La culla è un grido vuoto
lo hanno crocefisso a Gaza
a Beirut gli hanno inchiodato le carni
non si chiamava Gesù ma era carne di Dio
ed un grido si è levato a Ramallah
un grido nel vento nero.
… e alla fine siamo terra
incatenati alla terra
argilla rossa che pretende il cielo
siamo terra e solo terra
Un triste gelido vento soffia a Gaza
lo stesso triste gelido vento di Varsavia
un triste gelido polveroso vento
gemito di Dio tra le macerie di Gaza
lo stesso triste gelido polveroso vento
gemito di Dio tra le macerie di Varsavia.
Da queste mura di notte
Primavera fugge
finestre senza sguardo
e profonde ore senza costrutto
Ho freddo.
Da Gaza si è levato un grido
e Amina piange la figlia massacrata
divorata, la figlia di Amina, dal Principio della Guerra
carne di bambini viscere di bambine
lo stupro non distingue
carne di adolescente carne vecchia
la bomba non distingue
neppure l’oscena raganella
carne di macello che neppure più grida
la morte libera
la speranza tormenta
Domani quando mangerai il pane dei crocefissi
fai Memoria di chi per un sacco di farina
fu da Erode ucciso.
A Gaza si muore
si muore a caso
è una riffa
A Gaza si muore
si muore nel nero
A Gaza si vive come i morti.
Siamo carni appese ai ganci del nulla
che si amano con disperazione.
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