lunedì 16 giugno 2025

Claudio Lupo Tabacco. Lamento per Gaza




La culla è un grido vuoto

lo hanno crocefisso a Gaza

a Beirut gli hanno inchiodato le carni

non si chiamava Gesù ma era carne di Dio

ed un grido si è levato a Ramallah

un grido nel vento nero.

… e alla fine siamo terra

incatenati alla terra

argilla rossa che pretende il cielo

siamo terra e solo terra

Un triste gelido vento soffia a Gaza

lo stesso triste gelido vento di Varsavia 

un triste gelido polveroso vento

gemito di Dio tra le macerie di Gaza

lo stesso triste gelido polveroso vento

gemito di Dio tra le macerie di Varsavia. 

Da queste mura di notte

Primavera fugge

finestre senza sguardo

e profonde ore senza costrutto

Ho freddo. 

Da Gaza si è levato un grido

e Amina piange la figlia massacrata

divorata, la figlia di Amina, dal Principio della Guerra

carne di bambini viscere di bambine

lo stupro non distingue

carne di adolescente carne vecchia

la bomba non distingue

neppure l’oscena raganella 

carne di macello che neppure più grida

la morte libera

la speranza tormenta

Domani quando mangerai il pane dei crocefissi

fai Memoria di chi per un sacco di farina 

fu da Erode ucciso. 

A Gaza si muore

si muore a caso

è una riffa 

A Gaza si muore 

si muore nel nero

A Gaza si vive come i morti.

Siamo carni appese ai ganci del nulla

che si amano con disperazione.

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