mercoledì 20 marzo 2019

Seconda settimana di Quaresima-Ora sesta e Vespri del Mercoledi sera



Lettura biblica per l'Ora sesta

Dal libro del Profeta ISAIA  al capitolo 5 versetti da 16 a  25

16 Ma l'Eterno degli eserciti sarà esaltato nel giudizio, e il Dio santo si mostrerà santo nella giustizia. 17 Allora gli agnelli pascoleranno come nei loro pascoli e gli stranieri divoreranno i campi deserti dei ricchi. 18 Guai a quelli che tirano l'iniquità con corde di falsità e il peccato come con corde da carro, 19 e dicono: «Faccia presto, realizzi l'opera sua, affinché la possiamo vedere. Si avvicini e si compia il disegno del Santo d'Israele, affinché lo possiamo conoscere». 20 Guai a quelli che chiamano bene il male, e male il bene, che cambiano le tenebre in luce e la luce in tenebre, che cambiano l'amaro in dolce e il dolce in amaro! 21 Guai a quelli che sono saggi ai loro occhi e intelligenti davanti a loro stessi! 22 Guai ai campioni nel bere il vino e abili nel mescolare bevande inebrianti, 23 che assolvono il malvagio per un regalo e privano il giusto del suo diritto! 24 Perciò, come una lingua di fuoco divora la stoppia e la fiamma consuma la paglia, così la loro radice sarà come marciume e il loro fiore sarà portato via come polvere, perché hanno rigettato la legge dell'Eterno degli eserciti e hanno disprezzato la parola del Santo d'Israele. 25 Per questo l'ira dell'Eterno si è accesa contro il suo popolo; egli ha steso la sua mano contro di lui e lo ha colpito; così i monti hanno tremato e i loro cadaveri giacciono come spazzatura in mezzo alle strade; malgrado ciò la sua ira non si è placata e la sua mano rimane distesa. 


Letture bibliche per la celebrazione dei Vespri

Prima Lettura 

Genesi 4,16-26

La malvagia discendenza di Caino
16 Allora Caino si allontanò dalla presenza dell'Eterno e dimorò nel paese di Nod, ad est di Eden. 17 E Caino conobbe sua moglie, ed ella concepì e partorì Enok. Poi Caino costruì una città, a cui diede nome Enok, dal nome di suo figlio. 18 E a Enok nacque Irad; Irad generò Mehujael; Mehujael generò Methusael; e Methusael generò Lamek. 19 E Lamek si prese due mogli: il nome di una era Ada, e il nome dell'altra Tsillah. 20 E Ada partorì Jabal, che fu il padre di quelli che abitano sotto le tende e allevano il bestiame. 21 Or il nome di suo fratello era Jubal, che fu il padre di tutti quelli che suonano la cetra e il flauto. 22 Tsillah partorì anch'essa Tubal-cain, l'artefice di ogni sorta di strumenti di bronzo e di ferro; e la sorella di Tubal-cain fu Naama. 23 Poi Lamek disse alle sue mogli: «Ada e Tsillah ascoltate la mia voce; mogli di Lamek, fate attenzione alle mie parole! Sì, io ho ucciso un uomo perché mi ha ferito, e un giovane per avermi causato una lividura. 24 Se Caino sarà vendicato sette volte, Lamek lo sarà settanta volte sette». 25 Quindi Adamo conobbe ancora la sua moglie, che partorì un figlio e lo chiamò Seth, perché ella disse: «Dio mi ha dato un altro discendente al posto di Abele, che Caino ha ucciso». 26 Anche a Seth nacque un figlio, e lo chiamò Enosh. Allora si cominciò a invocare il nome dell'Eterno.



Seconda Lettura

Proverbi 5,15-6,3

Sii fedele alla tua sposa e trova in lei la tua gioia
5,15 Bevi l'acqua della tua cisterna e l'acqua corrente del tuo pozzo. 16 Dovrebbero le tue fonti spargersi al di fuori, come ruscelli d'acqua per le strade? 17 Siano per te solo e non per gli estranei insieme a te. 18 Sia benedetta la tua fonte e rallegrati con la sposa della tua gioventù. 19 Cerva amabile e gazzella graziosa, le sue mammelle ti soddisfino in ogni tempo, e sii continuamente rapito nel suo amore. 20 Perché mai, figlio mio, invaghirti di una donna adultera e abbracciare il seno di un'estranea? 21 Poiché le vie dell'uomo stanno davanti agli occhi dell'Eterno, ed egli scruta tutti i suoi sentieri. 22 L'empio è preso nelle sue stesse iniquità e trattenuto dalle funi del suo peccato. 23 Egli morrà per mancanza di correzione e perirà per la grandezza della sua follia.

Non farti garante di nessuno
6,1 Figlio mio, se ti sei fatto garante per il debito del tuo vicino e hai dato  la mano come garanzia ad  un estraneo, 2 sei colto nel laccio dalle parole della tua bocca, sei preso dalle parole della tua bocca. 3 Fa' questo dunque, figlio mio, e disimpegnati, perché sei caduto in mano del tuo vicino. Va', gettati ai suoi piedi e insisti con forza il tuo vicino.

sabato 9 febbraio 2019

10.02: Memoria di san Caralampo ieromartire, il taumaturgo (II-III sec.) -Notizie sulla Vita e sulla Sua Testimonianza Cristiana



Immagine

tratto da
http://www.ortodossia.it/w/index.php?option=com_content&view=article&id=4438:10-02-memoria-di-san-caralampo-ieromartire-il-taumaturgo-ii-iii-sec&catid=196:febbraio&lang=it




Il santo e glorioso Caralampo visse sotto il regno dell'imperatore Settimio Severo (193-211 dC) e sotto il governo di Luciano, nella città di Magnesia di Meandro, presso Efeso. Aveva 107 anni ed esercitava da moto tempo il ministero di sacerdote dei cristiani della città, insegnando loro con zelo come seguire la via della verità e predicando a tutti la fede in Cristo, senza temere la minaccia dei pagani. Denunciato come agitatore pericoloso e condotto al tribunale di Luciano, rispose alle minacce del governatore dicendo:<< Tu conosci molto male ciò che è per me vantaggioso e salutare. Niente mi è più dolce che le torture per Cristo. Applica dunque liberamente al mio corpo le torture che giudicherai più intollerabili, cosicché potrai apprendere quale sia la potenza invincibile del mio Cristo >>. Il carnefice lo spogliò allora dei suoi abiti sacerdotali, poi gli scorticò la pelle con punte di ferro, senza potergli far scappare un solo grido di dolore. Al contrario egli diceva loro:<< Vi voglio ringraziare, miei fratelli, perché scorticando questo vecchio corpo, voi rinnovate la mia anima e la preparate alla beatitudine eterna! >>.
Vedendo come coraggiosamente questo anziano sopportava la tortura, il governatore Luciano, anziché pentirsi e rendere gloria a Dio, fu preso da furore selvaggio: si precipitò sul santo e iniziò a strappargli la pelle con le proprie mani. Ma, subito, per intervento divino, queste furono tagliate e rimasero attaccate, inerti, al corpo del martire. Preso da pietà ascoltando le grida e le suppliche del tiranno, san Caralampo si mise in preghiera ed ottenne la guarigione. Avanti ad un tale miracolo ed a tanta dimostrazione dell'amore dei cristiani per i loro nemici, i carnefici Porfirio e Batos rinunciarono al culto degli idoli e credettero a Cristo Dio. Tre donne che assistevano si precipitarono a loro volta e, senza paura, proclamarono la loro fede.
Così guarito, il governatore riconoscente fu battezzato dal santo e un gran numero di abitanti della provincia d'Asia furono avvicinati a Cristo. Quando l'imperatore Severo apprese che gli abitanti di Magnesia e della regione abbandonavano gli idoli e ricevevano il santo Battesimo da questo anziano prete che egli aveva condannato a morte, che attraverso la sua preghiera i ciechi riacquistavano la vista ed i paralitici camminavano, fu preso da grande furore ed inviò subito trecento soldati con l'ordine di trafiggere il corpo del santo con chiodi, poi di condurlo così incatenato da Magnesia ad Antiochia di Pisidia, dove egli risiedeva.
Sul cammino, poiché i soldati maltrattavano senza pietà l'anziano, il cavallo su cui lo avevano fatto salire prese improvvisamente una voce umana e condannò l'imperatore come nemico di Dio ed i suoi soldati come servitori del diavolo. Presi da grande terrore, gli uomini dell'armata continuarono la strada senza più far del male al santo.
Quando il venerabile vegliardo si presentò a lui, l'imperatore ordinò di infilare un lungo spillo nel petto e di gettarlo poi in un braciere acceso. Ma Caralampo restò insensibile alla sofferenza ed il fuoco si spense al solo contatto. Sorpreso, il sovrano gli chiese cosa lo rendesse così invulnerabile. Egli rispose: << La potenza di Cristo! >>. Severo volle allora metterlo alla prova e gli presentò un uomo posseduto dal demonio da 35 anni. Con una sola parola il santo cacciò lo spirito impuro e resuscitò dopo un giovane uomo che si preparava ad essere seppellito. Dopo aver indirizzato una fervente preghiera a Dio, san Caralampo lo sollevò dal suo letto di morte tenendogli le mani, come se fosse solo addormentato, tra il grande stupore dell'imperatore.
Il prefetto Crispo gridò allora:<< Metti questo uomo a morte senza più tardare, o Re, poiché è per diavoleria che compire questi prodigi >>. L'imperatore, ritornando al suo odio furioso, ordinò al santo di sacrificare agli idoli e, davanti al suo rifiuto, diede ordine di spezzare la mascella con delle pietre e di bruciargli la barba. Ma, per un nuovo intervento di Dio, la fiamma della torcia ritornò indietro contro i carnefici ed un terremoto agitò il luogo in cui essi si trovavano.
L'imperatore, sollevato dal trono, si trovò sospeso in aria, e fu sbattuto per un lungo istante da degli angeli invisibili. Allorché la figlia di Severo, di nome Galinia, vide ciò che era successo, andò a supplicare il santo in lacrime per liberare suo padre, confessando il Cristo così Tanto Potente. Dopo essere stato liberato da questi tormenti l'imperatore rimase qualche tempo nello stupore della potenza di Dio, ma ritornò subito alla sua follia idolatra e fece applicare delle crudeli torture al santo che teneva prigioniero, nonostante i rimproveri di sua figlia che gli ricordava continuamente la benevolenza di Dio di cui aveva beneficato. La collera del tiranno si ritorse allora contro sua figlia e la minacciò di morte qualora non avesse sacrificato agli idoli. Galinia, fingendo di sottomettersi entro nel tempio, dove gettò le statue e terra e le ridusse in pezzi. Severo fece fondere delle nuove statue, ma sua figlia le ruppe di nuovo, rendendo il sovrano ridicolo avanti al popolo.
Severo tentò allora un'ultima volta di sottomettere il responsabile di una conversione così eclatante, Caralampo. Ma, resistente come il diamante, il santo resisteva a tutte le cattiverie dei carnefici e brillava agli occhi di tutti con la luce radiosa della Grazia. Egli accolse con gioia la sentenza di morte e, una volta raggiunto il luogo dell'esecuzione, alzò gli occhi e le mani verso il cielo, ringraziò Dio di averlo condotto fino alla fine del suo combattimento e Gli chiese per tutti quelli che Lo avrebbero pregato nel suo nome, avrebbero celebrato la sua memoria o avrebbero venerato le sue reliquie, la salvezza dell'anima, la salute del corpo e l'abbondanza di tutti i beni in questa vita e nell'altra. Una voce si fece allora ascoltare dal cielo:<< Vieni, Caralampo, valoroso lottatore, per prendere parte alla gioia e allo splendore dei martiri e dei santi preti! >>. La sua testa cade sotto la scure il 10 febbraio e la pietosa Galinia seppellì il suo prezioso corpo. 
La porzione più grande del cranio di san Caralampo è custodita nel Sacro Monastero di Santo Stefano a Meteora, dono del principe di Valacchia Vladislav nel 1412 - 1413. Altre parti del cranio son custodite nell'omonima chiesa meta di pellegrinaggio nella città Thespi di Beozia; la mascella del Santo è custodita nel Sacro Monastero di Koutloumousiou della Santa Montagna dell'Athos; la mano destra incorrotta è conservata nel Sacro Monastero di Megali Spileo a Kalavryta; un dito e nove frammenti del santo son custoditi nel Sacro Monastero di Pantokrator della Santa Montagna dell'Athos. I frammenti delle sue sante reliquie, sparsi in numerosi luoghi della Grecia,compiono ogni giorno quantità di miracoli ed hanno reso san Caralampo, il più anziano tra tutti i santi martiri, particolarmente caro al popolo greco.




Apolytikion
Ti sei mostrato, o sapiente Caralampo, come colonna inconcussa della Chiesa di Cristo e lampada sempre luminosa per tutta la terra: hai brillato nel mondo con il martirio, hai dissipato il buio degli idoli, o beato. Intercedi dunque con franchezza presso Cristo per la nostra salvezza.

Ordo de la Divine Liturgie. -XVI domenica di Luca - Pubblicano e Fariseo 17 febbraio

Ordo de la Divine Liturgie. Dimanche de la Cananéenne * Trentième septième dimanche après la Pentecôte

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10 février 2019 -Ordo de la Divine Liturgie.


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La Croce di Lotario è una crux gemmata 
(croce processionale con pietre preziose),
datata intorno all'anno 1000. È stata realizzata
in Germania, probabilmente a Colonia
È custodita nella Cattedrale di Aquisgrana,


Ordo de la Divine Liturgie. nel typikòn della Sacra Arcidiocesi Italia e Malta del Patriarcato Ecumenico-Domenica XVII di Matteo e Memoria dello ieromartire San Caralampo 
http://www.ortodossia.it/w/media/com_form2content/documents/c17/a5953/f255/Domenica%2010.2.2019%20XVII%20di%20Matteo%20Caralampo%20ieromartire.pdf

Lettura Apostolica per il Santo

2Timoteo 2,1-10

1 Tu dunque, figlio mio, fortificati nella grazia che è in Cristo Gesù; 2 e le cose che hai udite da me in presenza di molti testimoni, affidale a uomini fedeli, che siano capaci di insegnarle anche ad altri. 3 Tu dunque sopporta sofferenze, come un buon soldato di Gesù Cristo. 4 Nessuno che presta servizio come soldato s'immischia nelle faccende della vita, se vuol piacere a colui che lo ha arruolato. 5 Similmente, se uno compete nelle gare atletiche, riceve la corona unicamente se ha lottato secondo le regole. 6 L'agricoltore, che lavora duramente, deve essere il primo a goderne i frutti. 7 Considera le cose che dico, poiché il Signore ti darà intendimento in ogni cosa. 8 Ricordati che Gesù Cristo, della stirpe di Davide, è risorto dai morti secondo il mio evangelo, 9 per il quale io soffro fino a portare le catene come un malfattore; ma la parola di Dio non è incatenata. 10 Perciò io soffro ogni cosa per gli eletti, affinché anch'essi ottengano la salvezza che è in Cristo Gesù insieme alla gloria eterna.

Canto del Vangelo  Domenica della Cananea   Risultati immagini per immagini  dell'episodio della donna cananea

Matteo 15,21-28

La donna Cananea
21 Poi Gesù, partito di là, si diresse verso le parti di Tiro e di Sidone. 22 Ed ecco una donna Cananea, venuta da quei dintorni, si mise a gridare, dicendo: «Abbi pietà di me, Signore, Figlio di Davide! Mia figlia è terribilmente tormentata da un demone!». 23 Ma egli non le rispondeva nulla. E i suoi discepoli, accostatisi, lo pregavano dicendo: «Licenziala, perché ci grida dietro». 24 Ma egli, rispondendo, disse: «Io non sono stato mandato che alle pecore perdute della casa d'Israele». 25 Ella però venne e l'adorò, dicendo: «Signore, aiutami!». 26 Egli le rispose, dicendo: «Non è cosa buona prendere il pane dei figli e gettarlo ai cagnolini». 27 Ma ella disse: «È vero, Signore, poiché anche i cagnolini mangiano le briciole che cadono dalla tavola dei loro padroni». 28 Allora Gesù le rispose, dicendo: «O donna, grande è la tua fede! Ti sia fatto come tu vuoi». E in quel momento sua figlia fu guarita.



Ordo de la Divine Liturgie. nel typikòn del Patriarcato di Romania10 février * Dimanche de la Cananéenne * Trentième septième dimanche après la Pentecôte


Lettura Apostolica

2Corinzi 6,16-7,1

6,16 E quale accordo c'è tra il tempio di Dio e gli idoli? Poiché voi siete il tempio del Dio vivente, come Dio disse: «Io abiterò in mezzo a loro, e camminerò fra loro; e sarò il loro Dio, ed essi saranno il mio popolo». 17 Perciò «uscite di mezzo a loro e separatevene, dice il Signore, e non toccate nulla d'immondo, ed io vi accoglierò, 18 e sarò come un padre per voi, e voi sarete per me come figli e figlie, dice il Signore Onnipotente».
7,1 Avendo dunque queste promesse, carissimi, purifichiamoci da ogni contaminazione di carne e di spirito, compiendo la nostra santificazione nel timore di Dio


Canto del Vangelo 

Matteo 15,21-28

La donna Cananea
21 Poi Gesù, partito di là, si diresse verso le parti di Tiro e di Sidone. 22 Ed ecco una donna Cananea, venuta da quei dintorni, si mise a gridare, dicendo: «Abbi pietà di me, Signore, Figlio di Davide! Mia figlia è terribilmente tormentata da un demone!». 23 Ma egli non le rispondeva nulla. E i suoi discepoli, accostatisi, lo pregavano dicendo: «Licenziala, perché ci grida dietro». 24 Ma egli, rispondendo, disse: «Io non sono stato mandato che alle pecore perdute della casa d'Israele». 25 Ella però venne e l'adorò, dicendo: «Signore, aiutami!». 26 Egli le rispose, dicendo: «Non è cosa buona prendere il pane dei figli e gettarlo ai cagnolini». 27 Ma ella disse: «È vero, Signore, poiché anche i cagnolini mangiano le briciole che cadono dalla tavola dei loro padroni». 28 Allora Gesù le rispose, dicendo: «O donna, grande è la tua fede! Ti sia fatto come tu vuoi». E in quel momento sua figlia fu guarita.


La parrocchia Ortodossa di San Caralampo a Palermo nel Patriarcato di Romania  Episcopia Ortodoxa Romana A Italiei  celebra e ricorda la santa memoria del Santo Patrono Lo Ieromartire  Caralampo a cui  chiede intercessione presso il trono di Dio tre volte santo 

ulteriori Letture per la memoria del Santo 


2Timoteo 1,8-18

8 Non vergognarti dunque della testimonianza del Signor nostro, né di me suo prigioniero, ma soffri anche tu con me per l'evangelo, sostenutodalla potenza di Dio, 9 che ci ha salvati e ci ha chiamati con una santa vocazione, non in base alle nostre opere, ma secondo il suo scopo e grazia, che ci è stata data in Cristo Gesù prima dell'inizio dei tempi, 10 ed ora è stata manifestata con l'apparizione del Salvator nostro Gesù Cristo, che ha distrutto la morte e ha fatto risplendere la vita e l'immortalità per mezzo dell'evangelo, 11 di cui io sono stato costituito araldo, apostolo e dottore dei gentili. 12 Per questo motivo io soffro anche queste cose, ma non me ne vergogno, perché so in chi ho creduto, e sono persuaso che egli è capace di custodire il mio deposito fino a quel giorno. 13 Ritieni il modello delle sane parole che hai udito da me nella fede e nell'amore, che sono in Cristo Gesù. 14 Custodisci il buon deposito che ti è stato affidato mediante lo Spirito Santo che abita in noi. 15 Tu sai che tutti quelli che sono nell'Asia, fra i quali Figello ed Ermogene, mi hanno abbandonato. 16 Conceda il Signore misericordia alla famiglia di Onesiforo, perché spesse volte egli mi ha confortato e non si è vergognato delle mie catene; 17 anzi, venendo a Roma, mi ha cercato con molta sollecitudine e mi ha trovato. 18 Gli conceda il Signore di trovare misericordia presso di lui in quel giorno. Tu sai molto bene quanti servizi egli mi abbia reso in Efeso.


Giovanni 15,17-27

17 Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri. 18 Se il mondo vi odia, sappiate che ha odiato me prima di voi. 19 Se foste del mondo, il mondo amerebbe ciò che è suo; ma poiché non siete del mondo, ma io vi ho scelto dal mondo, perciò il mondo vi odia. 20 Ricordatevi della parola che vi ho detto: "Il servo non è più grande del suo padrone". Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi; se hanno osservato la mia parola, osserveranno anche la vostra. 21 Tutte queste cose ve le faranno a causa del mio nome, perché non conoscono colui che mi ha mandato. 22 Se non fossi venuto e non avessi parlato loro, non avrebbero colpa; ma ora non hanno alcuna scusa per il loro peccato. 23 Chi odia me, odia anche il Padre mio. 24 Se non avessi fatto in mezzo a loro le opere che nessun altro ha fatto, non avrebbero colpa; ora invece le hanno viste, e hanno odiato me e il Padre mio. 25 Ma questo è accaduto affinché si adempisse la parola scritta nella loro legge: "Mi hanno odiato senza motivo". 26 Ma quando verrà il Consolatore che vi manderò dal Padre, lo Spirito di verità che procede dal Padre mio, egli testimonierà di me. 27 E anche voi renderete testimonianza, perché siete stati con me fin dal principio».

Giovanni 16,1-2

Ultimi momenti con i discepoli; Gesù ripete la promessa del Consolatore e del proprio ritorno
1 «Vi ho detto queste cose, affinché non siate scandalizzati. 2 Vi espelleranno dalle sinagoghe; anzi l'ora viene che chiunque vi ucciderà penserà di rendere un servizio a Dio.


Vangelo del Mattutino comune ai due typikà  Aurorale IV

Luca 24:1-12

La risurrezione
1 Ora nel primo giorno della settimana, al mattino molto presto, esse, e altre donne con loro, si recarono al sepolcro, portando gli aromi che avevano preparato. 2 E trovarono che la pietra era stata rotolata dal sepolcro. 3 Ma, entrate, non trovarono il corpo del Signore Gesù. 4 E, mentre erano grandemente perplesse a questo riguardo, ecco presentarsi loro due uomini in vesti sfolgoranti. 5 Ora, essendo esse impaurite e tenendo la faccia chinata a terra, quelli dissero loro: «Perché cercate il vivente tra i morti? 6 Egli non è qui, ma è risuscitato; ricordatevi come vi parlò, mentre era ancora in Galilea, 7 dicendo che il Figlio dell'uomo doveva esser dato nelle mani di uomini peccatori, essere crocifisso e risuscitare il terzo giorno». 8 Ed esse si ricordarono delle sue parole. 9 Al loro ritorno dal sepolcro, raccontarono tutte queste cose agli undici e a tutti gli altri. 10 Or quelle che riferirono queste cose agli apostoli erano Maria Maddalena, Giovanna, Maria madre di Giacomo e le altre donne che erano con loro. 11 Ma queste parole parvero loro come un'assurdità; ed essi non credettero loro. 12 Pietro tuttavia, alzatosi, corse al sepolcro e, chinatosi a guardare, non vide altro che le lenzuola che giacevano da sole; poi se ne andò, meravigliandosi dentro di sé di quanto era accaduto.


sabato 2 febbraio 2019

Typiikon Divina Liturgia di Domenica 3 Febbraio 2019-Sacra Arcidiocesi Ortodossa di Italia e Malta-Episcopia Ortodoxă Română a Italiei


Lettura del Vangelo del Mattutino comune ad entrambi i typikà-Aurorale III-

L'ascensione ai Cieli di Gesù Cristo 


Marco 16:9-20- 

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Le apparizioni di Gesù risorto
9 Ora Gesù, essendo risuscitato la mattina del primo giorno della settimana, apparve prima a Maria Maddalena, dalla quale aveva scacciato sette demoni. 10 Ed ella andò e l'annunciò a quelli che erano stati con lui, i quali erano afflitti e piangevano. 11 Ma essi, sentendo dire che era vivo e che era stato visto da lei, non credettero. 12 Dopo queste cose, apparve in altra forma a due di loro, che erano in cammino verso la campagna. 13 Anch'essi andarono ad annunziarlo agli altri; ma non credettero neppure a loro. 14 Infine apparve agli undici mentre erano a tavola e lirimproverò per la loro incredulità e durezza di cuore, perché non avevano creduto a coloro che lo avevano visto risuscitato. 15 Poi disse loro: «Andate per tutto il mondo e predicate l'evangelo a ogni creatura; 16 chi ha creduto ed è stato battezzato, sarà salvato; ma chi non ha creduto, sarà condannato. 17 E questi sono i segni che accompagneranno quelli che hanno creduto: nel mio nome scacceranno i demoni, parleranno nuove lingue; 18 prenderanno in mano dei serpenti, anche se berranno qualcosa di mortifero, non farà loro alcun male; imporranno le mani agli infermi, e questi guariranno». 19 Il Signore Gesù dunque, dopo aver loro parlato, fu portato in cielo e si assise alla destra di Dio. 20 Essi poi se ne andarono a predicare dappertutto, mentre il Signore operava con loro e confermava la parola con i segni che l'accompagnavano. Amen.




A)secondo il Typikon della Sacra Arcidiocesi Ortodossa di Italia e Malta  del Patriarcato Ecumenico 
Domenica XVI di Matteo  Vangelo della parabola dei Talenti 


Lettura Apostolica  XVI domenica (2Cor 6,1-10)


Abnegazione di Paolo nel suo ministero

1 Ora, essendo suoi collaboratori, vi esortiamo a non ricevere invano la grazia di Dio, 2 perché egli dice: «Io ti ho esaudito nel tempo accettevole e ti ho soccorso nel giorno della salvezza». Ecco ora il tempo accettevole, ecco ora il giorno della salvezza. 3 Noi non diamo alcun motivo di scandalo in nessuna cosa, affinché non sia vituperato il ministero; 4 ma in ogni cosa raccomandiamo noi stessi come ministri di Dio nelle molte sofferenze, nelle afflizioni, nelle necessità, nelle distrette, 5 nelle battiture, nelle prigionie, nelle sedizioni, nelle fatiche, nelle veglie, nei digiuni, 6 con purità, con conoscenza, con pazienza, con benignità, con lo Spirito Santo, con amore non finto, 7 con la parola di verità, con la potenza di Dio, con le armi della giustizia a destra ed a sinistra, 8 nella gloria e nel disonore, nella buona e nella cattiva fama; 9 come seduttori, eppure veraci; come sconosciuti, eppure riconosciuti; come morenti, eppure ecco viviamo; come castigati, ma pure non messi a morte; 10 come contristati, eppure sempre allegri; come poveri eppure arricchendo molti; come non avendo nulla, eppure possedendo tutto.


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Vangelo XVI domenica di Matteo (Mt. 25,14-30)


Il sermone profetico (seguito): Parabola dei talenti



14 «Inoltre il regno dei cieli è simile a un uomo che, partendo per un viaggio, chiamò i suoi servi e affidò loro i suoi beni. 15 A uno diede cinque talenti, a un altro due e a un altro uno; a ciascuno secondo la sua capacità; e subito partì. 16 Ora colui che aveva ricevuto i cinque talenti, andò e trafficò con essi e ne guadagnò altri cinque. 17 Similmente anche quello dei due ne guadagnò altri due. 18 Ma colui che ne aveva ricevuto uno, andò, fece una buca in terra e nascose il denaro del suo signore. 19 Ora, dopo molto tempo, ritornò il signore di quei servi e fece i conti con loro. 20 E colui che aveva ricevuto i cinque talenti si fece avanti e ne presentò altri cinque, dicendo: "Signore, tu mi affidasti cinque talenti; ecco, con quelli ne ho guadagnati altri cinque". 21 E il suo signore gli disse: "Bene, buono e fedele servo; tu sei stato fedele in poca cosa; io ti costituirò sopra molte cose; entra nella gioia del tuo signore". 22 Poi venne anche colui che aveva ricevuto i due talenti e disse: "Signore, tu mi affidasti due talenti; ecco, con quelli ne ho guadagnati altri due". 23 Il suo signore gli disse: "Bene, buono e fedele servo; tu sei stato fedele in poca cosa; io ti costituirò sopra molte cose; entra nella gioia del tuo signore". 24 Infine venne anche colui che aveva ricevuto un solo talento e disse: "Signore, io sapevo bene che tu sei un uomo aspro, che mieti dove non hai seminato e raccogli dove non hai sparso; 25 perciò ho avuto paura e sono andato a nascondere il tuo talento sotto terra; ecco te lo restituisco". 26 E il suo signore rispondendo, gli disse: "Malvagio e indolente servo, tu sapevi che io mieto dove non ho seminato e raccolgo dove non ho sparso; 27 tu avresti dovuto affidare il mio denaro ai banchieri e così, al mio ritorno, l'avrei riscosso con l'interesse. 28 Toglietegli dunque il talento e datelo a colui che ha i dieci talenti. 29 Poiché a chiunque ha, sarà dato e sovrabbonderà, ma a chi non ha gli sarà tolto anche quello che ha. 30 E gettate questo servo inutile nelle tenebre di fuori. Lì sarà il pianto e lo stridor di denti"».



http://disegni.qumran2.net/archivio/5918.jpg

B)Per il typikòn -Episcopia Ortodoxă Română a Italiei-XXXII Domenica dopo Pentecoste- Vangelo dell'episodio dell'incontro di Gesù Cristo con Zaccheo 

lettura apostolica  1* Timoteo  4,9-15

9 Questa parola è sicura e degna di essere accettata in ogni maniera. 10 Per questo infatti ci affatichiamo e siamo vituperati, poiché abbiamo sperato nel Dio vivente, il quale è il Salvatore di tutti gli uomini e principalmente dei credenti. 11 Comanda queste cose ed insegnale12 Nessuno disprezzi la tua giovinezza, ma divieni esempio ai fedeli nella parola, nella condotta, nell'amore, nello Spirito, nella fede e nella castità. 13 Applicati alla lettura, all'esortazione e all'insegnamento, finché io venga. 14 Non trascurare il dono che è in te, che ti è stato dato per profezia, con l'imposizione delle mani da parte del collegio degli anziani. 15 Adoperati per queste cose e dedicati ad esse interamente, affinché il tuo progresso sia manifesto a tutti.


Vangelo dell'episodio di Zaccheo

Luca 19,1-10

Zaccheo
1 Poi Gesù, entrato in Gerico, l'attraversava; 2 ed ecco un uomo, chiamato Zaccheo, il quale era il capo dei pubblicani ed era ricco. 3 Egli cercava di vedere chi fosse Gesù, ma non poteva a motivo della folla, perché era piccolo di statura. 4 Allora corse avanti e salì su un sicomoro per vederlo, perché egli doveva passare di là. 5 E, quando Gesù arrivò in quel luogo, alzò gli occhi, lo vide e gli disse: «Zaccheo, scendi giù subito, perché oggi devo fermarmi in casa tua». 6 Ed egli scese in fretta e lo ricevette con gioia. 7 Vedendo ciò, tutti mormoravano, dicendo: «Egli è andato ad alloggiare in casa di un uomo peccatore». 8 Ma Zaccheo si alzò e disse al Signore: «Signore, io do la metà dei miei beni ai poveri e, se ho defraudato qualcuno di qualcosa, gli restituirò quattro volte tanto». 9 E Gesù gli disse: «Oggi la salvezza è entrata in questa casa, perché anche costui è figlio d'Abrahamo. 10 Perché il Figlio dell'uomo è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto».


sabato 26 gennaio 2019

Domenica 27 gennaio 2019 Ordo de la Divine Liturgie


A) per il Typikòn e il calendario liturgico del Patriarcato di Romania Trentième cinquième dimanche après la Pentecôte-Domenica del Vangelo della guarigione del cieco di Gerico

https://doxologia.ro/duminica-31-dupa-rusalii-vindecarea-orbului-din-ierihon


s. Angelo in Formis, Affreschi del XI secolo, Capua (CE)
Lettura apostolica Apostolo XXXI Domenica (I Tim 1, 15-17) 

Diletto figlio Timoteo, questa parola è certa e degna di essere pienamente accettata: Cristo Gesù è venuto nel mondo per salvare i peccatori, dei quali il primo sono io. Ma per questo mi è stata fatta misericordia, perché Cristo Gesù mostrasse in me, per primo, tutta la sua longanimità, a esempio per quelli che in seguito avrebbero creduto in lui per guadagnare la vita eterna. Al Re eterno, immortale, invisibile e unico sapiente, a Dio, onore e gloria nei secoli dei secoli. Amin.


Vangelo- XIV di Luca (Lc 18, 35-43) 

In quel tempo, mentre Gesù si avvicinava a Gerico, un cieco era seduto a mendicare lungo la strada. Sentendo passare la folla, domandò che cosa stesse accadendo. Gli dissero: “Passa Gesù, il Nazareno!”. Allora incominciò a gridare: “Gesù, Figlio di Davide, abbi pietà di me!” Quelli che camminavano avanti lo sgridavano per farlo tacere, ma quello più forte ancora gridava: “Figlio di Davide: abbi pietà di me!” Gesù allora si fermò e ordinò che fosse portato a lui. Quando egli fu vicino, gli chiese: “Che vuoi che io ti faccia?”. Egli rispose: “Signore, che possa tornare a vedere!” E Gesù gli disse: “Torna a vedere! La tua fede ti ha salvato”. E subito ci vide di nuovo e si mise a seguirlo glorificando Dio. E tutto il popolo, alla vista di ciò, diede lode a Dio.


B) Per il typikòn e il calendario liturgico Sacra Arcidiocesi Ortodossa di Italia e Malta del Patriarcato Ecumenico-Lettura Apostolica per la memoria della traslazione delle reliquie di San Giovanni Crisostomo (http://www.ortodossia.it/w/index.php?option=com_content&view=article&id=6103:27-01-traslazione-delle-reliquie-di-san-giovanni-crisostomo&catid=195:gennaio&lang=it   )

Domenica del Vangelo dell'episodio di Zaccheo 

Ebrei 7,26-8,2

7,26 A noi infatti occorreva un tale sommo sacerdote, che fosse santo, innocente, immacolato, separato dai peccatori ed elevato al di sopra dei cieli, 27 che non ha bisogno ogni giorno, come quei sommi sacerdoti, di offrire sacrifici prima per i propri peccati e poi per quelli del popolo, poiché egli ha fatto questo una volta per tutte, quando offerse se stesso. 28 La legge infatti costituisce come sommi sacerdoti uomini soggetti a debolezza, ma la parola del giuramento, che viene dopo la legge, costituisce il Figlio reso perfetto in eterno.
8,1 Ora il punto essenziale delle cose che stiamo dicendo è questo: noi abbiamo un sommo sacerdote così grande, che si è posto a sedere alla destra del trono della Maestà nei cieli, 2 ministro del santuario e del vero tabernacolo, che ha eretto il Signore e non un uomo.

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Luca 19,1-10

Zaccheo
1 Poi Gesù, entrato in Gerico, l'attraversava; 2 ed ecco un uomo, chiamato Zaccheo, il quale era il capo dei pubblicani ed era ricco. 3 Egli cercava di vedere chi fosse Gesù, ma non poteva a motivo della folla, perché era piccolo di statura. 4 Allora corse avanti e salì su un sicomoro per vederlo, perché egli doveva passare di là. 5 E, quando Gesù arrivò in quel luogo, alzò gli occhi, lo vide e gli disse: «Zaccheo, scendi giù subito, perché oggi devo fermarmi in casa tua». 6 Ed egli scese in fretta e lo ricevette con gioia. 7 Vedendo ciò, tutti mormoravano, dicendo: «Egli è andato ad alloggiare in casa di un uomo peccatore». 8 Ma Zaccheo si alzò e disse al Signore: «Signore, io do la metà dei miei beni ai poveri e, se ho defraudato qualcuno di qualcosa, gli restituirò quattro volte tanto». 9 E Gesù gli disse: «Oggi la salvezza è entrata in questa casa, perché anche costui è figlio d'Abrahamo. 10 Perché il Figlio dell'uomo è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto».


Vangelo del Mattutino per entrambi i Typikòn-Aurorale II

Marco 16,1-8

La risurrezione
1 Ora, trascorso il sabato, Maria Maddalena, Maria, madre di Giacomo, e Salome acquistarono degli aromi per andare ad imbalsamare Gesù. 2 La mattina del primo giorno della settimana, molto presto, vennero al sepolcro al levar del sole. 3 E dicevano fra di loro: «Chi ci rotolerà la pietra dall'entrata del sepolcro?». 4 Ma, alzando gli occhi, videro che la pietra era stata rotolata, sebbene fosse molto grande. 5 Entrate dunque nel sepolcro, videro un giovanetto che sedeva dal lato destro, vestito di bianco, e rimasero spaventate. 6 Ed egli disse loro: «Non vi spaventate! Voi cercate Gesù il Nazareno che è stato crocifisso; è risuscitato, non è qui; ecco il luogo dove l'avevano posto. 7 Ma andate a dire ai suoi discepoli e a Pietro che egli vi precede in Galilea; là lo vedrete come vi ha detto». 8 Ed esse, uscite prontamente, fuggirono via dal sepolcro, perché erano prese da tremore e stupore; e non dissero nulla a nessuno, perché avevano paura.