martedì 5 maggio 2015

mercoledi di mezzapentecoste



A venti giorni dalla Pasqua si celebra la festa di Mezza Pentecoste, il Mercoledì dopo la Domenica del Paralitico. In questa festa si incorporano sia temi pasquali che anticipazioni della Pentecoste, mentre la pericope evangelica del giorno si concentra sul Cristo che si manifesta durante la Festa delle Capanne, a Gerusalemme.


L'icona della festa

 Quando ormai si era a metà della festa, Gesù salì al tempio e vi insegnava. I Giudei ne erano stupiti e dicevano: «Come mai costui conosce le Scritture, senza avere studiato?». Gesù rispose: «La mia dottrina non è mia, ma di colui che mi ha mandato. Chi vuol fare la sua volontà, conoscerà se questa dottrina viene da Dio, o se io parlo da me stesso. Chi parla da se stesso, cerca la propria gloria; ma chi cerca la gloria di colui che l'ha mandato è veritiero, e in lui non c'è ingiustizia. Non è stato forse Mosè a darvi la Legge? Eppure nessuno di voi osserva la Legge! Perché cercate di uccidermi?». Rispose la folla: «Tu hai un demonio! Chi cerca di ucciderti?». Rispose Gesù: «Un'opera sola ho compiuto, e tutti ne siete stupiti.  Mosè vi ha dato la circoncisione - non che essa venga da Mosè, ma dai patriarchi - e voi circoncidete un uomo anche di sabato. Ora se un uomo riceve la circoncisione di sabato perché non sia trasgredita la Legge di Mosè, voi vi sdegnate contro di me perché ho guarito interamente un uomo di sabato?  Non giudicate secondo le apparenze, ma giudicate con giusto giudizio!». Intanto alcuni di Gerusalemme dicevano: «Non è costui quello che cercano di uccidere? Ecco, egli parla liberamente, e non gli dicono niente. Che forse i capi abbiano riconosciuto davvero che egli è il Cristo? Ma costui sappiamo di dov'è; il Cristo invece, quando verrà, nessuno saprà di dove sia». Gesù allora, mentre insegnava nel tempio, esclamò: «Certo, voi mi conoscete e sapete di dove sono. Eppure io non sono venuto da me e chi mi ha mandato è veritiero, e voi non lo conoscete. Io però lo conosco, perché vengo da lui ed egli mi ha mandato». Allora cercarono di arrestarlo, ma nessuno riuscì a mettergli le mani addosso, perché non era ancora giunta la sua ora. [Giovanni 7:14-30]

La festa della Mezza Pentecoste ci fa intravedere come esista un giudizio umano che deve essere illuminato dalla grazia, e non un giudizio basato sul pregiudizio e sull'inganno, come quello dei presenti alla sinagoga. Piuttosto, lo sforzo del cristiano dev'essere quello di non solo ascoltare la Legge e la parola di Dio, ma anche di discernere come applicarla all'oggi senza inquinarla, ma neppure senza risultare ridicolo, come gli accusatori di Cristo. I tropari della festa esplicano questa manifestazione teofanica di Cristo come Fonte della Verità e Luce che illumina coloro che credono in Lui e in Colui che lo ha mandato, difatti il tropario del giorno recita: 

Giunti nel mezzo della festa / rinfresca la sete della mia anima con la tua pietà / perché Tu, o Salvatore, a tutti hai detto: / che vengano a Me coloro che sono assetati. / o Cristo Dio, Fonte della Vita, gloria a Te. 

Il Signore Gesù Cristo si manifesta nel mondo per condurre gli esseri umani alla salvezza e ad una rinascita, una ascensione dalla povertà del corpo e dello spirito fino allo stato di liberazione totale dalle passioni e dalle cose vane di questo mondo, per ascendere con Lui nel giorno del Giudizio. Il Signore Dio è Colui che ci libera dalle tenebre dell'ignoranza spirituale per farsi conoscere e adorare in spirito di verità. 

Che la Sete della Verità, la dottrina degli Apostoli, il Cristianesimo ortodosso, possa essere sempre fonte di gioia e di ricerca per tutti noi, e che possiamo giungere alla Fonte di Vita Immortale nel giorno del nostro riposo. 


https://luceortodossamarcomannino.blogspot.com/2020/05/la-festa-della-mezza-pentecoste.html?fbclid=IwAR1fZtdWFA9u_B7INY4jgKIDkTqv0wkIcOVjqjnCBZInxs1OOPaY91cQUJU







ed   ancora   
L'icona della festa stranamente non richiama il Vangelo del giorno: Giov. VII,14-30, ma mostra il Fanciullo dodicenne che, dopo essere salito con i genitori a Gerusalemme, vi si trattiene nel tempio a discutere con i dottori della Legge.
Il Divino Fanciullo è posto al centro dell'icona, assiso tra un semicerchio di anziani che ascoltano la sua parola.
La figura di dimensioni maggiore e lo scranno più elevato, con uno sgabello per i piedi, mostrano la sua qualità di maestro.
Gli edifici sullo sfondo simboleggiano naturalmente il tempio in cui ha luogo la scena.


Tu che hai la coppa dei beni inesauribili, dammi di attingere l’acqua in remissione dei peccati, poiché sono tormentato dalla sete, o Misericordioso ed unico Generoso.
Stichirà conclusivo del Mattutino
Fratelli, essendo stati illuminati dalla Resurrezione di Cristo Salvatore, ed avendoraggiunto la metà della festa del Signore, osserviamo con sincerità totale i divini comandamenti per essere giudicati degni di festeggiare l’Ascensione ed ottenere la venuta del Santo Spirito.


Il tropario della festa 

Tropario, tono 8
A metà della festa pasquale, disseta, o Salvatore, l’anima mia assetata con l’acqua della pietà, poiché Tu stesso hai detto a tutti: Chi ha sete venga a me, e beva. Tu sei la fonte della vita, o Cristo Dio, sia gloria a Te.
 
Kontakion, tono 4
O creatore e signore di tutte le cose, o Cristo Dio, a metà della festività legale, dicevi a quelli che ti stavano attorno: Venite a me ed attingete le acque dell’immortalità. Per cui noi ci prostriamo davanti a Te e con fede gridiamo: Donaci la misericordia, Tu infatti sei la sorgente della nostra vita.
Apostolo: Atti degli apostoli 14, 6-18.


In quei giorni gli apostoli si rifugiarono nelle città della Licaònia, a Listra e Dervi e nei dintorni, e là evangelizzavano. C’era a Listra un uomo incapace di stare inpiedi, zoppo sin dal ventre di sua madre, che non aveva mai camminato. Egli udì Paolo parlare e questi, guardandolo fisso e vedendo che aveva fede di esser salvato, disse a gran voce: “Alzati diritto in piedi!” Egli saltò e camminava. La folla allora, al vedere ciò che Paolo aveva fatto, si mise a gridare in dialetto licaonio e disse: “Gli dei, fatti simili agli uomini, sono scesi da noi!”. E Barnaba lo chiamavano Zeus e Paolo Ermes, perché era lui a portare la parola. Intanto il sacerdote di Zeuss che è all’ingresso della città, recando alle porte tori e ghirlande, voleva offrire un sacrificio insieme alla folla. Sentendo ciò, gli apostoli Barnaba e Paolo si strapparono le vesti e si precipitarono tra la folla, gridando: “Uomini, perché fate questo? Anche noi siamo esseri umani, deboli come voi, e vi evangelizziamo di tornare da queste cose inutili al Dio vivente che ha fatto il cielo, la terra, il mare e tutte le cose che in essi si trovano. Egli, nelle generazioni passate, ha permesso a ogni popolo di seguire il proprio cammino; ma non ha cessato di dar testimonianza di sé beneficando, dandovi dal cielo piogge e stagioni fruttifere, riempiendo di cibo e di letizia i vostri cuori”. E così dicendo, riuscirono a fatica a far desistere la folla dall’offrire loro un sacrificio.
  

Evangelo: secondo Giovanni 7, 14-30.


A metà della festa Gesù salì al tempio e insegnava. I Giudei ne erano stupiti e dicevano: “Come mai costui conosce le lettere, senza essere stato a scuola?”. Gesù rispose e disse loro: “La mia dottrina non è mia, ma di chi mi ha inviato. Chi vuol fare la sua volontà, conoscerà di questa dottrina se viene da Dio, o se io parlo da me stesso. Chi parla da se stesso, cerca la propria gloria; ma chi cerca la gloria di chi lo ha inviato è veritiero, e in lui non c’è ingiustizia. Non è stato forse Mosè a darvi la Legge? Eppure nessuno di voi osserva la Legge. Perché cercate di uccidermi?”. Rispose la folla: “Tu hai un demonio! Chi cerca di ucciderti?”. Rispose Gesù e disse loro: “Un’opera sola ho compiuto, e tutti ne siete stupiti. Mosè vi ha dato la circoncisione - non che venga da Mosè, ma dai padri - e voi circoncidete un uomo anche di sabato. Ora se un uomo riceve la circoncisione di sabato perché non sia trasgredita la Legge di Mosè, voi vi sdegnate contro di me perché ho guarito tutto intero un uomo di sabato? Non giudicate secondo apparenza, ma giudicate con giusto giudizio!”. Intanto alcuni di Gerusalemme dicevano: “Non è costui quello che cercano di uccidere?Ecco, egli parla liberamente, e non gli dicono niente. Che forse i capi abbiano riconosciuto che egli è il vero Cristo? Ma costui sappiamo di dov’è; il Cristo invece, quando verrà, nessuno saprà di dove è”. Gesù allora, mentre insegnava nel tempio, disse gridando: “Anche me conoscete e sapete di dove sono! Io non sono venuto da me e chi mi ha inviato è veritiero, e voi non lo conoscete. Io lo conosco, perché da lui Io Sono ed egli mi ha inviato”. Allora cercavano di prenderlo, ma nessuno gli mise mano addosso, perché non era ancora giunta la sua ora 
.
 La festa:Il mercoledì della IV settimana di Pasqua segna la metà del pentakostarion, il periodo che dalla Pasqua giunge alla Pentecoste.
Viene detto perciò mercoledì di mesopentikostis.
Gli inni ricordano tale collocazione, il tema della festa è invece specificatamente quella di Gesù Maestro.

Liturgia:
Nonostante non sia una delle Grandi Feste ha preortìa e meteortìa ed apodosis l'ottavo giorno.

Innografia:
TropariA metà della festa pasquale, disseta, o Salvatore, l'anima mia assetata con l'acqua della pietà, poiché Tu stesso hai detto a tutti: Chi ha sete venga a me, e beva. Tu sei la fonte della vita, o Cristo Dio, sia gloria a Te.

O creatore e signore di tutte le cose, o Cristo Dio, a metà della festività legale, dicevi a quelli che ti stavano attorno: Venite a me ed attingete le acque dell'immortalità. Per cui noi ci prostriamo davanti a Te e con fede gridiamo: Donaci la misericordia, Tu infatti sei la sorgente della nostra vita.

 
LA FESTA DI MEZZO PENTECOSTE

MESOPENTIKOSTI



Pochi sono coloro che si recano in Chiesa in tale giorno e la maggior parte addirittura non conosce neanche che il Mercoledì dopo la Domenica del Paralitico, la Chiesa celebra una grande festa, la Mezza Pentecoste. Ma una volta la festa di Mesopentikostis(questo il suo nome greco) era una grande festa della Grande Chiesa di Costantinopoli e una folla immensa vi si radunava. Una prima notizia di questa festa la troviamo in una relazione del Regno d'ordine (Cap. 26) di Costantino Porfyrogenito che ci dice che tale festa veniva celebrata fin dall'anno 903 nella chiesa di San Mokiou a Costantinopoli. Vi è una descrizione dettagliata della gloriosa celebrazione, che occupa tutta la pagina ed è determinata dalla nota taxis bizantina, come l'imperatore di mattina prendeva parte alle celebrazioni ufficiali recandosi dal suo palazzo nella chiesa San Mokiou, dove si celebrava tale funzione presieduta dal Patriarca. Era usanza che l’imperatore alla fine delle celebrazioni invitasse a pranzo il Patriarca. E nei nostri odierni libri liturgici vediamo presenti le tracce del vecchio splendore di cui godeva questa festa. Infatti la festa viene presentata come despotica, con i suoi tropari e con il suo doppio canone al mattutino, opere dei grandi innografi Teofane ed Andrea di Creta, con letture proprie, con la sua permanenza tra due domeniche e soprattutto con la sua ottava diremo oggi come le altre grandi feste despotiche dell’anno liturgico. Ma quale è il tema di questa festa particolare? Non ingloba possiamo dire una realtà storicizzata dal racconto evangelico. La questione è chiaramente festiva e teorica. Il Mercoledì della Mezza Pentecoste, cade 25 giorni dopo la Pasqua e 25 giorni prima della festa di Pentecoste. Segna la metà del periodo dei 50 giorni festivi dopo la Pasqua. È cioè una sosta, una fermata. Questo lo indica molto bene il primo stichiron del vespro della festa: Eccoci giunti alla metà dei giorni che iniziano con la salvifica resurrezione e ricevono il loro sigillo con la divina pentecoste. Questo giorno risplende dai fulgori che riceve da entrambe, congiunge le due feste, ed è venerabile perché annuncia la gloria dell’ascensione del Signore. Senza avere quindi un proprio tema questo giorno unisce i temi, della Pasqua da una parte e della Discesa dello Spirito Santo dall’altra, e anticipa potremmo dire, la gloria dell’Ascensione del Signore, che si festeggerà fra 15 giorni esatti. Certamente questo stare in mezzo alle due grandi feste, ci porta alla mente anche l’aggettivo particolare del Signore in lingua ebraica e cioè Messia. Messia in greco la maggior parte delle volte è tradotto con Cristo. Ma foneticamente la parola ebraica ci riporta lo stare in mezzo in greco. Così sia nei tropari che nel sinassario del giorno, questa etimologia di cui parlavamo sopra diventa motivo di presentare Cristo, come Messia, Mediatore tra Dio e l’uomo, mediatore e riconciliatore del mondo con l’eterno Padre. Per questo motivo, osserva lo Xanthopulos nel Suo Sinassario, festeggiamo la Mezzapentecoste, inneggiando il Cristo quale Messia. Anche la lettura della pericope vangelica del giorno rinforza questo pensiero di cui sopra (Gv 7, 14-30). Nel mezzo della festa della Pasqua giudaica Cristo sale al tempio ed insegna. Il suo insegnamento provoca ammirazione, ma anche fa nascere una controversia tra lui e le persone ed i maestri del tempio. È il messia Gesù o non lo è? L’insegnamento di Gesù proviene da Dio o no? Sorge quindi una nuova questione: il Cristo è maestro. Colui che non ha mai ricevuto frequentato una scuola diremmo oggi, ha la pienezza della saggezza, perché è la Sapienza-Sofia di Dio che ha creato il mondo. Proprio questo dialogo ha ispirato gran parte dell’innografia di questa festa. Colui che insegna al tempio, nel mezzo dei maestri del popolo giudaico, nel mezzo della festa, è il Messia, è il Cristo, il Verbo di Dio. Colui che viene contraddetto dai presunti saggi del suo popolo, è la Sapienza di Dio. Prendiamo ad esempio uno dei tropari più caratteristici, il doxastikon degli aposticha del Vespro: A metà della festa, mentre tu insegnavi, o Salvatore, dicevano i giudei: Come può costui conoscere le Scritture senza aver studiato? Ignoravano che tu sei la Sapienza che ha ordinato il mondo. Gloria a Te!
Poche righe più in basso nel Vangelo di Giovanni, subito dopo la pericope che contiene il dialogo del Signore con i Giudei nel mezzo della festa, segue un simile dialogo, che ebbe luogo tra Cristo ed i Giudei, l’ultimo giorno della grande festa, cioè a Pentecoste. Questo inizia con una grande frase del Signore Se qualcuno ha sete venga a me e beva, chi crede in me come dice la Scrittura, dal suo grembo scorreranno fiumi d’acqua viva ( Gv, 7, 37-38). E continua l’evangelista questo egli disse dello Spirito che avrebbero ricevuto i credenti in lui ( Gv, 7, 39). Non ha importanza che queste parole il Signore non le ha preferite durante la Mezzopentecoste ma alcuni giorni dopo. Grazie ad una figura poetica sono state messe in bocca al Signore nel discorso di Mezzopentecoste. D’altronde l’attinenza con il discorso della festa è molto evidente. Non potrebbe trovarsi più caratteristica l’immagine dell’opera di insegnamento di Cristo. Nell’assetato genere umano l’insegnamento di Cristo viene come acqua viva, come fiume di grazia che ristora la faccia della terra. Cristo è la fonte della grazia, dell’acqua della vita eterna, che ristora e disseta le anime provate degli uomini, che cambia gli assetati in fonti, da cui scorreranno fiumi di acqua viva. Anzi, diventerà in lui una sorgente d’acqua che zampilla per la vita eterna ( Gv 4,14) disse alla Samaritana. Che ha cambiato il deserto del mondo in un paradiso piantato da Dio di alberi sempreverdi irrorati dalle acque dello Spirito Santo. Questo tema ha ispirato anche la poesia ecclesiastica ed ha ornato la festa odierna con inni ineguagliabili. Ne scegliamo uno, tra i più caratteristici, il kathisma dopo la terza ode del Mattutino: Stando nel mezzo del tempio, a metà della festa con voce ispirata gridavi: Chi ha sete venga a me e beva, perché chi beve alla mia divina sorgente farà sgorgare dal suo seno i fiumi delle mie dottrine. Chi crede in me, inviato dal divino Genitore, con me sarà glorificato. Per questo a te acclamiamo: Gloria a Te, o Cristo Dio, perché hai copiosamente riversato sui tuoi servi i flutti del tuo amore per gli uomini. Questa in sintesi è la festa di Mezzopentecoste
(nessun problema ma proprio nessuno a citare le riflessioni dei fratelli e delle sorelle  dell'eparchia greco cattolica di piana degli albanesi) d'altra parte   il testo risultaLiberamente tradotto dal greco dal diacono Rosario S., e preso dalla rivista della Metropoli di Kesariani
 


sabato 25 aprile 2015

domenica delle mirofore






Apolytikion in the Second Tone
When Thou didst descend unto death, O Life Immortal, then didst Thou slay Hades with the lightning of Thy Divinity. And when Thou didst also raise the dead out of the nethermost depths, all the powers in the Heavens cried out: O Life-giver, Christ our God, glory be to Thee. Glory... The noble Joseph, taking Thine immaculate Body down from the Tree, and having wrapped It in pure linen and spices, laid It for burial in a new tomb. But on the third day Thou didst arise, O Lord, granting great mercy to the world. Both now... Unto the myrrh-bearing women did the Angel cry out as he stood by the grave: Myrrh oils are meet for the dead, but Christ hath proved to be a stranger to corruption. But cry out: The Lord is risen, granting great mercy to the world.

Kontakion in the Second Tone
When you said to the Myrrh-bearers, "Rejoice!", O Christ our God, You ended, by Your Resurrection, the lament of Eve, the first mother. And, You commanded Your Apostles to proclaim, "The Savior has risen from the grave.







Come ci ricorda il sinassario oggi si celebra la memoria di Giuseppe di Arimatea, di Nicodemo e, soprattutto, delle donne mirofore. La domenica presenta due pericopi evangeliche, la prima delle quali viene letta al Mattutino ed è il racconto lucano (Lc 24, 1-12):

Luca 24,1-12


1 Ma il primo giorno della settimana, la mattina prestissimo, esse si recarono al sepolcro, portando gli aromi che avevano preparati. 2 E trovarono che la pietra era stata rotolata dal sepolcro. 3 Ma quando entrarono non trovarono il corpo del Signore Gesù. 4 Mentre se ne stavano perplesse di questo fatto, ecco che apparvero davanti a loro due uomini in vesti risplendenti; 5 tutte impaurite, chinarono il viso a terra; ma quelli dissero loro: «Perché cercate il vivente tra i morti? 6 Egli non è qui, ma è risuscitato; ricordate come egli vi parlò quand'era ancora in Galilea, 7 dicendo che il Figlio dell'uomo doveva essere dato nelle mani di uomini peccatori ed essere crocifisso, e il terzo giorno risuscitare». 8 Esse si ricordarono delle sue parole.


9 Tornate dal sepolcro, annunciarono tutte queste cose agli undici e a tutti gli altri. 10 Quelle che dissero queste cose agli apostoli erano: Maria Maddalena, Giovanna, Maria, madre di Giacomo, e le altre donne che erano con loro. 11 Quelle parole sembrarono loro un vaneggiare e non prestarono fede alle donne.
12 Ma Pietro, alzatosi, corse al sepolcro; si chinò a guardare e vide solo le fasce; poi se ne andò, meravigliandosi dentro di sé per quello che era avvenuto.



 Alla Divina Liturgia  Lettura della pericope apostolica


Atti 6,1-7

1 In quei giorni, moltiplicandosi il numero dei discepoli, sorse un mormorio da parte degli ellenisti contro gli Ebrei, perché le loro vedove erano trascurate nell'assistenza quotidiana. 2 I dodici, convocata la moltitudine dei discepoli, dissero: «Non è conveniente che noi lasciamo la Parola di Dio per servire alle mense. 3 Pertanto, fratelli, cercate di trovare fra di voi sette uomini, dei quali si abbia buona testimonianza, pieni di Spirito e di sapienza, ai quali affideremo questo incarico. 4 Quanto a noi, continueremo a dedicarci alla preghiera e al ministero della Parola».
5 Questa proposta piacque a tutta la moltitudine; ed elessero Stefano, uomo pieno di fede e di Spirito Santo, Filippo, Procoro, Nicanore, Timone, Parmena e Nicola, proselito di Antiochia. 6 Li presentarono agli apostoli, i quali, dopo aver pregato, imposero loro le mani.
7 La Parola di Dio si diffondeva, e il numero dei discepoli si moltiplicava grandemente in Gerusalemme; e anche un gran numero di sacerdoti ubbidiva alla fede


Lettura della pericope evangelica 


Marco 15,43-16,8

15,43 venne Giuseppe d'Arimatea, illustre membro del Consiglio, il quale aspettava anch'egli il regno di Dio; e, fattosi coraggio, si presentò a Pilato e domandò il corpo di Gesù. 44 Pilato si meravigliò che fosse già morto; e dopo aver chiamato il centurione, gli domandò se Gesù era morto da molto tempo; 45 avutane conferma dal centurione, diede il corpo a Giuseppe. 46 Questi comprò un lenzuolo e, tratto Gesù giù dalla croce, lo avvolse nel panno, lo pose in una tomba scavata nella roccia; poi rotolò una pietra contro l'apertura del sepolcro. 47 E Maria Maddalena e Maria, madre di Iose, stavano a guardare il luogo dov'era stato messo.

16,1 Passato il sabato, Maria Maddalena, Maria, madre di Giacomo, e Salome comprarono degli aromi per andare a ungere Gesù. 2 La mattina del primo giorno della settimana, molto presto, vennero al sepolcro al levar del sole. 3 E dicevano tra di loro: «Chi ci rotolerà la pietra dall'apertura del sepolcro?» 4 Ma, alzati gli occhi, videro che la pietra era stata rotolata; ed era pure molto grande. 5 Entrate nel sepolcro, videro un giovane seduto a destra, vestito di una veste bianca, e furono spaventate. 6 Ma egli disse loro: «Non vi spaventate! Voi cercate Gesù il Nazareno che è stato crocifisso; egli è risuscitato; non è qui; ecco il luogo dove l'avevano messo. 7 Ma andate a dire ai suoi discepoli e a Pietro che egli vi precede in Galilea; là lo vedrete, come vi ha detto». 8 Esse, uscite, fuggirono via dal sepolcro, perché erano prese da tremito e da stupore; e non dissero nulla a nessuno, perché avevano paura.



Les Myrophores mentionnées dans l'Évangile sont les suivantes : Marie-Madeleine (22 juillet), Marie de Cleopas (23 mai), Salomé (3 août), Jeanne (27 juin), Marthe et Marie (soeurs de Lazare, 4 juin et 18 mars), et Susanne (voir Luc 8,3, elle n'est cependant pas dans le Ménologue).






giovedì 23 aprile 2015

24 APRILE SINASSARIO IL 24 DI QUESTO STESSO MESE, MEMORIA DELLA NOSTRA SANTA MADRE ELISABETTA, LA TAUMATURGA. LO STESSO GIORNO, MEMORIA DEI SANTI IEROMARTIRI FELICE, IL PRESBITERO ACHILLE E FORTUNATO, DIACONI. CHE SOFFRIRONO A VALENZIA, IN SPAGNA, AL TEMPO DELL’IMPERATORE CARACALLA. LO STESSO GIORNO, MEMORIA DEL SANTO MARTIRE IL GENERALE ( STRATELATA) SABA IL GOTO , CHE SOFFRI’ A ROMA AL TEMPO DELL’IMPERATORE AURELIANO. LO STESSO GIORNO, MEMORIA DEI SANTI 70 MARTIRI SOLDATI, CHE SOFFRIRONO PER LA FEDE INSIME A SABA LO STRATELATA. LO STESSO GIORNO, MEMORIA DEI SANTI MARTIRI PASICRATE E VALENTINO, CHE SOFFRIRONO PER LA FEDE A DORISTOLO, NELLA MESIA INFERIORE, AL TEMPO DELL’IMPERATORE DIOCLEZIANO. LO STESSO GIORNO, MEMORIA DEI SANTI MARTIRI DANAVO, DEMETRIO, EUSEBIO, LEONZIO, LONGINO, NESTAVO, NEONO, CRISTOFORO E GLI ALTRI QUARANTA COMPAGNI, PRESENTI AL MARTIRIO DI SAN GIORGIO, CHE SOFFRIRONO PER LA FEDE AL TEMPO DELL’IMPERATORE DIOCLEZIANO. LO STESSO GIORNO, MEMORIA DEL SANTO MARTIRE EUTEXIO. LO STESSO GIORNO, MEMORIA DEL NOSTRO SANTO PADRE THAVMASTOS, MORTO IN PACE. LO STESSO GIORNO, MEMORIA DEL NOSTRO SANTO PADRE TOMMASO, IL FOLLE PER CRISTO, MORTO IN PACE. LO STESSO GIORNO, MEMORIA DEL NOSTRO PADRE TRA I SANTI MELITONE, ARCIVESCOVO DI CANTERBURY. LO STESSO GIORNO, MEMORIA DEL NOSTRO SANTO PADRE XENOFONTE, KTITOR DELL’OMONIMO MONASTERO SUL MONTE ATHOS. LO STESSO GIORNO, MEMORIA DEL NOSTRO SANTO PADRE ALESSIO IL RECLUSO, ASCETA NELLA GRANTE LAVRA DI KIEV. LO STESSO GIORNO, MEMORIA DEL NOSTRO SANTO PADRE SABA IL TAUMATURGO, ASCETA NELLA LAVRA DI KIEV. LO STESSO GIORNO, MEMORIA DEL SANTO NEOMARTIRE DUCA DI MITILENE, CHE LOTTO’ A COSTANTINOPOLI NEL 1564. LO STESSO GIORNO, MEMORIA DEL NOSTRO PADRE TRA I SANTI ELIA, IEROMARTIRE E CONFESSORE, VESCOVO DI TRANSILVANIA, IN ROMANIA. LO STESSO GIORNO, MEMORIA DEL NOSTRO PADRE TRA I SANTI LO ANTI SAVA IL CONFESSORE, METROPOLITA DI ARDEAL, IN ROMANIA. LO STESSO GIORNO, MEMORIA DEL NOSTRO NOSTRO PADRE TRA I SANTI GIUSEPPE, IL CONFESSORE , VESCOVO IN MOLDAVIA, CHE SOFFRI PER MANO DEI CATTOLICI. LO STESSO GIORNO, MEMORIA DEL SANTO NEOMARTIRE NICOLA DI MEGNESIA, CHE SOFFRI’ PER MANO DEI MUSSULMANI NEL 1769. LO STESSO GIORNO, SI FA MEMORIA DELLA DEDICAZIONE DEL SANTO TEMPIO DI SAN GIORGIO NEL QUARTIERE DI KIPARISSIO A COSTANTINOPOLI. LO STESSO GIORNO, SI CELEBRA LA SINASSI DELLA SANTA MADRE DI DIO , A MOLCHA, IN RUSSIA. PER LA LORO SANTA INTERCESSIONE O DIO, ABBI PIETA’ DI NOI E SALVACI. AMIN



IL 24 DI QUESTO STESSO MESE, MEMORIA DELLA NOSTRA SANTA MADRE ELISABETTA, LA TAUMATURGA

APOLYTIKION. TONO PL.1.  Cantiamo fedeli.
POICHE’ SIN DALLE VISCERE MATERNE, COME DELIZIOSO GERMOGLIO DI GIUSTIZIA, TU HAI AMATO CRISTO, ELISABETTA, E HAI SEGUITO LE SUE ORME, PRODUCI LE PRIMIZIE DEI BENI ETERNI, OPERANDO PRODIGI, O SAPIENTE IN DIO, GRAZIE ALLA TUA VITA IRREPRENSIBILE, A SALVEZZA DELLE NOSTRE ANIME.

KONDAKION. TONO PL.4 Quali primizie della natura.
COME SANTUARIO DI VERGINITA’ E TESORO DI VIRTU’, FAI ZAMPILLARE, QUALE FONTE INESAURIBILE, LA BONTA’ DEI PRODIGI, E PURIFICHI DALLE MALATTIE  ANIME E CORPI DI QUANTI CANTANO PIAMENTE AL CREATORE: ALLELUIA.

Troparion — Tone 8

In you, O Elizabeth, was carefully preserved what is according to the image, / For you took up the Cross and followed Christ. / By so doing you taught us to disregard the flesh for it passes away, / But to care instead for the soul since it is immortal. / Therefore, O blessed Elizabeth, your spirit rejoices with the angels.




LO STESSO GIORNO, MEMORIA DEL SANTO MARTIRE IL GENERALE ( STRATELATA)  SABA IL GOTO , CHE SOFFRI’ A ROMA  AL TEMPO DELL’IMPERATORE AURELIANO.

Troparion — Tone 5

You abandoned earthly rank and honor, / and as an athlete, confessed Christ God before the false and tyrannical emperors. / For His sake, you endured much suffering, O glorious one. / Therefore, splendidly adorned with the armies of heaven, / you have been crowned with a beautiful wreath of victory / by the King who reigns over all. / As you stand before Him, O Sabbas, / pray that He may save our souls.

Kontakion — Tone 4

You were shown to be an invincible athlete, most blessed Sabbas, / overcoming the snares of the barbarians. / You contended with faithfulness, / conquering a multitude of the invisible enemy. / Therefore, you have woven a wreath of victory. / Most glorious one, entreat Christ for those who honor you with faith.


LO STESSO GIORNO, MEMORIA DEL NOSTRO PADRE TRA I SANTI LO  ANTI  SAVA IL CONFESSORE, METROPOLITA DI ARDEAL, IN ROMANIA.

Troparion — Tone 8

Confessors of Orthodoxy and good archpastors of the Church of Christ, / you directed the people, O blessed hierarchs and victory-bearers, Saints Iorest and Sava, / you who are worthy of the crown of life, / pray the Lord to save our souls.

Kontakion — Tone 4

(Special Melody: Thou hast appeared today)
Most blessed Hierarchs of the Orthodox Faith, / and defenders of the Church of Christ, / protect all Orthodox Christians who always sing: / Rejoice, Holy Hierarchs Iorest and Sava, / wonderful confessors of the Lord.


 

mercoledì 22 aprile 2015

del 23 aprile - SAINT GEORGES LE GRAND MARTYR,




HYMNE DE LOUANGE - SAINT GEORGES LE GRAND MARTYR,par saint Nicolas Velimirovitch, évêque d'Ochrid
Saint Georges sur un grand chevalSauva la vierge du dragon,Sur sa lance, le Signe de la Croix,Arme sainte et invincible,Avec cette arme, il tua le dragon,La vierge épargnée, à son père il ramena,Avec sa bonté, Dieu Lui-même lui fut redevableEt avec la couronne de gloire, Dieu le repaya.Saint Georges avec le coeur d'un héros,Toute sa richesse, il la distribua aux pauvres,Rejeta les honneurs et la gloire de ce monde,Pour l'amour du Nom du Christ, le Victorieux,Il embrassa les souffrances; souffrances volontaires,Avec son corps écrasé pour le Salut des âmes,Avec sa bonté, il fit de Dieu Lui-même son débiteur,Avec la couronne de gloire, Dieu le repaya.Georges, le Saint et porteur de la victoireMême maintenant marche avec la croix sur sa lance,Il défend la justice, punit l'injustice,Quiconque l'invoque avec foi et larmes,Quiconque le prie avec une âme repentante,Georges, le Saint, vole à son aide.Avec sa bonté, il fit de Dieu Lui-même son débiteur,Avec la couronne de gloire, Dieu le repaya.
 
 http://oca.org/saints/lives/2015/04/23/101184-greatmartyr-victory-bearer-and-wonderworker-george
http://www.santiebeati.it/dettaglio/26850

 https://www.johnsanidopoulos.com/2012/04/saints-gerontius-and-polychronia.html
https://doxologia.ro/sfantul-mare-mucenic-gheorghe-purtatorul-de-biruinta
 




Troparion — Tone 4

You were bound for good deeds, O martyr of Christ: George; / by faith you conquered the torturer’s godlessness. / You were offered as a sacrifice pleasing to God; / thus you received the crown of victory. / Through your intercessions, forgiveness of sins is granted to all.

Kontakion — Tone 4

God raised you as his own gardener, O George, / for you have gathered for yourself the sheaves of virtue. / Having sown in tears, you now reap with joy; / you shed your blood in combat and won Christ as your crown. / Through your intercessions, forgiveness of sins is granted to all.
 
 
 
 
 





23 APRILE
SINASSARIO
IL 23 DI QUESTO STESSO MESE, MEMORIA DEL SANTO MEGALOMARTIRE  GIORGIO, IL TRIONFATORE.
LO STESSO GIORNO, MEMORA DELLA SANTA MARTIRE POLICRONIA, MADRE DEL SANTO MEGALOMARTIRE GIORGIO.
LO STESSO GIORNO, MEMORI DEL SANTO MARTIRE ATANASIO, UCCISO CON LA SPADA.
LO STESSO GIORNO, MEMORIA DEI SANTI MARTIRI ANATOLIO E PROTOLEONE, I SOLDATI.
LO STESSO GIORNO, MEMORIA DEL SANTO MARTIRE GLICERIO, IL CONTADINO.
LO STESSO GIORNO, MEMORIA DEI SANTI MARTIRI DONATO E TERINO, CH SUBIRONO IL MARTIRIO IN EPIRO AL TEMPO DELLA PERSECUZIONE DI DECIO.
LO STESSO GIORNO, MEMORIA DEL SANTO MARTIRE VALERIO.
LO STESSO GIORNO, MEMORIA DEL NOSTRO SANTO PADRE GIORGIO, DI RUSSIA.
LO STESSO GIORNO, MEMORIA DEL SANTO NEOMARTIRE GIORGIO DI CIPRO, CHE SUBì IL MARTIRIO PER MANO DEI TURCHI NEL 1752.
LO STESSO GIORNO, MEMORIA DEL SANTO NEOMARTIRE LAZZARO DI BULGARIA, CHE LOTTO  A PERGAMO NEL 1802.
PER LA LORO SANTA INTERCESSIONE, O DIO, ABBI PIETA   DI NOI E SALVACI.
AMIN.






SAN GIORGIO, IL TRIONFATORE

STICHIRA’ PROSOMIA. TONO 4. DELLO STUDITA.
ACCLAMIAMO SPIRITUALMENTE, FRATELLI, L’ACCIAIO SPIRITUALE DELLA COSTANZA, IL CELEBRATO MARTIRE GIORGIO, CHE I PERICOLI HANNO FOGGIATO, ARDENTE PER CRISTO, E I TORMENTI HANNO TEMPRATO, MENTRE PENE MULTIFORMI NE HANNO CONSUMATO IL CORPO, PER NATURA CORRUTTIBILE: L’AMORE VINCEVA INFATTI LA NATURA, PERSUADENTO L’AMANTE A PASSARE, TRAMITE LA MORTE, ALL’AMATO CRISTO DIO, SALVATORE DELLE NOSTRE ANIME.

APOLYTIKION. TONO 4
COME LIBERATORE DEI PRIGIONIERI, PROTETTORE DEI POVERI, MEDICO DEGLI INFERMI, DIFENSORE DEI RE, O MEGALOMARTIRE GIORGIO TRIONFATORE, INTERCEDI PRESSO IL CRISTO DIO PER LA SALVEZZ DELLE ANIME NOSTRE.

KONDAKION. TONO 4. Tu che volontariamente.
QUALE NOBILISSIMO COLTIVATORE  DELLA PIETA’, HAI DIMOSTRATO DI ESSERE STATO COLTIVATO DA DIO, PERCHE’ TI SEI FATTO UN RACCOLTO DI COVONI DI VIRTU’. TU INFATTI, DOPO AVER SEMINATO TRA LE LACRIME, MIETI CON LETIZIA. HAI LOTTATO NEL SANGUE, ED HAI OTTENUTO IL CRISTO, E CON LA TUA INTERCESSIONE, O SANTO, A TUTTI DONI IL PERDONO DELLE COLPE.

EXAPOSTILARION. TONO 2.  Con i discepoli conveniamo

HA BRILLATO PER NOI COME PRIMAVERA LA FULGIDA E DIVINA RESURREZIONE DEL SOVRANO, CHE DALLA TERRA CI FA PASSARE  ALLA PASQUA CELESTE. CON ESSA RIFULGE LA MEMORIA LUMINOSA DEL  GLORIOSISSIMO MARTIRE GIORGIO, E NOI CON GIOIA LA CELEBRIAMO PER OTTENERE LA DIVINA GRAZIA DAL CRISTO SALVATORE.

martedì 21 aprile 2015

del 22 aprile






Apostle and Evangelist Luke of the Seventy

IL 22 DI QUESTO STESSO MESE, MEMORIA DEL NOSTRO SANTO PADRE TEODORO IL SICEOTA, VESCOVO DI ANASTASIOPOLI.


APOLITIKION. TONO 4
CONOSCIUTO COME SANTIFICATO SIN DALLE FASCE, E DIVENUTO RICOLMO DI CARISMI, CON I TUOI PRODIGI HAI ILLUMINATO IL MONDO, E HAI BANDITO I TEMPLI DEI DEMONI, O SACERDOTE TEODORO: IMPLORA DUNQUE IL SIGNORE PER NOI.


KONDAKION. TONO 3. La Vergine oggi

SALITO SULLE VIRTU’ COME SU CARRO DI FUOCO, O TEOFORO, SEI ASCESO ALLE CELESTI DIMORE, VIVENDO COME ANGELO TRA GLI UOMINI, E FACENDO CORO, UOMO, CON GLI ANGELI: SEI COSI’ DIVENUTO DIVINO VASO DI PRODIGI, O TEODORO


Troparion — Tone 2

You were known to be sanctified from your earliest infancy. / You were revealed to be filled with grace. / You enlightened the world with miracles / and drove away a multitude of demons, holy hierarch Theodore. / Therefore, pray to the Lord for us.

Kontakion — Tone 3

Mounting upon the virtues as upon a fiery chariot, / you ascended to the heavenly mansions, God-bearing Theodore. / You lived with men like an angel, / and as a man you joined the angelic choir. / Therefore, Venerable Father, you have been shown to be a divine vessel of miracles.

LO STESSO GIORNO, MEMORIA DEL SANTO APOSTOLO NATANAELE, UNO DEI SETTANTA.
LO STESSO GIORNO, MEMORIA DEL SANTO MARTIRE NEARCO, CHE SUBI’ IL MARTIRIO CON IL FUOCO, AL TEMPO DELL’IMPERATORI DECIO E  VALERIANO.
LO STESSO GIORNO, MEMORIA DEL NOSTRO PADRE TRA I SANTI GAIO, VESCOVO DI ROMA.
LO STESSO GIORNO, MEMORIA DEL SANTO IEROMARTIRE PLATONE, VESCOVO DI BANIA LUKA, IN SERBIA.
PER LA LORO SANTA INTERCESSIONE. O DIO, ABBI PIETA’ DI NOI E SALVACI.
AMIN

domenica 19 aprile 2015

del 20 aprile



san Massimo e san Teodoro Trichinas Russia centrale tardo XVII secolo tempera su tavola127,7 x 95,7 cm
SINASSARIO

IL 20 DI QUESTO STESSO MESE, MEMORIA DEL NOSTRO SANTO PADRE TEODORO TRICHINAS.



STICHIRA’ PROSOMIA. TONO PL. 4. O straordinario prodigio.

 SANTO PADRE TEODORO, TI SEI OFFERTO A DIO  QUALE ELETTO DONO, PROCURANDOTI L’ESERCIZIO DI VEGLIE DI NOTTI INTERE, CARTITA’, DIVINA MEDITAZIONE, PROFONDA UMILTA’, SPERANZA, FEDE, PUREZZA, SOMMA COMPASSONE, VERA CONTINENZA, E LA PREGHIRA CHE  TI HA RESO COLONNA FULGIDISSIMA.

TEODORO , PADRE DI MENTE DIVINA, STUDIANTOTI CON PIO SENTIMENTO DI RIVESTIRE L’ABITO VERO, LA VESTE DELLA SALVEZZA, NON CESSAVI DI PROTEGGERE  SEMPRE LA TUA POVERA CARNE CON CENCI FATTI DI PELI, ED HAI COSI’ SCOPERTO LE MACCHINAZONI DI COLUI CHE CI HA SPOGLIATI, RINVIGORIO DALLA FORZA DELLO SPIRITO DIVINO.

AL NOSTRO DIO PER NOI INCARNATO DA MADRE TUTTASANTA  , E DIVENUTO POVERO PER NOI, TU POVERO IN SPIRITO,  HAI OFFERTO TE STESSO , COME SACRIFICIO VIVENTE,  COME OLOCAUSTICO E DONO PREZIOSO, O BEATISSIMO: HAI PERCIO’  OTTENUTO IL DILETO DEI CIELI.
INTERCEDI SEMPRE, TE NE PREGIAMO, PERCHE’ EGLI CI FACCIA MISERICORDIA  
 


Troparion — Tone 3

Holy Father Theodore, / you were a temple of abstinence and a vessel of dispassion; / you served God by your works, / and were found worthy of His gifts. / Now pray to Christ our God to grant us His great mercy.

Kontakion — Tone 2

God-bearing Theodore, / treasury of virtue, storehouse of grace / and adornment of monks; / pray for the forgiveness of our sins and for our salvation, / for you are the protector of the faithful.




LO STESSO GIORNO, MEORIA DEL SANTO APOSTOLO ZACCHEO.
LO STESSO GIORNO, MEMORIA DEI SANTI MARTIRI ACHINDINO, ANTONINO, VTTORE, ZOTICO, THEONA, CESARIO, SEVERIANO E CRISTOFORO.
LO STESSO GIORNO, MEMORIA DEL NOSTRO PADRE TRA I SANTI TEOTIMO, VESCOVO DI TOMIS, IN ROMANIA.
LO STESSO GIORNO, MEMORIA DEL NOSTRO PADRE TRA I SANTI ANASTASIO IL SINAITA, VESCOVO DI ANTIOCHIA.
LO STESSO GIORNO, MEMORIA DEL NOSTRO SANTO PADRE GIOVANNI IL PALEOLAVRITA.
LO STESSO GIORNO, MEMORIA DEL NOSTRO SANTO PADRE ATANASIO, DELLE METEORE, KTITOR  DEL SACRO MONASTRO DELLA GRANDE METEORA.
LO STESSO GIORNO, MEMORIA DEL NOSTRO SANTO PADRE IOASAF, IL METEORITA. ALTRO KTIOR DEL MONASTERO DELLA GRANDE METEORA.
LO STESSO GIORNO, MEMORIA DEL NOSTRO SANTO PADRE ALESSANDRO, DELLA RUSSIA.
LO STESSO GIORNO, MEMORIA DEL SANTO MARTIRE GABRIELE, IN POLONIA.
PER LA LORO SANTA INTERCESSIONE, O DIO, ABBI PIETA’ DI NOI E SALVACI.
AMIN