viene nel mezzo della notte. Beato il servo che Egli troverà desto; indegno, invece, colui che troverà ozioso. Bada, anima mia, di non lasciarti prendere dal sonno, per non essere consegnata alla morte ed esclusa dal Regno. Rientra in te stessa ed esclama: Santo, santo, santo sei, o Dio, per l'intercessione della Madre di Dio, abbi pietà di noi.


Kondakion. Tono 8
Piangeva Giacobbe la perdita di Giuseppe, mentre quel forte sedeva sul cocchio, onorato come re: non essendosi reso schiavo, delle voglie dell’egiziana, era stato in cambio glorificato da colui che vede i cuori degli uomini e assegna la corona incorruttibile.
 
 

 Vedo pronta la tua camera nuziale, o Salvatore, ma non ho l'abito per potervi entrare. Rendi splendente la veste dell'anima mia, o Datore di luce, e salvami.



 Al Mattutino del Lunedi Santo

"Quando il Signore stava andando alla Sua volontaria Passione, lungo la strada Egli disse ai Suoi Apostoli: Ecco, noi saliamo a Gerusalemme, e il Figlio dell'Uomo sarà innalzato come è scritto di Lui
 Venite, dunque, e accompagnateci con Lui, con la mente purificata dai piaceri di questa vita, e facciamoci crocifiggere e moriamo con Lui, per così poter vivere con Lui, e poterlo ascoltare mentre ci dice: ora io vado, non alla Gerusalemme terrena, per soffrire, ma fino al Padre mio e Padre vostro e Dio mio e Dio vostro, e vi raccoglierò nella Gerusalemme celeste, nel Regno dei Cieli…
 

Matteo 21,18-43

 

 


18 La mattina, tornando in città, ebbe fame. 19 E, vedendo un fico sulla strada, gli si accostò, ma non vi trovò altro che foglie; e gli disse: «Mai più nasca frutto da te, in eterno». E subito il fico si seccò. 20 I discepoli, veduto ciò, si meravigliarono, dicendo: «Come mai il fico è diventato secco in un attimo?» 21 Gesù rispose loro: «Io vi dico in verità: Se aveste fede e non dubitaste, non soltanto fareste quello che è stato fatto al fico; ma se anche diceste a questo monte: "Togliti di là e gettati nel mare", sarebbe fatto. 22 Tutte le cose che domanderete in preghiera, se avete fede, le otterrete».







23 Quando giunse nel tempio, i capi dei sacerdoti e gli anziani del popolo si accostarono a lui, mentre egli insegnava, e gli dissero: «Con quale autorità fai tu queste cose? E chi ti ha dato questa autorità?» 24 Gesù rispose loro: «Anch'io vi farò una domanda; se voi mi rispondete, vi dirò anch'io con quale autorità faccio queste cose. 25 Il battesimo di Giovanni, da dove veniva? Dal cielo o dagli uomini?» Ed essi ragionavano tra di loro: «Se diciamo: "dal cielo", egli ci dirà: "Perché dunque non gli credeste?" 26 Se diciamo: "dagli uomini", temiamo la folla, perché tutti ritengono Giovanni un profeta». 27 Risposero dunque a Gesù: «Non lo sappiamo». E anch'egli disse loro: «E neppure io vi dico con quale autorità faccio queste cose.


28 «Che ve ne pare? Un uomo aveva due figli. Si avvicinò al primo e gli disse: "Figliolo, va' a lavorare nella vigna oggi". 29 Ed egli rispose: "Vado, signore"; ma non vi andò. 30 Il padre si avvicinò al secondo e gli disse la stessa cosa. Egli rispose: "Non ne ho voglia"; ma poi, pentitosi, vi andò. 31 Quale dei due fece la volontà del padre?» Essi gli dissero: «L'ultimo». E Gesù a loro: «Io vi dico in verità: I pubblicani e le prostitute entrano prima di voi nel regno di Dio. 32 Poiché Giovanni è venuto a voi per la via della giustizia, e voi non gli avete creduto; ma i pubblicani e le prostitute gli hanno creduto; e voi, che avete visto questo, non vi siete pentiti neppure dopo per credere a lui.


33 «Udite un'altra parabola: C'era un padrone di casa, il quale piantò una vigna, le fece attorno una siepe, vi scavò una buca per pigiare l'uva e vi costruì una torre; poi l'affittò a dei vignaiuoli e se ne andò in viaggio. 34 Quando fu vicina la stagione dei frutti, mandò i suoi servi dai vignaiuoli per ricevere i frutti della vigna. 35 Ma i vignaiuoli presero i servi e ne picchiarono uno, ne uccisero un altro e un altro lo lapidarono. 36 Da capo mandò degli altri servi, in numero maggiore dei primi; ma quelli li trattarono allo stesso modo. 37 Finalmente, mandò loro suo figlio, dicendo: "Avranno rispetto per mio figlio". 38 Ma i vignaiuoli, veduto il figlio, dissero tra di loro: "Costui è l'erede; venite, uccidiamolo, e facciamo nostra la sua eredità". 39 Lo presero, lo cacciarono fuori della vigna e l'uccisero. 40 Quando verrà il padrone della vigna, che farà a quei vignaiuoli?» 41 Essi gli risposero: «Li farà perire malamente, quei malvagi, e affiderà la vigna ad altri vignaiuoli i quali gliene renderanno il frutto a suo tempo».
42 Gesù disse loro: «Non avete mai letto nelle Scritture:
"La pietra che i costruttori hanno rifiutata
è diventata pietra angolare;
ciò è stato fatto dal Signore,
ed è cosa meravigliosa agli occhi nostri
"?
43 Perciò vi dico che il regno di Dio vi sarà tolto, e sarà dato a gente che ne faccia i frutti
.



Rimandi di riflessione senza problema alcuno

http://www.rocciadibelpasso.it/settimanasanta.htm

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sabato 2 aprile 2016

Terza domenica di quaresima



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Oggi, terza domenica di Quaresima, celebriamo l'adorazione della gloriosa e vivificante croce. «Tutta la terra si prosterni davanti a Te, o Verbo, adorando la tua vivificante croce». Per la tua potenza, o Cristo Dio nostro, preservaci dagli inganni dei nemici, rendici degni di adorare la tua divina passione e la tua vivificante risurrezione, dopo aver percorso il cammino dei Quaranta giorni e abbi pietà di noi come unico Buono e Filantropo


Oggi il Sovrano del mondo e Signore della gloria si lascia inchiodare sulla croce; una lancia trafigge il suo costato; gusta il fiele e l'aceto Colui che è la dolcezza della Chiesa; è coronato di spine Colui che copre il cielo di nubi; è rivestito di un mantello di derisione e riceve schiaffi dagli uomini Colui che con la sua mano ha plasmato i mortali; è flagellato sul dorso Colui che riveste il cielo di nubi, riceve sputi e battiture, schiaffi ed ingiurie e tutto soffre per sal-vare il mondo dalla morte, perché è il mio Redentore e Dio, pieno di compassione.

 Distruggesti con la Croce tua la morte, * apristi al ladrone il Paradiso.* Alle Mirofore il lamento hai trasformato * ed ai tuoi apostoli, * hai ordinato di proclamare, * che sei risorto Cristo Dio, * concedendo al mondo la grande misericordia







Lettura Apostolica



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  tre sacrifici biblici di Abele, Melchisedec e Abramo.








Lettera di Paolo Apostolo Agli Ebrei 4,14-16 e 5,1-6 

Melckitsedek

Avendo dunque un gran sommo sacerdote che è passato attraverso i cieli, Gesù, il Figlio di Dio, riteniamo fermamente la nostra confessione di fede. Infatti, noi non abbiamo un sommo sacerdote che non possa simpatizzare con le nostre infermità, ma uno che è stato tentato in ogni cosa come noi, senza però commettere peccato. Accostiamoci dunque con piena fiducia al trono della grazia, affinché otteniamo misericordia e troviamo grazia, per ricevere aiuto al tempo opportuno.

Infatti ogni sommo sacerdote, preso fra gli uomini, è costituito per gli uomini nelle cose che riguardano Dio, per offrire doni e sacrifici per i peccati; così egli può usare compassione verso gli ignoranti e gli erranti, poiché è circondato anch'egli di debolezza, e a motivo di questa è obbligato ad offrire sacrifici per i peccati, tanto per se stesso che per il popolo. E nessuno si prende da se stesso questo onore, ma lo riceve colui che è chiamato da Dio, come Aaronne. Così anche Cristo non si prese da sé la gloria di diventare sommo sacerdote, ma la ricevette da colui che gli disse: «Tu sei mio Figlio, oggi io ti ho generato», e altrove dice: «Tu sei sacerdote in eterno, secondo l'ordine di Melchisedek».





  

Pericope Evangelica Vangelo di Marco  8,34-39

Poi chiamata a sé la folla con i suoi discepoli, disse loro: «Chiunque vuol venire dietro a me rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua, perché chiunque vorrà salvare la sua vita, la perderà; ma chi perderà la sua vita per amor mio e dell'evangelo, la salverà. Che gioverà infatti all'uomo guadagnare il mondo intero, se poi perde l'anima sua? O che cosa potrebbe dare l'uomo in cambio dell'anima sua? Perché chi si vergognerà di me e delle mie parole, in mezzo a questa generazione adultera e peccatrice, anche il Figlio dell'uomo si vergognerà di lui, quando verrà nella gloria del Padre suo, con i santi angeli».Poi disse loro: «In verità vi dico che vi sono alcuni qui presenti che non gusteranno la morte, senza aver visto il regno di Dio venire con potenza». 


 

Σωσον Κυριε, τον λαον σου και

ευλογησον την κληρονομιαν σου,

νικας

τοις Βασιλευσι κατα

βαρβαρων δωρουμενος, και το σον

φυλαττων, δια τιυ Σταυρου σου

πολιτευμα.

Mantuieste Doamne poporul Tau

Si binecuvinteaza mostenirea Ta
Biruinta binecredinciosilor crestini
Asupra celui potrivnic daruieste
Si cu crucea Ta pazeste pe poporul Tau!


Спаси Господи лиуди твоя, и 
благослови достояние твое, 
победы на сопротивныя даруя, и 
твое сохраняя крестом твоим 
жительство.