mercoledì 26 aprile 2023

Sara Cassandra : l'amore nel pianeta Presentismo-754 ..






Quando visitai il pianeta Presentismo-754, osservai coppie di alieni intente a scambiarsi effusioni e a chiamarsi: “Amore nonmio!”. Smarrita, domandai che cosa volesse dire quella negazione del possessivo. L’alieno mi corresse: “negazione del possesso, nonmia cara”. 

(…) Ah! Cioè?

“Come voi umani, anche noi amiamo. Ma siamo consapevoli che ciascun essere da noi amato non ci è mai appartenuto. Non è nostro. Perché, alla fine, quando gli esseri stanno per morire, abbiamo scoperto che preferiscono farsi ammaliare dalla luce in fondo al tunnel, e non dal nostro fuoco. Allora abbiamo dedotto che gli esseri appartengono a quella luce in fondo al tunnel, non certo a noi. La nostra espressione ormai lessicalmente condivisa “amore nonmio” significa “ti amo ma non vivo con la paura di perderti: non ti possiedo, dunque non ti perdo.”



sabato 15 aprile 2023

«Dove mi ha colto il buio della sera che dirada le voci». Lettera di Pier Paolo Pasolini a Luciano Serra* del 6 giugno 1942


https://alessandrodiadamo.wordpress.com/2023/04/15/dove-mi-ha-colto-il-buio-della-sera-che-dirada-le-voci-lettera-di-pier-paolo-pasolini-a-luciano-serra-del-6-giugno-1924/

Caro Luciano,


ho atteso invano, finora, con ansia, i libri; quelli che ho portato ho scolato fino all’ultima goccia. Mi rimane Dedalus1, ma lo tengo per il viaggio. forse vedrai prima me di questa missiva che contiene la mia produzione poetica. Speriamo che quest’ultima abbia il peso e la statura della mia voce, così che ti giunga fedele foriera di me stesso.


Ritratto della natura


San Vito non mi è caro di memorie. I fanciulli che conducono le vacche al pascolo e le giovanette che si affacciano dai piccoli balconi non mi sono noti dall’infanzia. Tuttavia amo questi luoghi, come un uomo può amare le rocce e i boschi; ma non le oleografie. Soffia una brezza glaciale, ma è mite, ma è tiepida. Il Pelmo, su, tra le nuvole, non è solo, come sembra; è simile a un Cristo crocefisso; a un Cristo dipinto dal Beato Angelico, non atterrito, ma quasi sorridente, mentre Serdes e Senes(2), pieni di boschi, son sacri alla Vergine e al San Domenico, che, muti e genuflessi, meditano sotto la croce, nel gran silenzio.



Ora di notte


Dove mi ha colto il buio della sera


che dirada le voci, e l’infinito


digradare dei monti?


A settentrione


tutto s’inazzurra. Donde la luna


nasce, la luna si dispiega e irraggia.


Del paese alla valle vi si risponde


lugubre il grido dei fanciulli.


Dove


mi tiene il corso della vita? E quando


son giunto a questi luoghi? Al profumo


dei prati s’inabissa il bianco raggio


dell’ultima schiarita; nella sera,


dolce s’annienta; è pace che soverchia.



Nascita del giorno


L’aurora nasce con pace meridiana,


e, nella valle sgombra mattutina,


è un meriggio di verdi. La gallina,


leggera nelle penne, schiude grida


di quiete. Estivo, come da altri cieli,


sulle assolate piante cade un canto


altissimo d’uccelli. Per la strada


ecco un vecchio che passa, e non fa gesto,


assorto nel suo chiuso sogno. Quindi


dispare; già vive in altri luoghi;


di sé non lascia traccia nel silenzio


fortissimo dai prati.



Mattina a San Vito


Vitreo rischiara al soffio della brezza


il monte e le sue nevi. Si raggela


l’alto verde nei prati, e la pastura,


ora che il nembo risospinto in cielo


a lui muta colore. Ecco s’accende


il bosco, ecco s’oscura. E la paura


del bel celeste, del sereno nuovo,


nel vento e nel silenzio, quasi mura


l’uno dall’altro gli uomini. Ciascuno


è vivo in altra vita, nella cerchia


dei boschi vacillanti, delle cime


illuminate.



Non aggiungo altro perché non sono né allegro né abbattuto. Questi sono stati giorni di candida e assolata pace. Ho studiato molto e volentieri. Ma desidero la nostra vita ansiosa.


Ti abbraccio                                                                                                          

PP


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(1) JAMES JOYCE. Dedalus, nella traduzione di Cesare Pavese. Frassinelli, Torino 1933.


(2) Frazione e rifugio alpino sopra San Vito


*https://it.wikipedia.org/wiki/Luciano_Serra