sabato 17 dicembre 2016

Domenica prima del Natale - Si fa memoria di tutti i padri che dall’inizio del mondo si sono resi graditi a Dio, da Adamo sino a Giuseppe, sposo della Santissima Theotokos.-le dimanche qui précède la Nativité, c'est-à-dire entre le 18 et le 24 décembre, fête de la GENEALOGIE de Notre Seigneur Jésus-Christ, en commémorant tous ceux qui, depuis Adam jusqu'à Joseph le Fiancé de la Mère de Dieu, ont annoncé la venue dans la chair du Fils de Dieu par leurs oeuvres ou leurs paroles. On leur associe aussi les Justes et les Prophetes











nella Liturgia


Tropaire des Pères dans la Foi, t.2 :
Combien sont sublimes les entreprises de la Foi !+ Les trois jeunes gens exultaient dans la fournaise comme dans les eaux du repos ; / et le prophète Daniel dans la fosse avec les lions semblait le pâtre du troupeau.// Par leurs prières/ sauve nos âmes, ô Christ notre Dieu !//

Tropaire de l’avant fête de Noël, t. 4 :

Prépare-toi, Bethléem:/ pour tout homme s’ouvre l’Eden ; // pare-toi, Ephrata:/ en la grotte la Vierge fait fleurir l’arbre de vie ; // son propre sein devient le mystique Paradis où pousse l’arbre divin dont ceux qui en mangeront/ vivront au lieu de mourir comme Adam:// le Christ vient au monde/ pour relever son image déchue. Gloire…

 Kondakion des Pères dans la Foi, t.6 :

Jeunes gens trois fois heureux, + vous n’avez pas vénéré l’image faite de main d’homme, / mais, fortifiés par l’ineffable présence de Dieu, dans la fournaise de feu vous l’avez glorifié.// Au milieu de la flamme irrésistible vous tenant, + vous avez invoqué le vrai Dieu:/ « Hâte-Toi de venir à notre aide, Seigneur, en ta miséricorde et ton amour, car tout ce que Tu veux, Tu le fais ! »// Et maintenant…

Kondakion de l’avant-fête de Noël, t.3 :

La Vierge en ce jour se prépare à enfanter ineffablement/ en une grotte le Verbe qui précède les siècles.// Terre entière, à cette nouvelle, chante et danse !+ Glorifie avec les anges et les bergers celui qui a voulu devenir un enfant nouveau-né, / le Dieu qui précède les siècles !/



Apostolo- prima del Natale (Eb 11, 9-10; 32-40)

Ebrei 11

8 Per fede Abraamo, quando fu chiamato, ubbidì, per andarsene in un luogo che egli doveva ricevere in eredità; e partì senza sapere dove andava. 9 Per fede soggiornò nella terra promessa come in terra straniera, abitando in tende, come Isacco e Giacobbe, eredi con lui della stessa promessa, 10 perché aspettava la città che ha le vere fondamenta e il cui architetto e costruttore è Dio.
11 Per fede anche Sara, benché fuori di età, ricevette forza di concepire, perché ritenne fedele colui che aveva fatto la promessa. 12 Perciò, da una sola persona, e già svigorita, è nata una discendenza numerosa come le stelle del cielo, come la sabbia lungo la riva del mare che non si può contare.
13 Tutti costoro sono morti nella fede, senza ricevere le cose promesse, ma le hanno vedute e salutate da lontano, confessando di essere forestieri e pellegrini sulla terra. 14 Infatti, chi dice così dimostra di cercare una patria; 15 e se avessero avuto a cuore quella da cui erano usciti, certo avrebbero avuto tempo di ritornarvi! 16 Ma ora ne desiderano una migliore, cioè quella celeste; perciò Dio non si vergogna di essere chiamato il loro Dio, poiché ha preparato loro una città.
17 Per fede Abraamo, quando fu messo alla prova, offrì Isacco; egli, che aveva ricevuto le promesse, offrì il suo unigenito. 18 Eppure Dio gli aveva detto: «È in Isacco che ti sarà data una discendenza». 19 Abraamo era persuaso che Dio è potente da risuscitare anche i morti; e riebbe Isacco come per una specie di risurrezione.

20 Per fede Isacco benedisse Giacobbe ed Esaù anche riguardo a cose future.
21 Per fede Giacobbe, morente, benedisse ciascuno dei figli di Giuseppe e adorò appoggiandosi in cima al suo bastone.
22 Per fede Giuseppe, quando stava per morire, fece menzione dell'esodo dei figli d'Israele e diede disposizioni circa le sue ossa.

23 Per fede Mosè, quando nacque, fu tenuto nascosto per tre mesi dai suoi genitori, perché videro che il bambino era bello, e non ebbero paura dell'editto del re. 24 Per fede Mosè, fattosi grande, rifiutò di essere chiamato figlio della figlia del faraone, 25 preferendo essere maltrattato con il popolo di Dio, che godere per breve tempo i piaceri del peccato; 26 stimando gli oltraggi di Cristo ricchezza maggiore dei tesori d'Egitto, perché aveva lo sguardo rivolto alla ricompensa. 27 Per fede abbandonò l'Egitto, senza temere la collera del re, perché rimase costante, come se vedesse colui che è invisibile. 28 Per fede celebrò la Pasqua e fece l'aspersione del sangue affinché lo sterminatore dei primogeniti non toccasse quelli degli Israeliti.
29 Per fede attraversarono il mar Rosso su terra asciutta, mentre gli Egiziani che tentarono di fare la stessa cosa furono inghiottiti.

30 Per fede caddero le mura di Gerico dopo che gli Israeliti vi ebbero girato attorno per sette giorni.
31 Per fede Raab, la prostituta, non perì con gli increduli, avendo accolto con benevolenza le spie.
32 Che dirò di più? Poiché il tempo mi mancherebbe per raccontare di Gedeone, Barac, Sansone, Iefte, Davide, Samuele e dei profeti, 33 i quali per fede conquistarono regni, praticarono la giustizia, ottennero l'adempimento di promesse, chiusero le fauci dei leoni, 34 spensero la violenza del fuoco, scamparono al taglio della spada, guarirono da infermità, divennero forti in guerra, misero in fuga eserciti stranieri. 35 Ci furono donne che riebbero per risurrezione i loro morti; altri furono torturati perché non accettarono la loro liberazione, per ottenere una risurrezione migliore; 36 altri furono messi alla prova con scherni, frustate, anche catene e prigionia. 37 Furono lapidati, segati, uccisi di spada; andarono attorno coperti di pelli di pecora e di capra; bisognosi, afflitti, maltrattati 38 (di loro il mondo non era degno), erranti per deserti, monti, spelonche e per le grotte della terra. 39 Tutti costoro, pur avendo avuto buona testimonianza per la loro fede, non ottennero ciò che era stato promesso. 40 Perché Dio aveva in vista per noi qualcosa di meglio, in modo che loro non giungessero alla perfezione senza di noi.
Vangelo- prima del Natale (Mt 1,16-24, Mt 1-25)

Matteo 1,1-25


1 Genealogia di Gesù Cristo, figlio di Davide, figlio di Abraamo.
2 Abraamo generò Isacco; Isacco generò Giacobbe; Giacobbe generò Giuda e i suoi fratelli; 3 Giuda generò Fares e Zara da Tamar; Fares generò Esrom; Esrom generò Aram; 4 Aram generò Aminadab; Aminadab generò Naasson; Naasson generò Salmon; 5 Salmon generò Boos da Raab; Boos generò Obed da Rut; Obed generò Iesse, 6 e Iesse generò Davide, il re.
Davide generò Salomone da quella che era stata moglie di Uria; 7 Salomone generò Roboamo; Roboamo generò Abia; Abia generò Asa; 8 Asa generò Giosafat; Giosafat generò Ioram; Ioram generò Uzzia; 9 Uzzia generò Ioatam; Ioatam generò Acaz; Acaz generò Ezechia; 10 Ezechia generò Manasse; Manasse generò Amon; Amon generò Giosia; 11 Giosia generò Ieconia e i suoi fratelli al tempo della deportazione in Babilonia.
12 Dopo la deportazione in Babilonia, Ieconia generò Salatiel; Salatiel generò Zorobabele; 13 Zorobabele generò Abiud; Abiud generò Eliachim; Eliachim generò Azor; 14 Azor generò Sadoc; Sadoc generò Achim; Achim generò Eliud; 15 Eliud generò Eleàzaro; Eleàzaro generò Mattan; Mattan generò Giacobbe; 16 Giacobbe generò Giuseppe, il marito di Maria, dalla quale nacque Gesù, che è chiamato Cristo.
17 Così, da Abraamo fino a Davide sono in tutto quattordici generazioni; da Davide fino alla deportazione in Babilonia, quattordici generazioni; e dalla deportazione in Babilonia fino a Cristo, quattordici generazioni.
18 La nascita di Gesù Cristo avvenne in questo modo.
Maria, sua madre, era stata promessa sposa a Giuseppe e, prima che fossero venuti a stare insieme, si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. 19 Giuseppe, suo marito, che era uomo giusto e non voleva esporla a infamia, si propose di lasciarla segretamente. 20 Ma mentre aveva queste cose nell'animo, un angelo del Signore gli apparve in sogno, dicendo: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua moglie; perché ciò che in lei è generato, viene dallo Spirito Santo. 21 Ella partorirà un figlio, e tu gli porrai nome Gesù, perché è lui che salverà il suo popolo dai loro peccati».
22 Tutto ciò avvenne, affinché si adempisse quello che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta:
23 «La vergine sarà incinta e partorirà un figlio,
al quale sarà posto nome Emmanuele
»,
che tradotto vuol dire: «Dio con noi».
24 Giuseppe, destatosi dal sonno, fece come l'angelo del Signore gli aveva comandato e prese con sé sua moglie; 25 e non ebbe con lei rapporti coniugali finché ella non ebbe partorito un figlio; e gli pose nome Gesù.
 
 Homélie : la généalogie valorise la réalité historique de la communauté humaine et familiale. Celle-ci s’inscrit dans le temps et le transfigure. Spécialement pour la mentalité biblique, le temps est consacré par la promesse et son accomplissement. Le temps est transfiguré par la parole de Dieu qui promet, qui annonce, et qui, finalement, se fait chair. De génération en génération, les hommes assument un temps qui appartient à Dieu et dans lequel Celui-ci accomplit sa volonté et ses desseins. La généalogie illustre la fidélité de Dieu à son peuple. Elle fortifie la mémoire, le sens de l’origine et du principe de tout. La généalogie est associée intimement à la cosmologie, à l’apparition de la création et à son devenir. Car lacréation n’existe ni en dehors de Dieu ni en dehors des hommes. Seul Melchisédech est sans généalogie…
 
 
 http://www.ortodossia.it/w/media/com_form2content/documents/c17/a2696/f255/Domenica%2018.12.2016-%20Domenica%20prima%20del%20Natale.pdf
 
 https://www.sagesse-orthodoxe.fr/wp-content/uploads/2016/11/669-Ordo-du-18-d%C3%A9cembre-2016.pdf
 
 
 http://www.episcopia-italiei.it/diocesioortodossa/wwwroot/merinde/2016/DOMENICA%20PRIMA%20DI%20NATALE.pdf



 
 
 

sabato 10 dicembre 2016

DOMENICA DEI SANTI PROGENITORI DEL NOSTRO SIGNORE E DIO GESU CRISTO,vissuti prima e sotto la legge







Alla Divina Liturgia 



Tropaire des saints ancêtres, t. 2 :

 Par la Foi Tu as justifié tes ancêtres, Seigneur, + par eux Tu épousas d’avance / l’Église des nations. // Ils se trouvent comblés de gloire et de fierté + à cause de l’illustre fruit de leur lignée, / qui sans semence t’enfanta. // Par leurs prières, ô Christ notre Dieu, / fais que nos âmes reçoivent le salut. //

Gloire…

Kondakion des saints ancêtres, t. 6 :

Jeunes gens trois fois heureux, + vous n’avez pas vénéré l’image faite de main d’homme, + mais, fortifiés par l’ineffable présence de Dieu, / dans la fournaise de feu vous l’avez glorifié. // Au milieu de la flamme irrésistible vous tenant, + vous avez invoqué le vrai Dieu : « Hâte-Toi de venir à notre aide, Seigneur, + en ta miséricorde et ton amour, / car tout ce que Tu veux, Tu le fais ! »//

Et maintenant… Kondakion de l’avant-fête de Noël, t. 3 :


La Vierge en ce jour se prépare à enfanter ineffablement/ en une grotte le Verbe qui précède les siècles.// Terre entière, à cette nouvelle, chante et danse !+ Glorifie avec les anges et les bergers celui qui a voulu devenir un enfant nouveau-né, / le Dieu qui précède les siècles !//


APOLYTIKION DEI PROGENITORI. TONO 2


HAI GIUSTIFICATO CON LA FEDE I PROGENITORI, * ATTIRANDO A TE, TRAMITE LORO,* LA CHIESA DELLE GENTI.* SI VANTANO NELLA GLORIA I SANTI,* PERCHE’ DAL LORO SEME* PROCEDE UN FRUTTO INSIGNE:* COLEI CHE SENZA SEME HA PARTORITO.* PER LE LORO SUPPLICHE ,* O CRISTO, SALVA LE NOSTRE ANIME
KONDAKION ( DEI PROGENITORI) . TONO 2. AFTOMELON. SALMO DELL’UMILE ROMANO.
ESSENDOSI RIFIUTATI DI VENERARE* UN’IMMAGINE DIPINTA DA MANO D’UOMO,* RIVESTITI COME DI CORAZZA* DELL’ESSENZA NON DIPINTA,* O TRE BEATI,* SIETE STATI GLORIFICATI NELL’ARENA DEL FUOCO;* STANDOVENE IN MEZZO ALLA FIAMMA INSOSTENIBILE, * INVOCA TE DIO:* AFFRETTATI, O PIETOSO,* VIENI PRESTO IN NOSTRO AIUTO,* NELLA TUA MISERICORDIA, * POICHE’ SE TU LO VUOI, PUOI. 





Apostolo- dei Progenitori (Col 3, 4-11)

Colossesi 3,4-11

4 Quando Cristo, la vita nostra, sarà manifestato, allora anche voi sarete con lui manifestati in gloria.

5 Fate dunque morire ciò che in voi è terreno: fornicazione, impurità, passioni, desideri cattivi e cupidigia, che è idolatria. 6 Per queste cose viene l'ira di Dio sugli uomini ribelli. 7 E così camminaste un tempo anche voi, quando vivevate in esse. 8 Ora invece deponete anche voi tutte queste cose: ira, collera, malignità, calunnia; e non vi escano di bocca parole oscene.
9 Non mentite gli uni agli altri, perché vi siete spogliati dell'uomo vecchio con le sue opere 10 e vi siete rivestiti del nuovo, che si va rinnovando in conoscenza a immagine di colui che l'ha creato. 11 Qui non c'è Greco o Giudeo, circoncisione o incirconcisione, barbaro, Scita, schiavo, libero, ma Cristo è tutto e in tutti

Vangelo della XI settimana di Luca (Lc 14,16-24, Mt 22,14)

Luca 14,16-24

16 Gesù gli disse: «Un uomo preparò una gran cena e invitò molti; 17 e all'ora della cena, mandò il suo servo a dire agli invitati: "Venite, perché tutto è già pronto". 18 Tutti insieme cominciarono a scusarsi. Il primo gli disse: "Ho comprato un campo e ho necessità di andarlo a vedere; ti prego di scusarmi". 19 Un altro disse: "Ho comprato cinque paia di buoi e vado a provarli; ti prego di scusarmi". 20 Un altro disse: "Ho preso moglie, e perciò non posso venire". 21 Il servo tornò e riferì queste cose al suo signore. Allora il padrone di casa si adirò e disse al suo servo: "Va' presto per le piazze e per le vie della città, e conduci qua poveri, storpi, ciechi e zoppi". 22 Poi il servo disse: "Signore, si è fatto come hai comandato e c'è ancora posto". 23 Il signore disse al servo: "Va' fuori per le strade e lungo le siepi e costringili a entrare, affinché la mia casa sia piena.24 Perché io vi dico che nessuno di quegli uomini che erano stati invitati, assaggerà la mia cena"».

Matteo 22,14

Poiché molti sono i chiamati, ma pochi gli eletti».
Documentazione consultata
http://www.sagesse-orthodoxe.fr/wp-content/uploads/2015/12/610-Ordo-du-13-d%C3%A9cembre-20151.pdf

http://www.ortodossia.it/w/media/com_form2content/documents/c17/a2670/f255/Domenica%2011.12.2016-%20Domenica%20XI%20di%20Luca-Progenitori.pdf






http://www.episcopia-italiei.it/diocesioortodossa/wwwroot/merinde/2016/XXVIII%20%20DOMENICA%20DOPO%20LA%20PENTECOSTE.pdf



sabato 3 dicembre 2016

Domenica del Vangelo della guarigione di sabato della donna rattrappita Domenica X del Vangelo di Luca -

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 Domenica del Vangelo della guarigione  di sabato della donna rattrapita 


Vangelo- della X Domenica di Luca  


Luca 13,10-17

10 Gesù stava insegnando di sabato in una sinagoga. 11 Ecco una donna, che da diciotto anni aveva uno spirito che la rendeva inferma, ed era tutta curva e assolutamente incapace di raddrizzarsi. 12 Gesù, vedutala, la chiamò a sé e le disse: «Donna, tu sei liberata dalla tua infermità». 13 Pose le mani su di lei, e nello stesso momento ella fu raddrizzata e glorificava Dio. 14 Or il capo della sinagoga, indignato che Gesù avesse fatto una guarigione di sabato, disse alla folla: «Ci sono sei giorni nei quali si deve lavorare; venite dunque in quelli a farvi guarire, e non in giorno di sabato». 15 Ma il Signore gli rispose: «Ipocriti, ciascuno di voi non scioglie, di sabato, il suo bue o il suo asino dalla mangiatoia per condurlo a bere? 16 E questa, che è figlia di Abraamo, e che Satana aveva tenuto legata per ben diciotto anni, non doveva essere sciolta da questo legame in giorno di sabato?» 17 Mentre diceva queste cose, tutti i suoi avversari si vergognavano, e la moltitudine si rallegrava di tutte le opere gloriose da lui compiute


Lettura Apostolica della 27.ma Domenica dopo Pentecoste


Lettera  agli Ebrei  13,17-21

Ebrei 13,17-21

17 Ubbidite ai vostri conduttori e sottomettetevi a loro, perché essi vegliano per le vostre anime come chi deve renderne conto, affinché facciano questo con gioia e non sospirando; perché ciò non vi sarebbe di alcuna utilità.


18 Pregate per noi; infatti siamo convinti di avere una buona coscienza, e siamo decisi a condurci onestamente in ogni cosa. 19 Ma ancor più vi esorto a farlo, affinché io vi sia restituito al più presto.
20 Or il Dio della pace che in virtù del sangue del patto eterno ha tratto dai morti il grande pastore delle pecore, il nostro Signore Gesù, 21 vi renda perfetti in ogni bene, affinché facciate la sua volontà, e operi in voi ciò che è gradito davanti a lui, per mezzo di Gesù Cristo; a lui sia la gloria nei secoli dei secoli. Amen.


sabato 26 novembre 2016

Domenica del Vangelo del Giovane Ricco(XIII del Vangelo di Luca XXX Dopo Pentecoste)





 

http://www.ortodossiatorino.net/DocumentiSezDoc.php?cat_id=30&id=4035



per le Letture Bibliche Nuovo Testamento per la Divina Liturgia 



Lettera di Paolo ai Colossesi 3:12-16

Rivestitevi, dunque, come eletti di Dio, santi e amati, di sentimenti di misericordia, di benevolenza, di umiltà, di mansuetudine, di pazienza. Sopportatevi gli uni gli altri e perdonatevi a vicenda, se uno ha di che dolersi di un altro. Come il Signore vi ha perdonati, così fate anche voi. Al di sopra di tutte queste cose rivestitevi dell'amore che è il vincolo della perfezione. E la pace di Cristo, alla quale siete stati chiamati per essere un solo corpo, regni nei vostri cuori; e siate riconoscenti.
La parola di Cristo abiti in voi abbondantemente, ammaestrandovi ed esortandovi gli uni gli altri con ogni sapienza, cantando di cuore a Dio, sotto l'impulso della grazia, salmi, inni e cantici spirituali




Luca 18,18-27



18 Uno dei capi lo interrogò, dicendo: «Maestro buono, che devo fare per ereditare la vita eterna?» 19 Gesù gli disse: «Perché mi chiami buono? Nessuno è buono, tranne uno solo, cioè Dio. 20 Tu conosci i comandamenti:Non commettere adulterio; non uccidere; non rubare; non dir falsa testimonianza; onora tuo padre e tua madre». 21 Ed egli rispose: «Tutte queste cose io le ho osservate fin dalla mia gioventù». 22 Gesù, udito questo, gli disse: «Una cosa ti manca ancora: vendi tutto quello che hai, e distribuiscilo ai poveri, e avrai un tesoro nel cielo; poi vieni e seguimi». 23 Ma egli, udite queste cose, ne fu afflitto, perché era molto ricco. 24 Gesù, vedendolo così triste, disse: «Quanto è difficile, per quelli che hanno delle ricchezze, entrare nel regno di Dio! 25 Perché è più facile per un cammello passare attraverso la cruna di un ago, che per un ricco entrare nel regno di Dio». 26 Quelli che udirono dissero: «Chi dunque può essere salvato?» 27 Egli rispose: «Le cose impossibili agli uomini sono possibili a Dio».




 Proposta di Omelia dal sito del Patriarcato di Romania citato(in francese)



Homélie : après l’évangile du Riche insensé, celui du mauvais Riche et de Lazare, et l’exemple de générosité du Samaritain, la richesse est présentée ce dimanche comme un obstacle à jouir de l’amour de Dieu, de la liberté spirituelle, et de cet espace charismatique appelé le Royaume de Dieu, synonyme du Salut, et de la familiarité éternelle du Seigneur. Il y a à cela deux raisons opposées : l’abondance des richesses obsède l’esprit de l’homme par l’inquiétude ; le riche sent ses biens menacés. A l’inverse, la richesse donne quelque fois une telle assurance, une telle suffisance, un tel confort, que l’appétit spirituel, l’intérêt pour le Seigneur et son Royaume s’étiolent. L’inquiétude et l’assurance se disputent le cœur du riche : dans l’un et l’autre cas, Dieu disparaît de l’horizon spirituel de l’homme, soit par manque de foi en lui, soit par pur manque d’intérêt. Mais ce qui ouvre le Royaume au riche c’est l’appauvrissement volontaire (exemple des moines), l’aumône, ou l’offrande faite à Dieu avec action de grâces. Le riche entrera dans le Royaume s’il reçoit du Seigneur la grâce de la gratitude !


altra omelia sempre in francese

 https://www.sagesse-orthodoxe.fr/wp-content/uploads/2016/11/666-Ordo-du-27-novembre-2016.pdf





 

sabato 19 novembre 2016

Domenica IX di Luca-XXVI dopo Pentecoste -

 

 

TYPIKON DELLA  IX DOMENICA del Vangelo di Luca-XXVI Dopo Pentecoste










Lettura dall’epistola di Paolo agli Efesini (5, 8-19) 

Efesini 5,8-19

8 Perciocchè già eravate tenebre, ma ora siete luce nel Signore; camminate come figliuoli di luce 9 (poichè il frutto dello Spirito è in ogni bontà, e giustizia, e verità), 10 provando ciò che è accettevole al Signore. 11 E non partecipate le opere infruttuose delle tenebre, anzi più tosto ancora riprendetele. 12 Perciocchè egli è disonesto pur di dire le cose che si fanno da coloro in occulto. 13 Ma tutte le cose, che sono condannate sono manifestate dalla luce; perciocchè tutto ciò che è manifestato è luce. 14 Perciò dice: Risvegliati, tu che dormi, e risorgi da' morti, e Cristo ti risplenderà. 15 Riguardate adunque come voi camminate con diligente circospezione; non come stolti, ma come savi; 16 ricomperando il tempo, perciocchè i giorni sono malvagi. 17 Perciò, non siate disavveduti, ma intendenti qual sia la volontà del Signore. 18 E non v'inebbriate di vino, nel quale vi è dissoluzione; ma siate ripieni dello Spirito; 19 parlando a voi stessi con salmi, ed inni, e canzoni spirituali, cantando, e salmeggiando col cuor vostro al Signore.



Vangelo: Domenica IX, di Luca (Lc. 12,16-21)

16 Ed egli disse loro una parabola: Le possessioni d'un uomo ricco fruttarono copiosamente. 17 Ed egli ragionava fra sè medesimo, dicendo: Che farò? poichè io non ho ove riporre i miei frutti. 18 Poi disse: Questo farò: io disfarò i miei granai, e ne edificherò di maggiori, e quivi riporrò tutte le mie entrate, e i miei beni. 19 E dirò all'anima mia: Anima, tu hai molti beni, riposti per molti anni, quietati, mangia, bevi, e godi. 20 Ma Iddio gli disse: Stolto, questa stessa notte, l'anima tua ti sarà ridomandata; e di cui saranno le cose che tu hai apparecchiate? 21 Così avviene a chi fa tesoro a sè stesso, e non è ricco in Dio.




Testo di una breve omelia in francese da

http://www.sagesse-orthodoxe.fr/wp-content/uploads/2015/11/607-Ordo-du-22-novembre-2015.pdf

Homélie.
L’épîtrenous avertit : « Prenez donc bien garde à votre conduite » ; et l’évangile nous montre ce qui se passe dans l’esprit de l’homme. Les deux constituent un enseignement pour ce temps de l’Avent ou Carême de Noël. Il nous est conseillé de surveiller notre comportement, nos actes, tout ce qui paraît à l’extérieur ; mais il nous est suggéré de veiller à nos pensées et à tout ce qui occupe notre esprit. Nous faisons des projets (« il se demandait en lui-même », « il se dit ») qui sont à courte vue, souvent purement matériels. Ayons conscience des pensées qui habitent notre esprit : elles ne sont peut-être pas perverses ( !), mais elles sont peut-être vaines, la vie étant si courte… Ayons également conscience que Dieu nous parle ; Il parle à notre cœur. Ecoutons ce que le Seigneur nous dit (« insensé ! Cette nuit même… »). Souvent nous ne sommes pas bien conscients des paroles que le Seigneur nous adresse. Cela peut constituer un programme pour ce temps : être attentif ; écouter ce que Dieu nous dit. Ne disons pas que Dieu ne nous parle pas : disons plutôt que nous ne savons pas encore l’écouter. Disons cela à nos enfants. Comme le jeune Samuel, apprenons-leur à reconnaître l’appel qui leur est adressé et à répondre comme cet enfant : « parle, Seigneur, ton serviteur écoute ! ». Le temps de l’Avent est fait pour s’intérioriser, alors que la société civile nous invite à sortir de nous-mêmes. Il y a un temps pour sortir et faire la fête – il sera temps dans la fête ellemême ; il y a un temps pour être à l’intérieur de soi, dans la grotte, dans le Bethléem de son propre cœur, pour y accueillir la parole de Dieu, peut-être sous une forme minuscule, mais capable toutefois de grandir si nous lui faisons une place, même très modeste, mais sincère et pure. Tel est l’enseignement concernant les pensées. Certaines viennent de notre propre fond ; d’autres du Malin ; mais certaines, les plus utiles, viennent de Dieu lui-même.

 




sabato 12 novembre 2016

Domenica del Vangelo del Buon Samaritano-XXV dopo Pentecoste-VIII del Vangelo di Luca


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dal Vangelo di Luca (10, 25-37).

Ed ecco, un dottore della Legge si alzò per metterlo alla prova e chiese: «Maestro, che cosa devo fare per ereditare la vita eterna?». Gesù gli disse: «Che cosa sta scritto nella Legge? Come leggi?». Costui rispose: «Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente, e il tuo prossimo come te stesso». Gli disse: «Hai risposto bene; fa’ questo e vivrai».
Ma quello, volendo giustificarsi, disse a Gesù: «E chi è mio prossimo?». Gesù riprese: «Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico e cadde nelle mani dei briganti, che gli portarono via tutto, lo percossero a sangue e se ne andarono, lasciandolo mezzo morto. Per caso, un sacerdote scendeva per quella medesima strada e, quando lo vide, passò oltre. Anche un levita, giunto in quel luogo, vide e passò oltre. Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto, vide e ne ebbe compassione. Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi lo caricò sulla sua cavalcatura, lo portò in un albergo e si prese cura di lui. Il giorno seguente, tirò fuori due denari e li diede all’albergatore, dicendo: “Abbi cura di lui; ciò che spenderai in più, te lo pagherò al mio ritorno”. Chi di questi tre ti sembra sia stato prossimo di colui che è caduto nelle mani dei briganti?». Quello rispose: «Chi ha avuto compassione di lui». Gesù gli disse: «Va’ e anche tu fa’ così».





Lettura Apostolica alla Divina Liturgia 

nel  typikòn della Sacra Arcidiocesi Ortodossa di Italia e Malta per il 13 Novembre 2016

 

Ebrei 7,26- 8,2

A noi infatti occorreva un tale sommo sacerdote, che fosse santo, innocente, immacolato, separato dai peccatori ed elevato al di sopra dei cieli,27 che non ha bisogno ogni giorno, come quei sommi sacerdoti, di offrire sacrifici prima per i propri peccati e poi per quelli del popolo, poiché egli ha fatto questo una volta per tutte, quando offerse se stesso. 28 La legge infatti costituisce come sommi sacerdoti uomini soggetti a debolezza, ma la parola del giuramento, che viene dopo la legge, costituisce il Figlio reso perfetto in eterno.1 Ora il punto essenziale delle cose che stiamo dicendo è questo: noi abbiamo un sommo sacerdote così grande, che si è posto a sedere alla destra del trono della Maestà nei cieli, 2 ministro del santuario e del vero tabernacolo, che ha eretto il Signore e non un uomo.

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nel Typikòn del Patriarcato di Romania per la XXV Domenica dopo Pentecoste 


Efesini 4,1-7


1 Io dunque, il prigioniero per il Signore, vi esorto a camminare nel modo degno della vocazione a cui siete stati chiamati, 2 con ogni umiltà e mansuetudine, con pazienza, sopportandovi gli uni gli altri nell'amore, 3 studiandovi di conservare l'unità dello Spirito nel vincolo della pace. 4 Vi è un unico corpo e un unico Spirito, come pure siete stati chiamati nell'unica speranza della vostra vocazione. 5 Vi è un unico Signore, un'unica fede, un unico battesimo, 6 un Dio unico e Padre di tutti, che è al di sopra di tutti, fra tutti e in voi tutti. 7 Ma a ciascuno di noi è stata data la grazia secondo la misura del dono di Cristo.

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 Buon Samaritano:



sabato 5 novembre 2016

Novembre 2016 Domenica VII di Luca-Vangelo della figlia di Giairo e dell'emoroissa

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Lettura Apostolica nel Typkòn della Sacra Arcidiocesi Italia e Malta del Patriarcato Ecumenico 



Galati 1,11-19

11 Ora, fratelli, vi faccio sapere che l'evangelo, che è stato da me annunziato, non è secondo l'uomo, 12 poiché io non l'ho ricevuto né imparato da nessun uomo, ma l'ho ricevuto per una rivelazione di Gesù Cristo. 13 Avete infatti udito quale fu un tempo la mia condotta nel giudaismo, come perseguitavo con grande ferocia la chiesa di Dio e la devastavo. 14 E progredivo nel giudaismo più di molti coetanei tra i miei connazionali, essendo estremamente zelante nelle tradizioni dei miei padri. 15 Ma quando piacque a Dio, che mi aveva appartato fin dal grembo di mia madre e mi ha chiamato per la sua grazia, 16 di rivelare in me suo Figlio, affinché l'annunziassi fra i gentili, io non mi consultai subito con carne e sangue, 17 né salii a Gerusalemme da quelli che erano stati apostoli prima di me, ma me ne andai in Arabia e ritornai di nuovo a Damasco. 18 Poi, dopo tre anni, salii a Gerusalemme per andare a vedere Pietro e rimasi con lui quindici giorni. 19 E non vidi alcun altro degli apostoli, se non Giacomo, il fratello del Signore.

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Vangelo- della Domenica VII di Luca (Lc 8, 41-56) 
In quel tempo venne un uomo di nome Giàiro, che era capo della sinagoga. Gettatosi ai piedi di Gesù, lo supplicava di andare a casa sua, perché l’unica figlia che aveva, di circa dodici anni, stava per morire. Mentre Gesù si recava in quel luogo, la folla lo premeva da ogni parte. E parte. E una donna, che soffriva di continue perdite di sangue da dodici anni e che aveva speso l’intero suo patrimonio con i medici, senza che nessuno fosse riuscito a guarirla, gli si avvicinò alle spalle e toccò il lembo del suo mantello: subito il flusso di sangue si arrestò. Gesù disse: Chi mi ha toccato? Tutti negavano. Pietro e quelli che erano con lui dissero: Maestro, la folla ti stringe da ogni parte e ti schiaccia, e dici: “Chi mi ha toccato”? Ma Gesù disse: Qualcuno mi ha toccato: so che una forza è uscita da me. Allora la donna, rendendosi conto che non poteva rimanere nascosta, si fece avanti tremando, si gettò ai suoi piedi e dichiarò davanti a tutto il popolo per quale motivo l’aveva toccato e come era stata subito guarita. Egli le disse: Figlia, la tua fede ti ha salvata. Va’ in pace. Stava ancora parlando, quando arrivò uno dalla casa del capo della sinagoga a dire: Tua figlia è morta, non disturbare più il maestro. Ma Gesù, avendo udito, rispose: Non temere; soltanto abbi fede e sarà salvata. Giunto alla casa, non permise a nessuno di entrare con lui, fuorché a Pietro, Giovanni e Giacomo e al padre e alla madre della fanciulla. Tutti piangevano e si battevano il petto per lei. Ma egli disse: Non piangete: non è morta, ma dorme. Essi lo deridevano, sapendo bene che era morta. Ma egli, prendendole la mano, disse ad alta voce: Fanciulla, àlzati! Il suo spirito ritornò in lei ed ella si alzò all’istante. E ordinò di darle da mangiare. I genitori rimasero sbalorditi, ma egli comandò loro di non raccontare a nessuno dell’accaduto



La variante nel typikòn del Patriarcato di Romania  XXI domenica dopo Pentecoste


Lettura dell’epistola di Paolo agli Efesini (2, 14-22) 
Fratelli, Cristo è la nostra pace, colui che ha fatto dei due un popolo solo, abbattendo il muro di separazione che era frammezzo, cioè l'inimicizia, annullando, per mezzo della sua carne, la legge fatta di prescrizioni e di decreti, per creare in se stesso, dei due, un solo uomo nuovo, facendo la pace, e per riconciliare tutti e due con Dio in un solo corpo, per mezzo della croce, distruggendo in se stesso l'inimicizia. Egli è venuto perciò ad annunziare pace a voi che eravate lontani e pace a coloro che erano vicini. Per mezzo di lui possiamo presentarci, gli uni e gli altri, al Padre in un solo Spirito. Così dunque voi non siete più stranieri né ospiti, ma siete concittadini dei santi e familiari di Dio, edificati sopra il fondamento degli apostoli e dei profeti, e avendo come pietra angolare lo stesso Cristo Gesù. In lui ogni costruzione cresce ben ordinata per essere tempio santo nel Signore; in lui anche voi insieme con gli altri venite edificati per diventare dimora di Dio per mezzo dello Spirito.






Risurrezione della figlia di Giairo, dipinto di Ilya Repin, olio su tela, 229 x 382 cm, San Pietroburgo, Museo di Stato Russo.