lunedì 6 gennaio 2025

IL CANTO DEL PELLEGRINO (Liberamente ispirato al poema druidico Kat Godeu di Taliesin)






Io sono stato nella schiuma nel mare,
nel luccicare di una spada,
nel fuoco di un incendio divampante,
nella trasparenza del più inebriante tra i liquori.
Sono stato un bambino, un vecchio saggio,
una madre che partoriva.
Sono stato la volubilità della luna d'argento,
la luce della stella più brillante
e il più lontano tra i pianeti.
Sono stato una roccia immutabile,
per più di mille anni.
Sono stato il sentimento travolgente di una donna
tra le braccia del suo amante,
il desiderio selvaggio di un uomo
per l'oggetto delle sue fantasie più segrete.
Sono stato la forza del vento, la crudeltà del mare in tempesta,
la malinconia di un cielo grigio prima della bufera.
Sono stato le lacrime di dolore di un amore spezzato,
il sorriso sulle labbra di un neonato,
la stanza occulta dei segreti del cuore.
Sono stato l'alba di una civiltà
e poi ognuna delle sue conquiste,
sono stato le statue d'oro dei suoi idoli
e la polvere delle rovine dei suoi templi,
spazzati via dalla falce del Tempo.
Sono stato una parola in un libro,
e l'intera biblioteca di Alessandria.
Sono stato tutto ciò, eppure non conosco ancora il mondo.
Sono stato il dardo fiammeggiante del sole di agosto
e il gelo inesorabile del solstizio di inverno;
eppure, ad ogni stagione, quando la Ruota gira
e il miracolo della natura si rinnova,
mi inginocchio e ringrazio la Terra.
Sono stato un intero popolo distrutto dalle carestie e dalle guerre,
una famiglia cancellata da una terribile pestilenza,
o da un uragano.
Sono stato nelle fosse comuni, nei corpi bruciati degli innocenti,
nelle donne violate e rapite,
nei corpi straziati degli uomini uccisi da un loro fratello,
ma riesco ancora a levare la mia voce e pregare
e la mia fede è intatta.
Perché ho conosciuto le acque stagnanti, ma anche le sorgenti,
ho conosciuto l'odio dell'omicida e l'invidia del rancoroso,
ma anche l'amore senza condizioni e la generosità senza limiti,
ho conosciuto l'avidità e l'avarizia dell'usuraio,
il tradimento del vigliacco, la mancanza di scrupoli dello sfruttatore,
ma anche il potere incommensurabile
del gesto compiuto senza attaccamento alcuno,
il sacrificio di una vita per salvarne un'altra,
il donare tutto ciò che si possiede senza condizioni.
Ho continuato a esistere e a rivelarmi nel mondo,
perché il mondo potesse rivelarsi a me:
nel volo di una farfalla o nel balenare di un lampo,
in ogni moto del cuore, nella luce e nell'ombra.
Quando la mia essenza avrà attraversato
ogni bagliore della creazione,
quando non saprò più dire "me"
senza alludere all'intero universo,
solo allora
potrò essere Libero.

traduzione proposta e testo inglese


Taliesin (534 circa – 599 circa) è stato un poeta britannico, il più antico poeta di lingua gallese del quale siano sopravvissute alcune opere.